Home Page  
Progetto Editoriale  
Poesia  
Narrativa  
Cerca  
Enciclopedia Autori  
Notizie  
Opere pubblicate: 20063

-



VII PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE AL FEMMINILE

MARIA CUMANI QUASIMODO

SCADENZA
28 APRILE 2023

 

 



 

 

 

Il libro più amato da chi scrive poesie,
una bussola per un cammino più consapevole.
Riceverai una copia autografata del Maestro Aletti
Con una sua riflessione.

Tutti quelli che scrivono
dovrebbero averne una copia sulla scrivania.

Un vademecum sulle buone pratiche della Scrittura.

Un successo straordinario,
tre ristampe nelle prime due settimane dall'uscita.


Il libro è stato già al terzo posto nella classifica di
Amazon
e al secondo posto nella classifica di Ibs

Se non hai Amazon o Ibs scrivi ad:

amministrazione@alettieditore.it

indicando nell'oggetto
"ordine libro da una feritoia osservo parole"

Riceverai tutte le istruzioni per averlo direttamente a casa.



Clicca qui per ordinarlo su Amazon

oppure

Clicca qui per ordinarlo su Ibs

****

TUTTO QUELLO CHE HAI SEMPRE VOLUTO
PER I TUOI TESTI

vai a vedere quello che ha da dirti Alessandro Quasimodo
clicca sull'immagine

Le opere più interessanti riceveranno una proposta di edizione per l’inserimento nella prestigiosa Collana I DIAMANTI
Servizi prestigiosi che solo la Aletti può garantire, la casa editrice indipendente più innovativa e dinamica del panorama culturale ed editoriale italiano


 
Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Marianna Borgia che presenta ai lettori il romanzo “Tutta colpa di Mario”

di Rassegna Stampa

✔️ Intervista a Marianna Borgia che presenta ai lettori il romanzo “Tutta colpa di Mario”

