| L'INTERVISTA 👇
D. Partiamo proprio dal titolo, come mai “Amore in divenire”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
R. Amore in divenire vuole esaltare la spasmodica ricerca che l’uomo nutre per l’amore. Sento, vedo e tento di descrivere l’amore sfociare nel mare dell’esistenza, un amore salvifico, un faro fisso che si nutre di affetto, amicizia, eros, carità. La vita è frutto d’amore, basti pensare al dono della maternità e della nonnità. Amare è la cosa più difficile al mondo. Amare significa scoprire il mistero della vita. Ricordare l’amore significa sconfiggere la morte, perché l’amore sconfigge ogni cosa.
D. Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
R. Osservare la quotidianità e il tempo che trasforma il tutto ha influito moltissimo nella mia scrittura. Ho cercato di fotografare attraverso le parole lo stupore che la natura suscita in me. Un luogo pittoresco, un panorama, l’azzurro del mare, un campo dorato di grano, la prima rosa che si apre alla vita, un fiume che scorre e leviga la pietra, un orizzonte che abbraccia il sole, le nuvole che sventolano al vento, tutto questo abbaglia e penetra nella mente e nel cuore. Sono immagini che ritornano come un antico amore e risvegliano perenni emozioni.
D. La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
R. Dolorose mancanze che hanno stravolto i miei anni d’infanzia per salvare dall’oblio amori fraterni che andavano salvati. Arrivi, partenze e ricordi memorabili che mi affiancano in ogni momento. Testimoniare ogni attimo della mia vita, vissuta in pienezza e riconoscenza per questo dono indescrivibile che è l’esistenza.
D. A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Amore in divenire”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
R. Descrivere gli episodi è difficile, sono momenti passati, presenti del mio vissuto, in modo disordinatamente ordinato, come è stata la mia vita, vissuta prevalentemente nel Cilento, un luogo naturale e colto insieme con stagioni ora lente e ora troppo rapide. Ho voluto vivificare la nascita, la morte, la natura, il viaggio, la guerra, oltre alle tracce indelebili che la storia e la filosofia hanno depositato sul mio suolo natio, Elea/Velia che amo tanto e sovente è fonte di ispirazione.
D. Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
R. Autori della letteratura italiana e latina studiati e poi raccontati in un liceo con amore. Soprattutto le tre corone della letteratura italiana: Dante, Petrarca, Boccaccio. “Amor, ch’a nullo amato amar perdona”, “Amor che move il sole e le altre stelle”, “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, “Erano i capei d’oro a l’aura sparsi”, “Chiare, fresche et dolci acque”, “Benedetto sia ‘l giorno, ‘l mese e l’anno”, “Vien dunque, Amor, cagion d’ogni mio bene, d’ogni speranza e d’ogni lieto effetto”, Versi immortali che danno dignità e sublimazione all’amore. E come non menzionare alcuni versi memorabili di Leopardi: “O graziosa luna…io venia pien d’angoscia”, “Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna”?
D. Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
R. Premesso che tutte le discipline artistiche influenzano direttamente o indirettamente la scrittura, io metterei al primo posto la Musica. Nata prima delle parole e delle immagini, la musica ha saputo imitare la natura, il canto degli uccelli, il fruscio del vento, il ticchettio della pioggia, il rimbombo del tuono e ha sempre raggiunto il cuore dell’uomo e ha saputo rendere sottili le sfumature dell’amore. Musicisti: Bach, Beethoven, Brahms, Chopin, Debussy, Liszt, Mozart, Puccini, Schubert, Stravinsky, Verdi, Vivaldi. Cantautori: Battisti (Il mio canto libero), Modugno (Meraviglioso), De André (Bocca di rosa), Dalla (Caruso), De Gregori (La donna cannone), Battiato (La cura); per citare solo alcuni monumenti della musica. La musica avvolge con un manto caldo l’animo dell’uomo meglio di qualsiasi altra cosa, per poter piangere, sorridere, riposar in questo Caos di un mondo fugace.
D. Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
R. Il genere romanzo. Il teatro di Shakespeare e De Filippo.
D. Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
R. Sicuramente preferisco il libro cartaceo. Viviamo il digitale in ogni momento del giorno, in modo vertiginoso le immagini, le notizie ci soffocano, ci distraggono, ci frantumano e vanno oltre. Io, a tutto questo, preferisco il cartaceo. L’odore delle pagine nuove, la possibilità di sfogliarle lentamente con pudore per quello che contengono. Ogni libro, ogni pagina se pur banale offre sempre al lettore una riflessione, un’emozione.
D. Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
R. Un rapporto carnale, per aver trovato la forza di dare vita a un sogno con tutto quello che per anni avevo custodito nel mio essere inquieto.
D. Un motivo per cui lei comprerebbe “Amore in divenire” se non lo avesse scritto.
R. Il viaggio durava due ore al giorno per vie impervie. Un’ora all’andata e un’ora al ritorno in autobus che raccoglieva i ragazzi di varie contrade, per raggiungere le sedi delle scuole superiori. I vetri dei finestrini sempre appannati, a volte seduti, a volte in piedi. Si ripassava, si sonnecchiava, si ascoltava il bullo della comitiva, a volte divertente, a volte noioso. Un giorno tirò fuori un foglio dalla tasca come per magia e cominciò a leggere scimmiottando una poesia. “Questo amore/Così violento/Così fragile/Così tenero/Così disperato/Questo amore Bello come il giorno/Cattivo come il tempo/Quando il tempo è cattivo/Questo amore così vero/Questo amore così bello/Così felice/Così gioioso/Così irrisorio/Tremante di paura come un bambino quando è buio/Così sicuro di sé/Come un uomo tranquillo nel cuore della notte”, di Jacques Prevert. Rimasi folgorata dalle innumerevoli declinazioni dell’amore. Arrivata a casa incomincia a scrivere poesie sull’amore, mi sembrava facilissimo. Scrissi per diversi giorni, tutte le pagine bianche del quaderno erano finite. Solo in quell’istante mi resi conto di quanto non fosse affatto facile parlare d’amore. Il camino era acceso, il quaderno ravviò la fiamma e le poesie divennero cenere. Avevo sedici anni. Erano gli anni settanta. Da allora non ho più scritto, ho coltivato lo studio e la lettura. Ma, quella fiamma, non si è mai spenta completamente. Da qualche anno mi diletto a scrivere. Un motivo valido per comprare e leggere Amore in divenire potrebbe essere la curiosità di godere di emozioni tutte al femminile e connettere il Tu del lettore al mio Io, sognando, immaginando con empatia. Caro lettore, se vuoi cogliere il senso e il valore dell’opera, lasciati trasportare dagli argomenti più vari: da quelli personali a quelli universali per riflettere sulle contraddittorietà del nostro tempo. Le parole del Sommo poeta: “s’io m’intuassi, come tu t’inmii”, siano di buon auspicio.
D. Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
R. Continuo a scrivere poesie. Ho un romanzo pronto che vorrei pubblicare.
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