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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Paola Grazioli, che presenta ai lettori il libro “Appunti di viaggio” ( Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

👉 Intervista a Paola Grazioli, che presenta ai lettori il libro “Appunti di viaggio” (Aletti Editore)


Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “APPUNTI DI VIAGGIO” e quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - La nostra vita è una serie di momenti mutevoli, arricchenti, disarmanti, affascinanti, caratterizzati da reazioni diverse a seconda dell’età, delle esperienze, degli umori, istanti che coincidono sempre con noi nel divenire. Momenti che da azioni diventano pensieri e, come tali, spesso si annotano nel taccuino della memoria. I ricordi sono la storia del nostro viaggio, gli appunti di un passato che ritorna nel presente ma non ristagna, vola via e si slancia verso il futuro per cambiare idea, realizzare i propri sogni e chissà, anche innamorarsi. Innamorarsi non solo di qualcuno, ma soprattutto della vita. Dobbiamo ripetere: “Io sono la rivoluzione di quell’universo che è dentro e fuori di me. Sono un movimento continuo e il mio viaggio non termina mai”. A un certo punto cambierà solo stazione...

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Gli eventi, soprattutto drammatici, mi fanno pensare. Spesso pesano come un macigno e il battito cardiaco accelera. Scrivere scarica le mie tensioni e attutisce la paura di vivere un periodo della storia umana carico di odio e violenza. Nel cuore rimane sempre una sola speranza: “La bellezza salverà il mondo”, come scrisse Fëdor Dostoevskij nel suo romanzo L'idiota. Ma quale bellezza? Anche nel romanzo l’esito non è scontato, è quasi un enigma. Nonostante ciò, come in alcuni passi dei miei testi emerge, la bellezza di cui si può parlare si manifesta nell’uomo veramente buono che, come ricorda Giuliano Bianchi in “La bellezza complice”, “attraversa i tumulti della storia con sovrana semplicità d’animo e inscalfibile bontà di cuore”.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Più che salvare, ho voluto e desidero custodire, per la percezione di sacralità che assume questo verbo, la memoria. Il passato è storia. La memoria è presente con i ricordi che rigenerano sentimenti, dà voce e colori all’oggi ed è volano per il futuro. La memoria, come sguardo che si poggia sulle molteplici sfaccettature della nostra esistenza e del suo mutare, diventa anche coscienza immediata del divenire delle cose, somma armonica di tutte le emozioni vissute, che non hanno tempo e spazio, ma solo eternità ed infinito.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “APPUNTI DI VIAGGIO”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - È difficile pensare come isolare alcuni episodi presenti nella silloge. Individuare cosa prediligere con particolare favore è come rinnegare il resto. Tutto inizia per un motivo preciso, segnato da uno specifico punto di vista adatto a quel messaggio. Tutto è esclusivo in quanto rappresentazione di quel particolare momento da me vissuto, con tutto il pulsare delle mie vene e il ticchettio della tastiera del computer.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Una sola risposta, dopo aver inserito tra i Padri della Chiesa soprattutto San Paolo e Sant’Agostino: gli autori della Storia della Letteratura Italiana e Straniera. Per me, lettrice per passione, citarne solo alcuni è come non riconoscere i meriti di altri. Sono tanti, ma tutti in pole position. Ma proprio perché tanti e li rispetto, non ho mai voluto azzardare ad usare il termine poesia per i miei scritti. Ringrazio tutti, uomini e donne del passato, donne e uomini del presente, vocati all’arte e alla creatività, per aver stuzzicato le mie curiosità, sollecitato il mio amore per la lettura, la scrittura, ma soprattutto li ringrazio per non essermi pentita di aver pianto leggendo o recitando i loro scritti, percependo di essere tutt’uno con la loro anima.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Sono tanti ed anche in questo caso l’elenco dei maestri sarebbe lungo ed ognuno di loro ha, in ugual misura, i suoi meriti. Ogni forma d’arte con i propri artisti, la scienza con i propri scienziati hanno influito nella mia formazione ed ispirazione. Questo si deduce dal fatto che molti dei miei scritti hanno una citazione che li introduce. Spesso, quando il cassetto della memoria mi ha permesso di rievocare questi riferimenti, ho scritto di getto. Non posso sottovalutare l’influenza ricevuta in casa dove, da bambina, ho respirato la bellezza e lo stupore generati dall’arte per le passioni di mio padre nei confronti della lirica, della pittura, del teatro e della scrittura. Perché “l’arte -come scritto in un mio verso- è casa”. Ma se io rivolgessi a voi lettrici o lettori queste ultime due domande, cosa rispondereste? La richiesta nasce solo ed esclusivamente per il desiderio di avere, quando scrivo, un interlocutore, anche immaginario, con cui condividere riflessioni, punti di vista, perché significativa, metaforica è l’affermazione di John Donne: “Nessun uomo è del tutto un’isola in sé stesso”.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Leggo volentieri romanzi storici, biografici, umoristici e ho avuto modo di apprezzare, sin dalla mia fanciullezza, il genere young adults da riproporre, dopo le figlie, ai miei nipoti, fascia di età dai 5 ai 10 anni.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Di sicuro prediligo il cartaceo. Si legge ovunque. Si sfoglia meglio. Il libro è tuo e toccare la carta ha un non so che di seducente. Non hai bisogno di attaccare la spina, ma di staccarla, se si riesce, quando il libro ti avvince. Se poi il libro ti annoia, esaspera che fai? Lo butti in aria, quale segno liberatorio. Il computer, no. Come dimenticare il ricordo del profumo della carta quando dovevo con la taglierina separare le pagine attaccate e fitte, fitte dei testi di scuola. Il libro si apriva a fisarmonica e le parole apparivano come note di uno spartito. Sorridevo ed il cuore batteva a mille. Ero certa che la storia di quelle pagine si sarebbe integrata con la mia, sarebbe diventata la mia.
Domanda - Qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Risposta - Come ho scritto nell’introduzione della silloge, con la scrittura ho cullato desideri, realizzato o infranto sogni, superato dolori, trovato vie di fuga alla noia, ma soprattutto ho imparato ad accettare me e gli altri per quello che siamo.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “APPUNTI DI VIAGGIO”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Cosa attira l’acquisto di un libro di un’ignota scrittrice e, per giunta, di poesie? La copertina, il suo colore, il disegno, il titolo, il numero delle pagine….. Sicuramente no la fotografia. Nel mio caso soprattutto l’età potrebbe non invogliare all’acquisto.
“Appunti di viaggio”. Il titolo è veloce, la parola appunti rievoca poche righe, il viaggio….Chi non vorrebbe viaggiare? Ma di quale viaggio e di quali appunti si parla? Essere incuriositi dalle esperienze altrui può agevolare la scelta all’acquisto. Se poi una locandina di presentazione riportasse questa citazione di Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.”, la curiosità potrebbe aumentare e l’interesse alla lettura trovare motivazioni per riflessioni individuali anche introspettive. Considerato che un libro, prima di acquistarlo, si sfoglia partendo generalmente dall’indice, credo che il convincimento maggiore risulterebbe la firma di Alessandro Quasimodo per la Prefazione.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?

