 | Intervista a Gina Muoio, che presenta ai lettori il libro di poesie “Logore memorie”
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Logore memorie”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - “Logore memorie” è una raccolta che tratta il tema del ricordo. Un ricordo cupo, tetro, che si rifà ad un periodo buio, ma allo stesso tempo lontano, dunque logoro.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - La realtà è stata la principale spinta che ha portato alla nascita della raccolta, incidendo un segno indelebile nella stesura dei versi.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Più che con lo scopo di salvare o custodire, ho sempre pensato al libro come ad un grido di dolore che, al contempo, fungesse da abbraccio universale. Un grido di dolore in grado di dare conforto, in un certo qual modo.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Logore memorie”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Forse uno degli episodi che ricorderei particolarmente riguarda proprio la scelta di alcune poesie. “Logore Memorie”, infatti, è il frutto di versi scritti negli anni, dunque c’è stato un lavoro di revisione, scelte, aggiunte, ripensamenti. Un lavoro che ha richiesto un riscontro diretto con versi che non credevo avrei più avuto il coraggio di toccare con mano.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Tra gli autori che hanno segnato in maniera indelebile il mio percorso culturale e sentimentale vi è sicuramente Leopardi, a cui devo tanto. La sua figura, si può dire, mi è stata accanto molte volte, ispirandomi e facendomi amare i suoi versi.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Il libro nasce come una necessità di curare l’animo ormai “logoro”, una necessità strettamente correlata alla ricerca di libertà, un concetto molto vicino anche al mondo delle arti figurative in ambito introspettivo.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Oltre alla scrittura in versi come specchio dell’anima, mi affascina il mondo del romanzo di formazione, con tutti i vari sviluppi interiori dell’individuo. Credo sia un genere letterario importante, in grado di smuovere l’animo in maniera propria.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Nonostante tutte le comodità che il digitale possa recare, credo che il libro tradizionale cartaceo rimanga inimitabile.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - È rimasto sempre molto intimo, nonostante sia subentrata l'ottica della pubblicazione ad un certo punto. Come accennavo sopra, man mano ha preso sempre più forma l’idea di poter confortare dei lettori; Non a caso si potrebbe dire che il libro abbia un “lieto fine”.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Logore memorie” se non lo avesse scritto.
Risposta - Probabilmente perché troverei nella scrittura un riflesso interiore molto vicino alla mia sensibilità e ad alcune dinamiche vissute in prima persona.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Attualmente mi sto lasciando guidare da varie ispirazioni narrative, toccando anche la prosa oltre i versi che solitamente scrivo. Come progetto vero e proprio ancora nulla di certo, in quanto bisognerà fare una selezione d’idee.
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