| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai "LA GITA SULL'ETNA E ALTRI RACCONTI Mito e Invenzione a Scordia". Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Santi Caniglia - Il titolo è un omaggio alla mia giovinezza e al mio paese.
Argomenti ricorrenti sono gli usi e i costumi degli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso rappresentati simbolicamente da alcuni personaggi che, nello scorrere del tempo, sono entrati nel mito. Fondatamente è la rievocazione di fatti, uomini o cose che hanno particolarmente impressionato la mia esperienza personale in un paese dell'entroterra siciliano.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Santi Caniglia - La realtà ha inciso nella scrittura in maniera prevalente rispetto alla mia fantasia, quest'ultima però, si è sempre mossa sul piano della verosimiglianza.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall'oblio del tempo con questo suo libro?
Santi Caniglia - Ho voluto salvare e custodire l'atmosfera di una vita quotidiana altrimenti neanche immaginabile da parte delle nuove generazioni, forse smarrite nella sempre più diffusa omologazione indotta dalla imperante globalizzazione.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito il libro "LA GITA SULL'ETNA E ALTRI RACCONTI Mito e Invenzione a Scordia", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Santi Caniglia - Li descriverei attraverso la finzione cinematografica, soprattutto quelli che si succedono nel racconto che dà il titolo al libro.
Domanda - Quali sono le sue fonti d'ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Santi Caniglia - Da buon siciliano devo molto ai classici della mia terra: da Giovanni Meli a Nino Martoglio, da Verga a Sciascia, da Pirandello a Tomasi di Lampedusa... Importanti anche i cosiddetti “demopsicologi” come Pitrè e Salomone Marino.
Domanda - Ci sono altre discipline, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Santi Caniglia - Sì: il cinema, il teatro, la pittura e altre arti figurative.
Domanda: Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Santi Caniglia: La favola, la poesia, la narrativa d'autore, il teatro...
Domanda: Preferisce il libro cartaceo o quello digitale?
Santi Caniglia: Senza dubbio il libro tradizionale cartaceo.
Domanda: Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Santi Caniglia: Di gratificante e dilettevole passione, quasi un gioco.
Domanda: Un motivo per cui comprerebbe "LA GITA SULL'ETNA E ALTRI RACCONTI Mito e Invenzione a Scordia", se non lo avesse scritto.
Santi Caniglia - Oltre che per interesse culturale personale, per contribuire alla diffusione del libro come quotidiano cibo della mente e imprescindibile strumento di civiltà.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Santi Caniglia - Ho già cominciato a cimentarmi con un tema di più ampio respiro, in un romanzo legato sempre alla mia esperienza personale e familiare. Personaggio principale: mio padre.
Collana "Gli emersi - Narrativa"
pp.100 €12.00
ISBN 978-88-591-6149-3
Il libro è disponibile anche in versione e-book
Seguici su Facebook
www.facebook.com/alettieditore
e su Twitter
www.twitter.com/alettieditore
Visita il nostro Canale Youtube
www.youtube.com/alettieditorechannel
|