Home Page  
Progetto Editoriale  
Poesia  
Narrativa  
Cerca  
Enciclopedia Autori  
Notizie  
Opere pubblicate: 19994

-



VII PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE AL FEMMINILE

MARIA CUMANI QUASIMODO

SCADENZA
28 APRILE 2023

 

 



 

 

 

Il libro più amato da chi scrive poesie,
una bussola per un cammino più consapevole.
Riceverai una copia autografata del Maestro Aletti
Con una sua riflessione.

Tutti quelli che scrivono
dovrebbero averne una copia sulla scrivania.

Un vademecum sulle buone pratiche della Scrittura.

Un successo straordinario,
tre ristampe nelle prime due settimane dall'uscita.


Il libro è stato già al terzo posto nella classifica di
Amazon
e al secondo posto nella classifica di Ibs

Se non hai Amazon o Ibs scrivi ad:

amministrazione@alettieditore.it

indicando nell'oggetto
"ordine libro da una feritoia osservo parole"

Riceverai tutte le istruzioni per averlo direttamente a casa.



Clicca qui per ordinarlo su Amazon

oppure

Clicca qui per ordinarlo su Ibs

****

TUTTO QUELLO CHE HAI SEMPRE VOLUTO
PER I TUOI TESTI

vai a vedere quello che ha da dirti Alessandro Quasimodo
clicca sull'immagine

Le opere più interessanti riceveranno una proposta di edizione per l’inserimento nella prestigiosa Collana I DIAMANTI
Servizi prestigiosi che solo la Aletti può garantire, la casa editrice indipendente più innovativa e dinamica del panorama culturale ed editoriale italiano


 
Info sull'Opera
Autrice:
Rivista Orizzonti
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

La cineteca dimenticata - I BASILISCHI

di Rivista Orizzonti

Di Lina Wertmuller, regista ormai celebrata e storicizzata nei manuali cinematografici come autrice di paradossali “grotteschi”, di maschere umane eccessive seppur geniali fino a tracimare nel delirio compulsivo e ossessivo, ispiratrice di barocchi melodrammi di un’umanità furibonda e febbrilmente “sopra le righe”; della Wertmuller dicevo, che in questa sua poetica si riconosce ed è riconosciuta, oggi invece diremo altrimenti. Altrimenti cosa? Parleremo invece del suo esordio (1963) con una storia, ma che dico, una cronaca invece, una cronaca disperata e malinconica di “vitelloni” intrappolati nella più sperduta provincia del più profondo sud. Vitelloni senza voli di fantasia felliniana e senza le follie di quegli eroi, sfacendati e poetici, nelle maglie dei loro giorni perduti. Sì, giorni perduti, come direbbe Billy Wilder, ma più grigi e senza le coloriture clownesche del grande riminese; giovanotti, studenti fuori corso, tra l’eterna sigaretta (“tenissi ‘nu muzzone?” - hai da fumare?” - è l’eterno intercalare del bravissimo e rimpianto Stefano Satta Flores) e l’ossessione sessuale ingigantita dalla tetra repressione provinciale. Scusate se mi sono dilungato: parlo naturalmente de “I basilischi”, tenero e spietato quadro di un entroterra meridionale (Basilicata?) senza domani e senza speranza, quadro dipinto coi grigi e i mezzitoni struggenti di un rinunciatario crepuscolarismo da antologia poetica. Gesta e desideri di squallidi eroi, fatalmente sconfitti da una sonnolenza e una fatalità millenarie, nella comoda culla di chi da sempre lascia che tutto vada come è sempre andato. E la fuga (temporanea) di un giovanotto verso la fatata metropoli è solo l’illusione di una parentesi vitalistica, un fuoco che presto si cheta e si spegne nella palude di quel nido divorante di torpore, abitudini e piccoli privilegi di un pugno di irrimediabili perdenti, di piccoli borghesi presuntuosi della loro piccola cultura da studenti fuori corso, disprezzando i “cafoni”, le anime semplici ed elementari che vivono realisticamente la loro vita limitata, senza sogni e chimere. E di sogni e pretese i nostri eroi vivono, consumando l’eterna sigaretta scroccata e i soldi di papà, in attesa di accasarsi con la dote della scialba donnetta a cui sono destinati. Non sentite odore di Cecov e dei suoi buffi, disperati eroi? - Tutto vero; non so oggi, ma allora era così (fine anni ’50) e il clima di una quieta e disperata chiusura, provincia negletta e abbandonata al suo tempo antico, era proprio quello. Ne sono stato testimone. Esordio intenso, poetico, sapiente di una Wertmuller liricamente ispirata, di lì a poco agitata dai furori di “feuilletons” sanguigni e paradossali. Un miracolo di trasparenze e allusioni non più ripetuto.

(Articolo di Luigi M. Bruno, pubblicato su Orizzonti n. 37)

Continua a seguirci su facebook al seguente link:
www.facebook.com/rivistaorizzonti
Segnala questa opera ad un amico

Inserisci una nuova Notizia
Notizie Presenti