 | 👉 Conosciamo più da vicino Paolo Canali, autore del libro di poesie "Uno sguardo nel vuoto" (Aletti Editore)
Domanda - Come mai questo titolo, "Uno sguardo nel vuoto"?
Risposta - Uno sguardo nel vuoto è quello che provo quando non vedo verità nelle cose.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Nessuna realtà sicura, solo bisogno di scrivere per me prima degli altri.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Il ricordo che torna, importunandomi pure nella bellezza del vissuto.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Uno sguardo nel vuoto", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Con la solitudine che emerge dal caos giornaliero.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Nessuno, più o meno famoso, perché tenderei a copiarli.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Nessuno in particolare.
Domanda - Libro cartaceo o digitale?
Risposta- Cartaceo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Molto assorbente.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Il cammino dell'angelo", se non lo avesse scritto.
Risposta - Per potermi magari addormentare quando soffro d’insonnia.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Sì, però adesso è ancora presto.
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