| MUSEI D’ARTE E MONUMENTI
MUSEO DI CASTELVECCHIO, VERONA
Intervento di manutenzione conservativa della Statua equestre di Cangrande I della Scala
Il Museo di Castelvecchio, in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Istituto Centrale per il Restauro (ICR) di Roma, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico di Verona, Vicenza e Rovigo, e con il contributo della Regione Veneto, ha dato inizio all’intervento conservativo di manutenzione della Statua equestre di Cangrande I della Scala.
I lavori si svolgono a distanza di quindici anni dal restauro compiuto con il sostegno della Banca Popolare di Verona dallo stesso ICR, responsabile anche di un primo intervento di revisione conservativa effettuato nel 1995.
L’opera, celebre per essere uno dei simboli più rappresentativi dell’età scaligera veronese, ha conosciuto nei secoli numerose traversie. Caduta a terra tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, fu riparata e ripulita più volte subendo talvolta pesanti interventi di alterazione del suo aspetto originario. Fu tolta dal sepolcro di Cangrande alle Arche Scaligere nel 1909 e ricoverata al Museo Civico, dapprima nella sede di Palazzo Pompei e in seguito a Castelvecchio, dal 1926.
La sua collocazione attuale all’aperto su un piedistallo sopraelevato nel passaggio esterno tra la galleria e la torre del mastio di Castelvecchio, risalente all’allestimento di Carlo Scarpa, fa sì che essa sia soggetta al dilavamento e ai depositi di particellato atmosferico. Per tali ragioni si rendono opportuni i controlli dello stato di conservazione e periodici interventi manutentivi.
Il confronto fra i dati scientifici che verranno acquisiti e quelli rilevati nei precedenti interventi del 1992 e 1995 consentirà lo studio comparato dell’evoluzione temporale dei mutamenti conservativi in rapporto al particolare ambiente espositivo.
Le indagini mireranno alla verifica dell’efficacia del protettivo-consolidante applicato nei precedenti interventi, attraverso la ripetizione, negli stessi punti individuati nel corso delle precedenti campagne, delle misure del grado di assorbimento d’acqua, delle analisi delle polveri incoerenti, delle misure colorimetriche per il controllo del grado di scurimento delle superfici e della verifica degli elementi metallici a vista.
Si procederà quindi al rilevamento fotogrammetrico dell’area corrispondente alla parte posteriore destra della scultura - la più esposta al dilavamento - al fine di misurare l’eventuale erosione superficiale.
In base ai risultati forniti da tali analisi sarà calibrato l’intervento manutentivo, che comprenderà la rimozione dei depositi di particellato atmosferico, il consolidamento dove eventualmente necessario del materiale lapideo, l’applicazione del protettivo superficiale dove dilavato dalle acque, il rifacimento di alcune stuccature e microstuccature e il trattamento degli elementi metallici.
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