Home Page  
Progetto Editoriale  
Poesia  
Narrativa  
Cerca  
Enciclopedia Autori  
Notizie  
Opere pubblicate: 19994

-



VII PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE AL FEMMINILE

MARIA CUMANI QUASIMODO

SCADENZA
28 APRILE 2023

 

 



 

 

 

Il libro più amato da chi scrive poesie,
una bussola per un cammino più consapevole.
Riceverai una copia autografata del Maestro Aletti
Con una sua riflessione.

Tutti quelli che scrivono
dovrebbero averne una copia sulla scrivania.

Un vademecum sulle buone pratiche della Scrittura.

Un successo straordinario,
tre ristampe nelle prime due settimane dall'uscita.


Il libro è stato già al terzo posto nella classifica di
Amazon
e al secondo posto nella classifica di Ibs

Se non hai Amazon o Ibs scrivi ad:

amministrazione@alettieditore.it

indicando nell'oggetto
"ordine libro da una feritoia osservo parole"

Riceverai tutte le istruzioni per averlo direttamente a casa.



Clicca qui per ordinarlo su Amazon

oppure

Clicca qui per ordinarlo su Ibs

****

TUTTO QUELLO CHE HAI SEMPRE VOLUTO
PER I TUOI TESTI

vai a vedere quello che ha da dirti Alessandro Quasimodo
clicca sull'immagine

Le opere più interessanti riceveranno una proposta di edizione per l’inserimento nella prestigiosa Collana I DIAMANTI
Servizi prestigiosi che solo la Aletti può garantire, la casa editrice indipendente più innovativa e dinamica del panorama culturale ed editoriale italiano


 
Info sull'Opera
Autrice:
Rivista Orizzonti
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

L’intervista – CARLO LUCARELLI

di Rivista Orizzonti

Bolognese, classe 1960, Carlo Lucarelli ha dovuto scrivere ben 12 libri in 7 anni prima di trasformarsi da autore cult per gli appassionati del genere noir in vero e proprio caso letterario. Scintilla della metamorfosi è il suo penultimo romanzo, «Almost blue», storia di un ragazzo cieco e una poliziotta che danno la caccia a un serial killer, l’Iguana.

Domanda – Romanzo che presto approderà sul grande schermo.

LUCARELLI – Sì, la Primex del regista Alex Infascelli ha comprato i diritti cinematografici, e stiamo lavorando alla sceneggiatura. Inoltre, ho venduto alla Fandango i diritti di un altro mio libro, “Lupo mannaro”. Anche questa è la storia di un poliziotto che cerca di scoprire l’assassino di una serie di prostitute ed è tratto da un caso realmente accaduto a Modena e tuttora irrisolto.

Domanda – Il giovane ispettore Grazia Negro in «Almost blue», la trilogia del commissario De Luca («Carta bianca», il suo libro d’esordio, «L’estate torbida» e «Via delle Oche») e poi altri. I suoi eroi sono sempre poliziotti?

LUCARELLI – Sì, mi piace la figura del poliziotto: è un personaggio ambiguo, un anti-eroe molto intrigante. De Luca, per esempio, è sì quello che scopre la verità, ma è un organo della polizia politica del regime fascista. «Falange armata»(pubblicato in Francia da Gallimard, ndr), invece, è una rivisitazione del caso della Uno bianca. E poi mi piacciono i lupi, cui ho dedicato due libri: «Lupo mannaro» e «Il giorno del lupo».

Domanda – Perché ha scelto di far muovere De Luca durante il fascismo, un periodo storico che certo non le appartiene?

LUCARELLI – Lo trovo un’epoca molto interessante da raccontare, una specie di far-west italiano. La mia tesi di laurea era sul fascismo, ma documentarmi non è stato facile: ci ho messo un anno, parlando con i testimoni sopravvissuti e rovistando nelle biblioteche. Temevo di dover affrontare lo stesso calvario quando ho cominciato «Guernica» (1996), sulla guerra civile in Spagna, ma ho avuto fortuna: ho incontrato uno storico spagnolo che in due settimane mi ha raccontato tutto.

Domanda – Quasi tutte le sue storie si svolgono a Bologna, ma è una Bologna che cambia…

LUCARELLI – Certo, perché la città non è uno sfondo: è un personaggio con la sua psicologia, e come tale va trattata. La Bologna di «Almost blue» è contemporanea, schizzata, strana, mentre la Bologna di De Luca è quella dura e chiusa della guerra e del dopoguerra. E poi anche il diverso stile narrativo influisce: in «Almost blue» è più sperimentale, sfumato, suggestionato dalla musica piuttosto che dalla letteratura o dai documenti storici.

Domanda – Come le è venuto in mente il racconto di un cieco, Simone, chiuso nella sua mansarda con uno scanner?

LUCARELLI –Volevo scrivere una storia diversa sui suoni e le voci di Bologna. Un cieco era il personaggio adatto, ma per uno che cieco non è, dimenticare i riferimenti visivi è difficilissimo. Così, mi sono focalizzato sulla musica: e Simone, malinconico nella sua solitudine, ascolta «Almost blue» di Chet Baker che è la canzone più triste del mondo. Per Simone i colori hanno un altro significato: il blu è triste ma bellissimo, il giallo è il colore di uno strillo, il nero è il nulla e il vuoto. Il verde invece raschia e sibila: è il colore della cattiveria, della morte.

Domanda – Qual è il suo genere letterario: il poliziesco? Il thriller psicologico? L’orrore puro?

LUCARELLI – Io lo chiamo noir: una detective story incentrata su un mistero (che non deve essere per forza un delitto: il mistero più complesso è l’anima umana) e movimentata da un colpo di scena. I miei maestri sono Scerbanenco, Raymond Chandler e James Ellroy.

Domanda – Sta già lavorando al seguito di «Amost blue»?

LUCARELLI – Ci sto pensando. Vorrei scriverlo con gli stessi personaggi. Ma ambientato su un’autostrada, perché negli autogrill succede di tutto. Il problema è scegliere la musica: la poliziotta ascolterà Carmen Consoli, e l’assassino i Prodigy…



(Articolo di Federica Fantozzi, pubblicato su Orizzonti n. 9, mar-apr 1999)

Diventa nostro amico su facebook
www.facebook.com/rivistaorizzonti

Seguici su twitter
www.twitter.com/rorizzonti
Segnala questa opera ad un amico

Inserisci una nuova Notizia
Notizie Presenti
Non sono presenti notizie riguardanti questa opera.