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Info sull'Opera
Autore:
Ludovico Ariosto
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

La Lena - Atto terzo. Scena sesta

di Ludovico Ariosto



Ilario, Corbolo, Cremonino

ILARIO
Non sarà se non buono, oltre che Corbolo
V'abbia mandato, s'anch'io vo; che credere
Io non debbo ch'alcun piú diligenzia
Usi ne le mie cose, di me proprio.
Ma eccol qui. C'hai fatto?
CORBOLO
Isaac e Beniami
Da i Sabbioni ho avisato: ora vo' volgermi
A i Carri; quei da Riva saran gli ultimi.
ILARIO
Che dimanda colui che va per battere
La nostra porta?
CORBOLO
È Il Cremonino. (Oh diavolo,
Siamo scoperti!)
ILARIO
Che domandi, giovane?
CREMONINO
Domando Flavio.
ILARIO
Oh, quella mi par essere
La sua veste.
CORBOLO
A me ancor: vedete similemente
La sua berretta. (Or aiutatemi,
Bugie; se non, siamo spacciati.)
ILARIO
Corbolo,
Come va questa cosa?
CORBOLO
Li suoi proprii
Compagni avran fatto la beffa, e toltosi,
Credo, piacer d'averlo fatto correre.
ILARIO
Bel scherzo in verità!
CREMONINO
Mio padron Giulio
Gli rimanda i suoi pegni, e gli fa intendere
Che quel suo amico...
CORBOLO
Che amico? Odi favola!
CREMONINO
...Quel che prestar su questi pegni...
CORBOLO
Chiacchiare!
CREMONINO
...Gli dovea li danari, che tu Corbolo...
CORBOLO
O che finzion!
CREMONINO
...venisti oggi a richiedergli.
CORBOLO
Io?
CREMONINO
Tu, sí.
CORBOLO
Guata viso! come fingere
Sa bene una bugia!
ILARIO
Corbolo, pigliali
E riponli: va', va' tu, va' e di' a Giulio
Che questi scherzi usar non si dovrebbono
Con gli amici...
CREMONINO
Che scherzi?
ILARIO
...e convenevoli
Non sono alli par suoi.
CREMONINO
Non credo ch'abbia
Mio padron fatto... Che m'accenni, bestia?
Vo' dir la verità...
CORBOLO
Accenno io?
CREMONINO
... e difendere
El mio padron, ch'a torto tu calunnii.
S'avesse avuto egli i danar, prestatogli
Li avrebbe, e volentier.
CORBOLO
Danari? Pigliati
Piacer! Ti sogni forse? O noi pur scorgere
Credi per ubriachi o per farnetichi?
CREMONINO
Or non portasti questa veste a Giulio,
Tu, questa mane?
CORBOLO
A piè o a cavallo? Abbiamoti
Inteso.
CREMONINO
Pur anco m'accenni?
CORBOLO
Accennoti?
ILARIO
Oh, che ti venga il mal di santo Antonio!
Non t'ho veduto io che gli accenni?
CORBOLO
Accennoli
Per certo, a dimostrar che le malizie
Sue conosciamo, e che a noi non può venderle.
CREMONINO
Malizie son le tue.
ILARIO
La voglio intendere.
Onde hai tu avute queste robe?
CORBOLO
Giulio
Ieri stette alla posta.
ILARIO
Da lui vogliolo,
E non da te saper.
CORBOLO
Ti darà a intendere
Qualche baia, che sa troppo ben fingere.
CREMONINO
Fingi pur tu.
CORBOLO
Or guatami, e non ridere.
CREMONINO
Che rider, che guatar?
CORBOLO
Va', va', di' a Giulio
Che Flavio sarà un dí buono per renderli
Merto di questo.
ILARIO
Non andar, no: lievati
Pur tu di qui, ch'io vo' da lui informarmene,
E non da te.
CORBOLO
Non fia vero ch'io toleri
Mai che costui vi dileggi.
ILARIO
Che temi tu
Che le parole sue però m'incantino?
Ma dimmi: queste robe... Va' via, levati
Tu di qui.
CORBOLO
Pur volete dargli udienzia?
Quanti torcoli son per la vendemia
Non gli potrebbon fare un vero esprimere.
CREMONINO
Dirò la verità.
CORBOLO
Cosí è possibile,
Come che dica il Paternostro un asino.
ILARIO
Lascialo dire.
CREMONINO
Io vi dirò il Vangelio.
CORBOLO
Scoprianci il capo, perché non è lecito
Udire a capo coperto il Vangelio.
ILARIO
Per ogni via tu cerchi d'interrompere;
Ma se tu parli piú... Deh vien, lasciamolo
Di fuora: entra là in casa. Mi delibero
Di saper questa giunteria, ch'altro essere
Non può; ma serriàn fuor questa seccaggine.

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