| 👉Intervista alla Poetessa Martina Dal Cin che presenta ai lettori il libro “L’anima alla finestra”
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “L’anima alla finestra”? Quali sono gli argomenti ricorrenti e, per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - La #Poesia è un dialogo dell’Anima con la Vita e dentro la Vita stessa. Un dialogo iniziatico, travolgente, viscerale, a cui non posso e non voglio sottrarmi. Un dialogo non sommesso e discreto, bensì intenso, potente, desideroso, di nutrirsi di tutto ciò che il mondo, oltre la finestra, nel suo essere natura, tempo, spazio, sensazioni, incontri, esperienze, offra ogni giorno, ogni istante, al mio sguardo, ai miei occhi percettivi e interiori. I temi, che animano i miei versi, appartengono al nucleo centrale dell’essere e del sentire. Sono i temi “sacri”, quasi ontologici: nascere nella consapevolezza di sé; crescere nell’integrità e nella dignità; liberare il cuore nella sua pienezza espressiva; preservare la propria unicità “in toto”; trovare un posto nel mondo: seminare fertilità materna, affettiva, relazionale; costruire ponti culturali e abbattere pregiudizi morali; ricercare l’armonia con il cosmo; rielaborare il dolore ed esorcizzare la morte; perdersi e ritrovarsi nell’amore; consumarsi nei vortici delle tempeste di passioni e di tormenti; fuggire dalle convenzioni spersonalizzanti e dalle maglie di condizionamenti e di labirinti alienanti; intonare la voce nota del passato sugli accordi sconosciuti del futuro…E, specialmente, credere tenacemente nella forza rigenerativa delle emozioni, seguendo il diapason ritmico di sentimenti e di sospiri, che scandiscano la meravigliosa e cangiante scoperta della Vita.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso sulla scrittura?
Risposta - Ha inciso, nella misura in cui io abbia deciso di farne oggetto e soggetto ispirativo nel momento compositivo. Non amo circoscrivere il raggio d’azione e di espressione della mia #scrittura alla pura immaginazione soggettiva o alla mera oggettività delle cose. Non coltivo velleità universalistiche, né tantomeno obiettivi teleologici, per quanto concerna il mio messaggio letterario. La realtà incide, se suscita in me coinvolgimento emotivo, stupore estatico e rapimento idealistico. Per contro, l’immaginazione mi guida, se diventa eco e riverbero di segreti moti del cuore, che emergano coraggiosamente e chiedano di essere ascoltati ed espressi liricamente.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale: cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Tutto scorre, insegnano i Padri greci del pensiero. Il tempo sembra erodere e dissolvere ogni cosa. Sembra, per l’appunto. Nella sostanza è proprio la poesia, l’unica e l’ultima Musa, capace di strappare il corso degli eventi dai tentacoli dell’oblio e di trasformare in eternità la perfezione, il pathos, la grazia, la bellezza, che derivino dal riuscire a porre, lungo la stessa linea evolutiva, mente, spirito e cuore. In ogni mio verso io custodisco me stessa, coltivo la limpidezza e la trasparenza del mio animo fanciullesco, proteggendolo dalla protervia del cinismo e dell’arido esistenzialismo contemporaneo. Non ardisco di salvare l’umanità e il creato, ma sono persuasa che chiunque scriva e componga, con onestà intellettuale e verità emotiva, compia un rito di purificazione e di palingenesi prezioso per l’intero consorzio civile. Accende una luce nuova, che accompagni gli esseri viventi, fuori dalle tenebre: dalle e per mezzo delle parole l’anima si eleva al cielo o come scriveva il Sommo Padre Dante: “E quindi uscimmo a riveder le stelle”.