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Tutta colpa di Mario”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Il titolo che ho scelto per l’opera sintetizza gli ultimi anni della mia vita ed è legato ad una particolare circostanza. Proprio come i lettori avranno modo di comprendere, Mario è una metafora, è il destino che ognuno di noi rincorre e che spesso utilizziamo come scusa per evitare di sottoporci alle nostre responsabilità, ma prima di tutto è una persona reale che ho conosciuto qualche anno fa e che, dandomi un consiglio, ha in qualche modo influenzato le mie scelte e dunque il mio destino. L’idea del titolo nasce da una ironica e singolare conversazione con mia sorella; ero ormai al terzo anno di università e avevo appena incontrato una persona importante per me che ha contribuito in maniera essenziale al mio processo di crescita personale e che, successivamente, mi ha dato la spinta per realizzare questo importante progetto editoriale; come dicevo, stavo raccontando a mia sorella dell’incontro che avevo avuto e allora le ho detto che se non avessi mai conosciuto Mario e se non lo avessi ascoltato, non avrei mai potuto fare quell’incontro così importante per me, allora lei rispose ironicamente dicendomi ‘è tutta colpa di Mario’, in quel momento ho deciso che se avessi mai scritto la mia storia avrebbe avuto questo titolo.
"Tutta colpa di Mario" è un romanzo che tratta il tema del destino, del modo in cui ognuno di noi è pronto a scaricare le proprie colpe su altri. In questo romanzo ho cercato di rispondere alla seguente domanda: esiste il destino o in qualche modo abbiamo un margine di libertà sulle nostre scelte e su ciò che accade? La risposta, quasi inaspettatamente, arriva subito cercando di cogliere i lettori di sorpresa; effettivamente la storia sembra concludersi al secondo capitolo, ma nel terzo e nel quarto il destino continua ad irrompere nella storia che ho deciso di raccontare e allora quella domanda continua a riproporsi ai lettori e sciolta nell’ultima frase ‘Ma questa è un’altra storia o forse no’. Ho voluto creare una storia che a tratti avesse un finale scontato per la protagonista che ricorda alla fine del secondo capitolo che la conclusione della sua storia non è altro che una bellissima illusione, proprio come il destino, contrapposto alla disillusione, ovvero il libero arbitrio, la vita vera, quella che viviamo e scegliamo di vivere decidendo in molti casi anche quando porgli fine. Nella dedica, ho informato i lettori che il romanzo è la mia storia e in parte, come ho già spiegato, questo è vero perché, come accade ad ogni scrittore, quando raccontiamo una storia, anche se non è la nostra, attingiamo sempre alla nostra esperienza personale. Io ho attinto a piene mani dagli eventi degli ultimi anni della mia vita, ma la mia storia non è altro ch quella sintetizzata all’inizio di ogni capitolo, quella cioè di una scrittrice che osserva il mondo e trae ispirazione anche da uno sconosciuto, quale era, il ragazzo del caffè, ancora una volta un incontro fortuito, uno scherzo del destino, una storia che sembra dover continuare in un altro volume e che ogni lettore si aspetta perché ‘voluto dal destino‘, ma come dicevo l’ultima frase respinge l’idea di queste coincidenze facendo comprendere ai lettori che tutto potrebbe succedere o forse no.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - La realtà ha inciso moltissimo nella stesura di questo romanzo, come ho affermato nella risposta alla prima domanda, Mario è la personificazione del destino, ma è prima di tutto una persona reale che solo dopo è diventata simbolo di un concetto astratto che racchiude tutto il significato di questo romanzo dove ovviamente sono trattati molti altri temi, come quello dell’amore, delle fatiche della vita, dell’angoscia che causa lasciare il proprio paese inseguendo i propri sogni o di chi sceglie spontaneamente di porre fine alla propria vita e di ciò che comporta superare una perdita così grande. Ecco forse potrei dire che è il romanzo della perdita ma anche della conquista e della rinascita. Ho deciso spontaneamente di mettermi a nudo e pubblicare i miei pensieri più profondi, dando voce agli eventi più scottanti della mia vita, alle persone che ho incontrato, anche a quelle che mi hanno salvato pur essendo sconosciuti. Il ragazzo del caffè, ad esempio, è stato fondamentale per la riuscita di questo scritto, eppure è una persona che non conoscevo per niente, uno sconosciuto incontrato per caso che mi ha permesso di credere ancora nelle persone, di comprendere che anche se a volte ci capita di incontrare soltanto la cattiveria e la crudeltà, basta anche solo uno sconosciuto gentile, come è stato per me il ragazzo del caffè, per spingerci, fortunatamente, a credere ancora nell’umanità. Poi c’è Anna, lo pseudonimo di una psicoterapeuta che con il suo lavoro aiuta moltissime persone a superare traumi irrisolti, una figura fondamentale nella società che purtroppo viene spesso messa in discussione; in questo romanzo ho deciso di parlare di salute mentale per far comprendere a molti che la terapia è una parte fondamentale nelle nostre vite perché ci permette di scavare dentro noi stessi, di capirci, di ascoltarci e soprattutto di guarire, anche quando le ferite non sono profonde. E poi ci sono gli scrittori e gli artisti, quelli che conosciamo soltanto attraverso le loro opere e che, non si sa come, ci salvano.