| 👉Intervista a Lia Giribone che presenta ai lettori il libro “Sogno e vivo lenta”.
▶️ Opera In Italiano e Arabo, traduzione a cura del Prof. Hafez Haidar.
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Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Sogno e vivo lenta”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - "Sogno e vivo" lenta può considerarsi un vero e proprio manifesto del mio modo di approcciare la vita, in una dimensione spesso onirica e meditativa, che mi accompagna fin da bambina, e che mi spinge a dare valore alle piccole cose che quotidianamente incontriamo sul nostro cammino. Lontano dalla frenesia, dall’inghiottire il tempo verso obiettivi materiali, senza soffermarsi sulle piccole cose, che spesso si rivelano straordinarie per le emozioni che sanno trasmettere a chi le guarda senza pregiudizi e senza filtri. Vicino alle ispirazioni intime della nostra anima per lenire il dolore e la sofferenza individuale e del mondo.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Molto; la scrittura, anche quando appare assurda, paradossale, di fantasia, prende sempre spunto da fatti o situazioni reali, che vengono poi trasfigurati letterariamente. In questo modo, nel tempo, piccoli atti quotidiani, avventure ordinarie e banali, diventano ricordi e sogni che arricchiscono la nostra personalità.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - La mia infanzia e adolescenza, vissute a stretto contatto con la natura, una dimensione di pace e serenità, che amo preservare e tenere con me anche nei momenti più burrascosi della vita. Sono ricordi ed emozioni, che riviviamo chiudendo gli occhi o che richiamiamo la mattina, al risveglio, prima di affrontare il nuovo giorno.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Sogno e vivo lenta”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - “Sogno e vivo lenta” raccoglie poesie scritte in tempi diversi, in cui ho cercato di trovare un filo logico, che rappresentasse un percorso di vita circolare. La prima e l’ultima poesia infatti nascono entrambe dai ricordi delle mie passeggiate di bambina nella natura in compagnia della mia famiglia. Nel mezzo c’è la vita, quella reale, vissuta, e quella sognata e immaginata. Ho voluto anche inserire qualche riferimento alle tragedie dei nostri tempi; “Il cuore del mondo si è fermato” si riferisce agli attentati terroristici e al pericolo di guerra globale incombente, “Moriremo soli” alla pandemia, che ci ha colpito così duramente. C’è sempre, nel sottofondo, il desiderio di rivalsa, di rinascita, di speranza comunque in un mondo migliore, con l’auspicio che per tutti ritorni il tempo delle farfalle.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Negli anni della scuola sono cresciuta leggendo i grandi classici della letteratura dell’ottocento, con una predilezione per i russi. Più avanti ho particolarmente apprezzato autori come gli scrittori sudamericani, tra cui amo ricordare Marquez, Amado, Isabel Alliende. Autori abilissimi nel trascendere l’ordinarietà della vita quotidiana, introducendo elementi onirici e magici, autori che fanno sognare, che regalano una dimensione diversa, dove tutto, alla fine, diventa possibile. Alla poesia mi sono avvicinata più tardi, gli ermetici sono i miei preferiti. In loro ogni parola è densa di significato, non vi è nulla di superfluo, rappresentano per me la massima espressione della potenza della poesia. In ultimo vorrei anche ricordare Gianni Rodari, autore per me unico, di un valore che va ben oltre la letteratura per ragazzi, che mia madre mi leggeva da bambina e che ho riscoperto leggendolo a mia volta a mia figlia. Di lui apprezzo la capacità di affrontare, nella estrema semplicità di espressione, concetti molto profondi ed universali, sempre in un contesto di fantasia, curiosità e scoperta.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Difficile rispondere, sono appassionata di teatro, frequento abitualmente musei e mostre d’arte sia classica che contemporanea e sicuramente ho ricevuto molto da queste discipline, in particolare nel modo di descrivere i paesaggi, molto frequente nelle mie poesie. Più di una persona mi ha detto che le mie poesie sono piccoli quadri.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Sicuramente la prosa, gli autori classici, il romanzo ed anche il giallo d’autore. In questi ultimi anni sono affascinata dalla lettura nordica: islandese, finlandese, svedese. Trovo interessante riscoprire la matrice comune dell’umanità in contesti spesso estremi e diversi dall’ambiente in cui sono cresciuta.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Preferisco il cartaceo, ma mi rendo conto che l’e-book ha potenzialità notevoli e che sarà il libro del futuro, per la capacità che ha di arrivare ovunque in tempo reale.
Domanda- Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Lento, pacato, assorbente. Scrivere mi proietta in una dimensione diversa, dove convivono la Lia bambina, quella adolescente e la donna matura, in continuo dialogo. La scrittura mi consente anche di elaborare momenti difficili e di sofferenza profonda.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Sogno e vivo lenta”, se non lo avesse scritto.
Risposta - E’ sempre difficile promuovere se stessi, lo consiglierei comunque a chi ha ancora il desiderio di astrarsi e sognare per dedicarsi qualche momento di intimità e di svago dalla quotidianità, a chi ha bisogno di staccare e ritrovarsi.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Non ho ancora programmi definiti, al momento sono molto assorbita dal progetto, maturato insieme ad alcune amiche, di far conoscere poete e scrittrici italiane e straniere ancora poco conosciute, con letture poetiche sceniche; un progetto che mi arricchisce e anche mi diverte. Divertirsi, ricevere piacere da ciò che si fa, donando qualcosa agli altri, è la leva fondamentale per accogliere la vita, nel bene e nel male.
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