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Opere pubblicate: 19994
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Info sull'Opera
Lena sola LENA Vorrebbe il dolce senza amaritudine: Ammorbarmi col fiato suo spiacevole, E strassinarmi come una bell'asina, E poi pagar d'un "gran mercè". Oh che giovene, O che galante, a cui dar senza premio Debbia piacere! Oh! fui ben una femina Da poco, ch'a sue ciancie lasciai volgermi E a sue promesse; ma fu il lungo stimolo Di questo uom da nïente di Pacifico, Che non cessava mai: - Moglie, compiacelo; Sarà la nostra aventura: sapendoti Governar seco, tutti i nostri debiti Ci pagarà. - Chi non l'avria a principio Creduto? Maria in monte (come dicono Questi scolari) promettea; poi datoci Ha un laccio, che lo impicchi come merita. Poi ch'attener non ha voluto Fazio Quel che per tante sue promesse è debito, Farò come i famigli che 'l salario Non ponno aver, che coi padroni avanzano, Che li ingannano, rubano, assassinano. Anch'io d'esser pagata mi delibero Per ogni via, sia lecita o non lecita: Né Dio né 'l mondo me ne può riprendere. S'egli avesse moglier, tutto il mio studio Saria di farlo far quel che Pacifico È da lui fatto; ma ciò non potendosi, Perché non l'ha, con la figliuola vogliolo Far esser quel ch'io non so come io nomini.
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