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Prima di essere una scrittrice sono stata e sono ancora oggi una lettrice accanita e un’amante della cultura tutta. Questo romanzo mette in rilievo anche questo aspetto, quello dell’importanza della cultura. Come si legge in una parte del mio romanzo ‘la bellezza è nata tutta da una ferita‘, dove con bellezza si intendono le magnifiche opere architettoniche, i dipinti, le opere teatrali e la letteratura. Ho cercato di far evincere come la cultura mi abbia sempre salvata e mi abbia permesso non solo di girare il mondo dalla mia scrivania, ma anche di comprenderlo. Ho cercato di far capire ai lettori che non solo leggere e godere della bellezza del mondo può aiutarci a conoscere noi stessi, ma anche scrivere è un modo per liberare noi stessi dall’oblio del tempo. Scrivere è un modo per parlare a se stessi, è l’unica soluzione che abbiamo per riuscire a sopravvivere in un mondo in cui siamo spesso schiacciati dalla perdita di empatia, la scrittura e la letteratura ci aiutano a riconnetterci non solo con chi ci ha preceduto, ma soprattutto con noi stessi.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Tutta colpa di Mario”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - La strada che mi ha portata fin qui è stata veramente lunga e tortuosa. L’episodio che ricordo con particolare favore riguarda l’ultimo paragrafo del mio romanzo e i paragrafi di apertura ad ogni capitolo perché sono il centro focale di tutta l’opera e sono legati ad un momento particolare della mia vita, quello in cui avevo perso ogni speranza, ogni aspirazione, poi una sera uno sconosciuto incontrato per caso mi ha ispirata e dopo sei mesi di blocco dello scrittore, ho trovato il pezzo mancante del puzzle, la parte che doveva dare armonia a tutto il romanzo e che non riuscivo a trovare e che coincideva, casualmente, con una nota che avevo scritto anni fa e che poi ho deciso di inserire come conclusione. Questa particolare coincidenza mi ha fatto riflettere molto e ha dato un taglio diverso alla mia opera perché mi ha fatto comprendere che spesso abbiamo la risposta a tutte le nostre domande o che una persona è sempre stata lì, l’abbiamo guardata mille volte, ma non l’abbiamo vista. In quel momento ho visto chiaramente il mio romanzo per la prima volta da quando avevo iniziato a scrivere.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Il mio romanzo si apre con un vero e proprio inno a Cesare Pavese, un autore fondamentale nella mia formazione culturale, le cui poesie e romanzi mi hanno dato e continuano a darmi insegnamenti importanti. Nel corso dell’opera ho inserito vari riferimenti alle opere di Cesare Pavese da "La Bella estate" ai frammenti del diario "Il mestiere di vivere". Nel corso dell’opera un altro romanzo è fondamentale per riuscire a seguire il plot, ovvero "L’insostenibile leggerezza dell’essere" di Milan Kundera, un’opera che è fondamentale per i personaggi che abitano il mondo che ho creato con "Tutta colpa di Mario", ma che è stata altresì importantissima nella mia formazione. Come si legge nel romanzo, ho letto più volte "L’insostenibile leggerezza dell’essere" non arrivando mai alla fine, ricominciandolo più e più volte, ma nonostante questo mi ha dato moltissimo. Io l’ho sempre definita un’opera d’arte perché è densa di insegnamenti importanti che abbracciano la storia, la filosofia, la letteratura e l’arte. La mia formazione classica ha inoltre influenzato molto la mia opera, dove ho inserito qualche riferimento al mondo classico a cui ho sempre guardato con stupore e che mi ha permesso di vedere il mondo da un’altra prospettiva. Ho voluto creare appositamente un’opera piena di riferimenti culturali perché volevo dimostrare quanto la letteratura, la storia, la filosofia abbiano influito nel mio percorso di crescita personale. C’è un intero paragrafo dedicato alla descrizione delle opere che mi hanno ispirata e l’ho fatto con il solo scopo di far comprendere il vero senso della cultura: vedere il mondo, conoscerlo dall’interno, riuscire a vedere ciò che dà forma alle cose e in questo rientrano anche l’arte, la cultura teatrale e cinematografica, l’architettura, insomma, tutto ciò che ci permette di riconnetterci con il passato ma anche con il momento presente.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Come ho già detto, sono moltissime le mie fonti di ispirazione. Oltre la letteratura anche il cinema, il teatro, l’architettura, l’arte, mi hanno permesso di riflettere su me stessa e sul mondo. Giancarlo de Carlo, un architetto, mi ha oltremodo ispirata con una sua massima. Il modo in cui ha descritto la bellezza del Monastero dei Benedettini di San Nicolò L’arena (Catania), mi ha permesso di comprendere che spesso ci sentiamo grandi, pensiamo che le opere del mondo ci appartengano, ma in realtà siamo noi ad appartenere a loro. Mi piace pensare che i posti che frequentiamo, le opere che vediamo, non facciano parte della nostra vita, siamo noi, per un po’ di tempo ad attraversarle, a lasciarci sommergere e ispirare. Direi dunque che ad ispirarmi è stato tutto ciò che ho visto, letto e vissuto, perché se smettiamo di guardare distrattamente e ci concentriamo a vedere veramente il mondo, questo può darci più di quanto ci aspettiamo.