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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Racconto
 
Notizie Presenti:
 -

Romanzo “L'Uomo con l'organetto”. Intervista all'Autrice Thalia Ganotakis

di Rassegna Stampa

👉Romanzo “L'Uomo con l'organetto”. Intervista all'Autrice Thalia Ganotakis

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “L'Uomo con l'organetto”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Il libro vuole risaltare l’uomo nella sua interezza e solitudine mentre percorre i sentieri della vita in compagnia della musica del suo organetto. Un uomo che alla stregua del matto dei Tarocchi percorre la vita soltanto armato della sua #poesia e la sua forza interiore.
Si tratta di un’analisi sociale, il cambiamento avvenuto dagli anni Sessanta in poi, le lotte per l’emancipazione, la trasgressione alle regole. Il #romanzo vuole trattare l’impotenza dell’uomo ordinario davanti alle violenze politiche che obbligano all’emigrazione forzata, strappando la gente dal proprio paese, suscitando odio e divisione, portando all’odio e alle guerre. L’amicizia profonda che lega gente di varie culture, nazionalità e religione non è un’utopia malgrado le tendenze che spingono all’#omofobia.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Sono nata in Africa, da genitori greci, ho frequentato la scuola belga, sono stata immersa in un ambiente multietnico tra africani, belgi, greci, italiani, tedeschi, da anni vivo in Italia. Siamo sempre stati in grande sintonia. Cos’è il male? Tutto ciò che cerca di porre fine a questa sintonia armoniosa tra popoli. Sono stata testimone del genocidio in Congo e in Burundi, da dove era uscito quell’odio visto che una volta tutti quei popoli vivevano in armonia, si sposavano tra di loro. Succede ancora! La corruzione e la violenza al servizio dell’avidità, la voglia di dividere le popolazioni per poter controllare meglio, queste sono le realtà che dovrebbero essere capite. La gente si deve svegliare e opporre. Attraverso la trama di un romanzo “L’uomo con l’organetto” descrive e percorre gli avvenimenti che hanno caratterizzato gli anni Sessanta, Settanta e Ottanta e che hanno portato alla situazione difficile dei giorni odierni. Tuttavia, resta la speranza offerta come una seconda chance all’uomo che con la sua trasgressione ha messo a rischio la sopravvivenza del pianeta stesso.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Tutti i miei #libri trattano dell’uomo assoggettato ai caprici del #potere. Si tratta della necessità di tornare a vedere chiaro, comprendere a fondo, riappropriarsi della propria spiritualità, dei valori, di puntare il dito contro la falsità, l’obbrobrio di pochi che suscitano odio laddove non esisteva prima, cancellando l’armonia. Il #libro che il Matto scrive vuole essere una denuncia, un risveglio, un’occasione di riflessione che porta ad un cambiamento profondo e alla speranza. Non tutto è perduto! Dobbiamo riprenderci la nostra indipendenza morale, spirituale, impadronirci dell’umanità che tentano di strapparci! Vorrei conservare quello che ho vissuto da bambina, quella bellezza che trovavo a Pefkos, il villaggio di mio padre, ciò che avevo in Africa, l’amicizia, la bellezza della natura incontaminata!

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “L'Uomo con l'organetto”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - L’episodio dell’incontro del piccolo Mimmo con l’uomo con l’organetto scuote la sua anima quando suo padre gli spiega che Gino vive per strada. Tuttavia, lui ha un padre che non lo delude mai. Verrà in aiuto dell’uomo solitario. Vorrei citare la diatriba finale tra il Matto e il Bagatto che è furioso di non poter comprare la sua anima.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Sono nata in Congo, di origine greca ho avuto un percorso complesso, ho studiato nelle scuole belghe fino ai miei diciott’anni, ho proseguito gli studi come interprete-traduttrice in Belgio approfondendo la cultura italiana, inglese e francese, sono vissuta quarantacinque anni in Italia e ho potuto approfondire molti autori. Marc Twain, Coleridge, Kazantzakis Nikos, Saint Exupéry, Victor Hugo, Albert Camus, Cesare Pavese, Italo Calvino, il mio preferito, tutti autori che hanno inciso nel mio bagaglio culturale e sentimentale. Tanti anni di vita in Italia mi hanno procurato le radici di cui avevo bisogno. Ho una formazione multietnica e multilinguistica che mi ha insegnato a interagire con le varie culture, il rispetto per l’Uomo, troppo spesso calpestato da falsi pretesti. Con i miei #libri cerco di far parte degli autori che influenzano la pubblica opinione mentre raccontano la verità.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Le fiabe di Esopo, le “Fables” de La Fontaine e il Piccolo Principe di Saint Exupéry hanno influenzato la scrittura delle “Otto fiabe”, una raccolta di fiabe illustrate che trattano i temi della droga e del non rispetto della natura. Ammiro inoltre Marc Twain, Lord Byron, i Grandi Filosofi, soprattutto Montesquieu e Voltaire, che, denunciando la corruzione del loro tempo, avevano contribuito alla ribellione e al cambiamento. Sono stati la mia ispirazione quando scrissi “Malachite, le lacrime degli avi” e “Invisibile come il pitone, paziente come il leopardo.” Ciò che avviene in Congo è scandaloso; anche se sotto occhi di tutti, si finge indifferenza.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Mi piacciono i libri storici, le grandi saghe, opere come “Il Signore degli Anelli” di J. P. R. Tolkien, l’Iliade e l’Odissea di Omero, Dante, la letteratura metafisica che tratta dell’aldilà, dell’anima eterna (Michael Newton in particolare), “De l’ me” dello scrittore cinese, membro dell’Accademia francese, François Cheng.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Convengo che il libro digitale può essere pratico per un non vedente o per chi non ha tempo ma il cartaceo è tutt’altra cosa. Il libro in mano permette di sfogliare le pagine, soffermarsi quanto si vuole su un paragrafo, un rigo, una parola, meditare, spaziare con la fantasia, riflettere a lungo sottolineando i concetti interessanti. Il profumo tattile di un libro!

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Per me è come un concepimento fino al vero e proprio parto. Ho già l’idea ma la storia vera e propria giunge piano piano. Una volta circoscritta la trama, lascio spazio alla fantasia, la mia scrittura è intuitiva e ispirata. Non so mai dove mi porta. Una volta il libro completato lo rileggo varie volte, ho sempre qualcosa da aggiungere.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “L'Uomo con l'organetto”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Avrei la curiosità di scoprire quale parte avrebbero i Tarocchi nel #racconto che accomuna tre famiglie in un piccolo villaggio sperduto della #Grecia. Qual è il ruolo dell’uomo e l’organetto? Avrei voglia di seguire il pensiero dell’autore, vedere fin dove lo porta, il significato dei simbolismi che le carte propongono, qual è il suo messaggio.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Ho già terminato di scrivere un libro che spero sia pubblicato l’anno prossimo. Si tratta di un grande amore, due anime dopo quasi mille anni. Il titolo è La valle dei Ciliegi. Attualmente sto scrivendo un libro ambientato in Arizona, in un villaggio Hopi in cui si intraprende un cammino alla scoperta delle potenzialità celate nell’anima.

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pp. 180 €16.00
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