 | 👉Intervista a Katia Laura Bontempi, che presenta ai lettori il libro "Blu Rosa”
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Blu Rosa”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - “Blu Rosa”… è la dualità presente in ognuno di noi, la lotta interiore fra l’essenza vera di ciò che siamo e ciò che invece dobbiamo essere per i mille motivi diversi. “Blue rosa” sostanzialmente è la sfaccettatura dell’anima che viene vista Rosa o Blu a seconda dello specchio attraverso il quale viene guardata.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Molto, i miei testi non sono che le mie emozioni. Leggendo si può scorgere i due riflessi della stessa rosa ovvero le mie due metà…
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - In un mondo sopraffatto dalla velocità del vivere sembra non esserci tempo per fermarsi ad ascoltare i fruscii che solleticano la mente, non c’è tempo per ascoltare la parte “sensibile” di noi, o forse non si vuole ascoltare per timore di farsi male. Attraverso queste pagine di emozioni vorrei solo che non si dimenticasse che nessuna evoluzione può offuscare l’animo umano. Perché la poesia non è che la voce, il fruscio di quei 21 grammi di noi.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Blu Rosa”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Momenti di particolare intensità sensoriale. Momenti in cui mi sono sentita particolarmente in simbiosi con Blu e con Rosa.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Mi sono fatta degli amici importanti che si chiamano Alda Merini, Emily Dickson, Khalil Gibran e negli ultimi tempi Giuseppe Aletti.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Leggo molto da sempre, credo che questo inconsapevolmente influenzi il mio rapporto carta-penna.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Thriller e romanzi
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale? Nulla appaga di più del profumo della carta. Sfogliare un libro per me è entrarci dentro, pagina dopo pagina.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Non riesco a scrivere su comando, per tanto ho pensato di realizzare il libro solo dopo aver avuto nel cassetto sufficienti testi da farne una silloge.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Blu Rosa”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Lo leggerei perché amo la poesia nella forma chiara, forte di immagini, dove tutto è detto eppure ancora c’è da dire… Ovvero le tematiche sono comuni ad ogni lettore: l’amore, la sofferenza, le angosce, le speranze risiedono nel bagaglio individuale ma riga dopo riga ci si può sentire meno soli perché infine gli scenari saranno diversi per il lettore ma ognuno li reciterà con gli stessi sorrisi, stesse lacrime e stesse emozioni di cui siamo fatti. Blu Rosa è lo specchio in cui tutti possono perdersi e ritrovarsi.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Finché saprò emozionarmi offrirò al viandante un luogo in cui ristorarsi per ritrovare pezzo dopo pezzo la propria autenticità e quel luogo sarà la mia poesia.
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