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - In generale non amo dedicarmi ad un solo genere, amo le sorprese e lascio sempre uno spazio vuoto all’interno della mia biblioteca personale per quelle opere che non leggerei, come i racconti fantasy, ma che potrebbero stupirmi. Preferisco leggere i classici della letteratura italiana, ma a volte, memore dell’importante insegnamento di Italo Calvino, attingo anche alla letteratura contemporanea, perché credo sia importante vedere come i contemporanei guardano gli eventi che stiamo vivendo oggi.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Al digitale preferisco di gran lunga il cartaceo, basta leggere una delle tantissime pubblicazioni di Marianne Wolf per rendersi conto di quanto sia importante per la nostra salute leggere libri in formato cartaceo. Leggere, toccare con mano i libri, ci permette di attivare e stimolare la nostra mente, è stato provato infatti che leggere da uno schermo riduce l’attenzione, dunque leggiamo distrattamente, velocemente e non riusciamo a cogliere tutte le sfumature che dovremmo cogliere leggendo un’opera. È scientificamente provato che tutti i nostri sensi si attivano quando leggiamo, ad esempio leggendo la descrizione di una torta al cioccolato, si attivano i neuroni deputati al gusto. Credo che questo sia incredibile. Inoltre, come specifica Marianne Wolf, concorde con moltissimi altri luminari, oggi si assiste sempre più alla perdita di empatia, leggiamo distrattamente perché viviamo in un mondo frenetico, siamo abituati a leggere le notizie dai social media che presentano post con enormi scritte sintetiche, dunque abbiamo perso la nostra pazienza cognitiva e perdiamo più di quanto sembri. Per questa ragione consiglio sempre un libro cartaceo ad uno digitale, perché ci permette di prenderci una pausa, il cartaceo richiede pazienza, richiede tempo e attenzione e quello che guadagniamo toccando fisicamente un libro non ha eguali.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Ho iniziato a scrivere questo romanzo circa due anni fa, ma ci sono stati molti momenti di pausa in cui ho creduto che non avrei mai più scritto. Quindi definirei il mio rapporto con la scrittura pieno di alti e bassi, non è sempre semplice essere ispirati, però l’ispirazione arriva sempre quando meno te lo aspetti. Prima di arrivare alla conclusione dell’opera sono rimasta ferma per sei mesi, avevo quasi abbandonato il mio progetto, quando, poi, un incontro fortuito mi ha fatto ritrovare l’ispirazione.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Ho iniziato a scrivere questo romanzo circa due anni fa, ma ci sono stati molti momenti di pausa in cui ho creduto che non avrei mai più scritto. Quindi definirei il mio rapporto con la scrittura pieno di alti e bassi, non è sempre semplice essere ispirati, però l’ispirazione arriva sempre quando meno te lo aspetti. Prima di arrivare alla conclusione dell’opera sono rimasta ferma per sei mesi, avevo quasi abbandonato il mio progetto, quando poi, un incontro fortuito mi ha fatto ritrovare l’ispirazione.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Tutta colpa di Mario”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Rispondere a questa domanda non è semplice. Credo che la mia opera possa essere di aiuto a chi sta attraversando un momento di difficoltà, perché è nostalgico ma anche pieno di speranza e soprattutto perché non ha una conclusione scontata, bensì inaspettata. È un romanzo che riesce a coinvolgerti perché scompiglia sempre i piani dei lettori. Il lettore si aspetta qualcosa e invece l’io narrante va verso la direzione opposta, lo comprerei perché è pieno di sorprese, la copertina associata al titolo mi incuriosirebbe molto. Lo comprerei nel caso in cui avessi bisogno di sentirmi capita, è un romanzo che va contro le apparenze di una vita perfetta, in un mondo di finzione questo romanzo è la nuda e cruda verità. Rappresenta la regola, non l’eccezione. Lo comprerei se avessi bisogno non di illudermi, come accade con una buona commedia romantica, ma di vedere cosa si cela dietro un grande amore, dietro ad un traguardo raggiunto, dietro ad una perdita. Oggi più che mai siamo abituati a vedere miliardi di post che mostrano la perfezione, video di ragazzi e ragazze che si laureano, che si sposano o che hanno fama, amore e molto altro, raramente invece capita di mostrare il lato tossico, quello che si cela dietro tutta quella perfezione. Perché la vita è fatta di momenti di fragilità, di malattie, di perdite, di stress, ed è giusto portare un po’ di verità nel mondo, un po’ di disillusione che ci permette di riconnetterci con la vita vera, quella fatta di sconfitte, di fallimenti e che è bella proprio per questo perché è imperfetta, ma vera. Ecco, il mio romanzo è vero, è uno schiaffo sociale, è un modo per comprendere che i fallimenti ci sono e ci devono essere, che l’amore non è perfetto, che raggiungere un obbiettivo è faticoso, che le amicizie possono deludere e che i momenti di gioia sono rarissimi e proprio per questo dobbiamo cercare di vederli e di coglierli, anche nei dettagli insignificanti delle nostre vite, nelle sciocchezze.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Per il momento non ho altri progetti, di sicuro continuerò a scrivere e in futuro spero di pubblicare altre opere.


📘"Tutta colpa di Mario" è acquistabile, previa ordinazione, presso qualsiasi libreria.
Clicca qui per acquistarlo su Amazon:
https://www.amazon.it/Tutta-colpa-Mario-Marianna-Borgia/dp/885919394X
Segnala questa opera ad un amico

Inserisci una nuova Notizia
Notizie Presenti
Non sono presenti notizie riguardanti questa opera.