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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista ad Arianna Pesce, che presenta ai lettori il libro “Ombre e Luci del mio giardino”.

di Rassegna Stampa

Intervista ad Arianna Pesce, che presenta ai lettori il libro “Ombre e Luci del mio giardino”.

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Ombre e Luci del mio giardino”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - La #natura in tutto lo splendore di un giardino di campagna: questo è il topoi fondamentale dell’opera. L’armonia che da essa scaturisce, i colori, profumi e le sensazioni provate a contatto con elementi semplici ma fondamentali per la nostra esistenza, pensiamo agli alberi senza i quali non riusciremmo a respirare, i fiori, i fili d’erba con i nuovi germogli. Sin da quando ero bambina, ho sempre desiderato fondermi con la natura, abbandonarmi nei suoi silenzi, difenderla e proteggerla come casa del pensiero, dove far incontrare #poesia e bellezza, mettendole in un rapporto reciproco. In questo luogo del cuore ciò che ha avuto risalto è stato l’alternarsi di zone d’ombra con zone di luce, in un gioco di contrasti che mettono in risalto le une con le altre. Così come nella vita ogni momento difficile dona più senso alla rinascita di luce dopo la ferita.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - La realtà è entrata nei miei scritti attraverso la memoria. Sono stati i ricordi di momenti vissuti tra le fronde degli alberi, nell’alternarsi delle stagioni, a dare spunto a questi versi, diventati metafora della condizione umana: anch’essa mutevole e sempre in lotta tra istanti d’ombra e momenti di luce. Ho voluto parlare di natura anche in riferimento alla guerra che abbiamo dichiarato alla vita. Di questo conflitto, i danni della società industriale e materialista sono le forme più evidenti; il distacco dalla natura, la sua conseguenza più profonda. Quando la prossima guerra sarà finita ce ne saranno altre, e il progresso continuerà nella sua corsa e la Terra diverrà uno spazio sempre meno abitabile. Poco a poco, probabilmente, gli uomini si risveglieranno, come dopo un`ubriacatura, e si renderanno conto dell’errore commesso voltando le spalle alle loro origini. Vedremo finalmente che in fondo al deserto c’è solo un deserto. Sarà troppo tardi? Ci sarà ancora un giardino, accanto a noi, per dirci che, sì, possiamo ritrovare la strada giusta, quella del ritorno? Nonostante tutto, la risposta che scaturisce dalla mia anima, è sì, i giardini sopravvivranno. Ne sono convinta. Finché ci saranno esseri umani che cercheranno di rinnovare un dialogo con la natura, ci saranno veri giardini, e quindi una speranza.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - La scrittura ha voluto salvare questo intenso rapporto, maturato sin da piccola, con l’elemento naturale, diventato parte integrante del mio bagaglio identitario. Credo che molta della mia parte gentile, sensibile e umana derivi da quei primi anni trascorsi in quell’ eden spensierato.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Ombre e Luci del mio giardino”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - La maggior parte degli episodi che ricordo sono attimi d’immensa serenità, vissuti a ricordare merende all’aperto e corse sotto la pioggia, in cerca di pozzanghere in cui ballare e fare schizzi verso ogni direzione. Lo spettacolo dei fiori sbocciati con colori magici, le nevicate che aprono l’inizio dell’inverno, la ricerca del calore e del legno abbrustolito nel camino, sono tutte immagini che fanno parte della mia infanzia e che ho cercato di trasformare in versi per poter risvegliare la mia e l’altrui coscienza, verso la ricerca di una cura dell’ambiente, sempre più necessaria. Ogni parola è frutto della passione ed osservazione dell’armonia che ci circonda.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Fonti d’ispirazione sono stati i versi musicali di Myricae, anch’essi ambientati nell’umile campagna romagnola e dedicati alla descrizione della natura, nei suoi aspetti più umili. Il fonosimbolismo pascoliano che ravviva l’eco dei suoni con cui le parole diventano voci in coro.
La passione per l’arte e, in particolar modo, la rivoluzione impressionista che fa del paesaggio un tema di scoperta e sperimentazione, donandogli spessore ed importanza. Le riflessioni contenute nei libri del professore Alessandro D’Avenia, di cui ammiro la continua ricerca dell’umano nella natura e della natura nell’umano, concependoli come un unico corpo in rapporto reciproco.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Monet con la sua impresa di creare un immenso giardino all’aperto come atelier in cui osservare i giochi della luce e dell’ombra. L’arte dell’acquarello che mi porta da sempre ad osservare con attenzione i piccoli particolari, i contrasti d’ombra e luce.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Sono abbastanza eclettica nelle mie letture: prediligo i romanzi di formazione ed i saggi su argomenti storico-artistici ma anche i gialli e le trame intricate. Per quanto concerne la scrittura mi diletto con storie per l’infanzia, animate di buoni sentimenti e meraviglia.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Mi sento più legata al profumo delle pagine di un libro che posso accarezzare e sfogliare ma apprezzo le nuove possibilità che offre il formato digitale, sia per quanto riguarda la diffusione e sia per la possibilità di ampliare il libro, con contenuti multimediali, che ne arricchiscono l’energia creativa.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - È stato un rapporto di semplice onestà, mettendo a nudo parti e ricordi anche molto intimi di me stessa. Solo mettendosi in gioco con i propri vissuti si può costruire una relazione con chi legge.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Ombre e Luci del mio giardino”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Lo comprerei perché contiene un linguaggio che invita alla calma e rilassa, descrivendo meraviglie naturali che ispirano armonia con il creato, versi di pace dai toni francescani, che inneggiano alla fratellanza tra ogni creatura. (Fratello Sole. Sorella Luna)

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Mi considero una persona in cerca di nuovi punti d’osservazione, sto ultimando una raccolta dedicata al mare, uscirà un audiolibro con le poesie lette da Alessandro Quasimodo, è un grande onore per me far parte di queste iniziative, ringrazio di cuore l’Aletti Editore per avermi dato tale opportunità.

“Ombre e Luci del mio giardino”
Edizione Italiana e Araba (traduzione a cura del Prof. Hafez Haidar
Disponibile in cartaceo e in eBook.
Il libro è acquistabile, presso qualsiasi libreria, previa ordinazione:
https://www.ibs.it/ombre-luci-del-mio-giardino-libro-arianna-pesce/e/9788859190219
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