Risposta - Il viaggio sin ora da me compiuto è stato molto lungo. L’età lo conferma. Ad ogni stazione, di scritti ne ho lasciati tanti. Ci sono racconti, ninne nanne con parole e musica, altri, molti, oso dire, versi. Vorrei pubblicarli. Ma. I ma sono tanti. Voglio ancora pensare, nonostante diverse opportunità, se seguire o no questo impulso, questo desiderio. Ma prima dei progetti c’è una speranza come anticipazione. Qualcuno leggerà “Appunti di viaggio”? Forse sì, forse che no, ma: “Ciò c’ha a esser, convien sia./Chi vuol esser lieto, sia:/di doman non c’è certezza.” (Lorenzo de’ Medici da “Trionfo di Bacco e Arianna”)

P.S.:
A tutti grazie per la pazienza avuta nel leggere domande e risposte. A tutti grazie se interagiamo, pensiamo, ci muoviamo così come siamo, limitando la necessita di fronteggiare rischi e risorse con avatar e metaverso. A tutti grazie se, pur considerati i vantaggi dell’Intelligenza Artificiale soprattutto in ambito tecnologico e scientifico, non dimentichiamo di avere una nostra, unica intelligenza, madre di creatività, supporto all’arte, generatrice di sentimenti. Siano essi buoni o cattivi questo fa parte delle varie sfaccettature della vita. Nessuno può negare che l’imprevedibile, l’originale, l’assurdo sono caratteristiche esclusive degli esseri umani, non degli automi. Anche la capacità di una macchina è legata all’intelligenza dell’uomo che l’ha predisposta, sperando sempre sia pensata, prodotta ed usata per fini di bene. Infatti “L’uomo- come scritto da Francesco Marconi in “Diventa autore della tua vita” - è come un algoritmo, non esiste una sua versione finale ma una che si può sempre ottimizzare e migliorare”.
Grazie.

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