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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
Ilario, Corbolo, Cremonino ILARIO Non sarà se non buono, oltre che Corbolo V'abbia mandato, s'anch'io vo; che credere Io non debbo ch'alcun piú diligenzia Usi ne le mie cose, di me proprio. Ma eccol qui. C'hai fatto? CORBOLO Isaac e Beniami Da i Sabbioni ho avisato: ora vo' volgermi A i Carri; quei da Riva saran gli ultimi. ILARIO Che dimanda colui che va per battere La nostra porta? CORBOLO È Il Cremonino. (Oh diavolo, Siamo scoperti!) ILARIO Che domandi, giovane? CREMONINO Domando Flavio. ILARIO Oh, quella mi par essere La sua veste. CORBOLO A me ancor: vedete similemente La sua berretta. (Or aiutatemi, Bugie; se non, siamo spacciati.) ILARIO Corbolo, Come va questa cosa? CORBOLO Li suoi proprii Compagni avran fatto la beffa, e toltosi, Credo, piacer d'averlo fatto correre. ILARIO Bel scherzo in verità! CREMONINO Mio padron Giulio Gli rimanda i suoi pegni, e gli fa intendere Che quel suo amico... CORBOLO Che amico? Odi favola! CREMONINO ...Quel che prestar su questi pegni... CORBOLO Chiacchiare! CREMONINO ...Gli dovea li danari, che tu Corbolo... CORBOLO O che finzion! CREMONINO ...venisti oggi a richiedergli. CORBOLO Io? CREMONINO Tu, sí. CORBOLO Guata viso! come fingere Sa bene una bugia! ILARIO Corbolo, pigliali E riponli: va', va' tu, va' e di' a Giulio Che questi scherzi usar non si dovrebbono Con gli amici... CREMONINO Che scherzi? ILARIO ...e convenevoli Non sono alli par suoi. CREMONINO Non credo ch'abbia Mio padron fatto... Che m'accenni, bestia? Vo' dir la verità... CORBOLO Accenno io? CREMONINO ... e difendere El mio padron, ch'a torto tu calunnii. S'avesse avuto egli i danar, prestatogli Li avrebbe, e volentier. CORBOLO Danari? Pigliati Piacer! Ti sogni forse? O noi pur scorgere Credi per ubriachi o per farnetichi? CREMONINO Or non portasti questa veste a Giulio, Tu, questa mane? CORBOLO A piè o a cavallo? Abbiamoti Inteso. CREMONINO Pur anco m'accenni? CORBOLO Accennoti? ILARIO Oh, che ti venga il mal di santo Antonio! Non t'ho veduto io che gli accenni? CORBOLO Accennoli Per certo, a dimostrar che le malizie Sue conosciamo, e che a noi non può venderle. CREMONINO Malizie son le tue. ILARIO La voglio intendere. Onde hai tu avute queste robe? CORBOLO Giulio Ieri stette alla posta. ILARIO Da lui vogliolo, E non da te saper. CORBOLO Ti darà a intendere Qualche baia, che sa troppo ben fingere. CREMONINO Fingi pur tu. CORBOLO Or guatami, e non ridere. CREMONINO Che rider, che guatar? CORBOLO Va', va', di' a Giulio Che Flavio sarà un dí buono per renderli Merto di questo. ILARIO Non andar, no: lievati Pur tu di qui, ch'io vo' da lui informarmene, E non da te. CORBOLO Non fia vero ch'io toleri Mai che costui vi dileggi. ILARIO Che temi tu Che le parole sue però m'incantino? Ma dimmi: queste robe... Va' via, levati Tu di qui. CORBOLO Pur volete dargli udienzia? Quanti torcoli son per la vendemia Non gli potrebbon fare un vero esprimere. CREMONINO Dirò la verità. CORBOLO Cosí è possibile, Come che dica il Paternostro un asino. ILARIO Lascialo dire. CREMONINO Io vi dirò il Vangelio. CORBOLO Scoprianci il capo, perché non è lecito Udire a capo coperto il Vangelio. ILARIO Per ogni via tu cerchi d'interrompere; Ma se tu parli piú... Deh vien, lasciamolo Di fuora: entra là in casa. Mi delibero Di saper questa giunteria, ch'altro essere Non può; ma serriàn fuor questa seccaggine.
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