Domanda - Quali sono le sue fonti d’ispirazione, altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Amo molto la natura in tutte le sue manifestazioni. Ho un rapporto simbiotico, profondo e radicato con la mia genetica terrestre, ancestrale e primordiale: mi sento figlia del grembo materno e, nel contempo, generata dalla forza e dalla maestosità della grande Anima della Pangea, da cui tutto trasse forma e vita. L’incessante ricerca introspettiva e piscologica, al fine di tracciare una salda mappa geografica di sentimenti e di relazioni, che rispettino e comprendano la mia autenticità, senza mediazioni e compromessi di sorta, rappresenta una seconda fonte sorgiva, vitale e copiosa, per i miei componimenti. In questo senso, sento molto mia la poetica del grande maestro Leopardi al quale ho dedicato tutta la mia adolescenza e come ho detto in precedenza il sommo Dante il cui vagare nel mezzo della sua esistenza è molto vicino alla mia attuale condizione di anima in viaggio.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - La mia scrittura sgorga come un “Unicum” direttamente dalle mie vene creative. Certamente mi piace concedermi letture di qualità e di approfondimento; ma esulano da un’esigenza d’imitazione o di riproduzione di stilemi e di formalismi già incontrati. Affido alla mia scrittura, spontanea e slegata da richiami e riferimenti, tutto il mio slancio e la mia attitudine innati, nel cercare di tessere corrispondenze sincere, fedeli e libere tra ciò che vivo, sento, provo e il mio linguaggio espressivo elettivo, ovvero il verbo poetico.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - La letteratura per l’infanzia, nobile e spesso bistrattato filone narrativo e poetico, dal quale attingo spunti e notazioni per la mia professione. Non disegno la saggistica nell’ambito delle scienze umane, dalla filosofia alla religione, passando per la psicanalisi e la meditazione. In genere mi concentro non tanto sul canone e sulla categoria delle opere predilette, quanto sulla densità e sullo spessore dei contenuti, che spesso rimandino ad autori particolarmente pregni, diretti, intellettualmente audaci e anticonformisti.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Non demonizzo le comodità fornite dagli ausili digitali, come la possibilità di arrivare a chiunque, a tutte le latitudini, con immediatezza assoluta; ma il fascino visivo, olfattivo, tattile della carta rimane intramontabile e imbattibile. Il libro cartaceo è un’esperienza totalizzante, a 360° gradi, del piacere tangibile della lettura. Quello digitale appare forse più agevole, più avvincente sul piano del “touch-screen”; cionondimeno, inevitabilmente, più freddo e asettico.
Domanda - Per terminare qual è stato il rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Risposta - Di totale, reciproca, granitica fiducia e stima. La scrittura non tradisce: converge e conduce verso l’essenzialità e la pregnanza di sé stessi, senza filtri e senza mistificazioni. Sono devota alla scrittura, da tempi immemori e senza riserve: tale Arte ripaga, appieno, la mia venerazione per essa, in ogni fase d’ideazione e di stesura. Durante la gestazione, appassionata e appassionante, de “L’anima alla finestra” ho, sempre, saputo che ogni parola mi avrebbe portato verso approdi conoscitivi ed emotivi originali, da cui sarei ripartita per lande, affascinanti e intatte, ove il mio segno grafico e concettuale peculiare, la parola, avrebbe disegnato traiettorie ardite e intriganti da seguire, da abbracciare, con completa confidenza ed empatia. Mi sono abbandonata alla scrittura e la scrittura mi ha svelato recondite certezze di me stessa. È accaduto e, come per ogni magia, ne sono intimamente commossa e fiera.
Domanda - Un motivo per cui Lei comprerebbe “L’anima alla finestra”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Il mistero in assoluto più significativo, seducente e ammaliante da scoprire è riuscire a decifrare e comprendere ciò che dimora nel cuore umano. Non c’è enigma che tenga rispetto a quel magma di lava emotiva, di cui tutti siamo inondati e siamo pronti a lasciar zampillare. Ecco “L’anima alla finestra” è un codice interpretativo, è un glossario descrittivo della moltitudine di pensieri, sensazioni, emozioni, che stratifichino in quella lava, è uno specchio paradigmatico, a volte onirico, a volte realistico, ma giammai sfocato di ciò che la Vita riflette e proiette lungo il nostro cammino. Un cammino, che “L’anima alla finestra” rischiara e omaggia, in tutta la sua incomparabile preziosità. La preziosità della Vita”.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene un’anticipazione?
Risposta - Sì, mi sto dedicando ad una nuova raccolta di liriche ….
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