| ✔️Sergio Benedetto Sabetta presenta ai lettori "Artemide pallida luna"
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Artemide pallida luna”?
Risposta - Il titolo riassume la ricerca di una sintesi nel Mediterraneo tra Occidente e Oriente, nel riconoscere le comuni radici culturali, gli scambi che vi sono sempre avvenuti e le relative rielaborazioni.
Domanda -Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume? Quanto la realtà ha inciso nella scrittura? E cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Il vedere, l’ascoltare, la lettura dei vari generi letterari storici, filosofici, sociologici ma anche favolistici ha creato la necessità della memoria, innanzi al pericolo del dissolvimento dell’essere che una cultura puramente economico-utilitaristica comporta.
La scrittura diventa pertanto una testimonianza, scrivere è seminare lasciando una traccia nel tempo che possa costituire premessa per future evoluzioni e rinascite.
Questo ha portato a rileggere il proprio passato estraendone i momenti e gli spunti più significativi, il confrontarsi senza alcuno spirito competitivo sulla necessità del recupero della cultura classica, quale rinnovamento continuo nella ricerca del perché dell’agire.
Domanda -Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - In questa ricerca, ai classici studiati nei banchi di scuola si sono affiancati l’ironia del Cervantes, l’utopia di Erasmo, le letture delle fiabe irlandesi, dei cicli medievali francesi e le traduzioni delle fiabe persiane e arabe delle “Mille e una notte”.
Ma anche più prosaicamente le letture popolari di Salgari, De Amicis e Verne, sono prevalsi tuttavia gli studi storici e più tardi filosofico-sociologici a cui si sono sovrapposti gli aspetti economici e giuridici, più strettamente lavorativi.
Domanda -Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - La scrittura è analitica come la pittura iperrealista, ma nella contaminazione dei generi l’impressionismo francese e i macchiaioli italiani nonché i labronici mi hanno ispirato nello sfumare i saperi in un continuo sovrapporsi.
Domanda -Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Nel volere introdurre e risolvere esclusivamente nel digitale la scrittura, ritengo che nella realtà solo l’unione tra il tradizionale cartaceo e il digitale permettono la conservazione e trasmissione del sapere, infatti il libro nello sfogliarlo fornisce anche sensazioni tattiche e visive che altrimenti si perderebbero. L’idea del peso corporale, della materia.
Domanda -Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Nello scrivere mi sono astratto dalla quotidianità, nella ricerca di fornire elementi, trame per letture a me nuove, espressioni linguistiche di mondi per me sconosciuti, questo mi ha spinto ad ulteriori ricerche sempre nella conservazione e adattamento della cultura classica, radice della mia forma di pensiero e cornice della forma espressiva.
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Collana "Altre Frontiere" ITA-ARA
Poesia €12.00
ISBN 978-88-591-8897-1
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