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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista SIMONE BORSI, che presenta ai lettori la raccolta poetica “La dimenticanza delle campanule" ( Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

✔️Intervista SIMONE BORSI, che presenta ai lettori la raccolta poetica “La dimenticanza delle campanule" (#AlettiEditore)

☑️Conosciamo più approfonditamente questo giovane talento della poesia

📘📘📘

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “La dimenticanza delle campanule - #Poesie”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Le campanule vengono viste come un fiore fragile ed esposto al rischio in quanto non sono in grado di poter ricordare quella che è l’affettività. La poesia riveste i panni della salvatrice e permette di fare memoria. Si parla di dimenticanza proprio perché questo #libro vuole distanziarsi dal precedente – Canne di fucile – in cui i temi angosciosi e dello spettro della sofferenza erano predominanti. Qui vengono trattati temi come quello della natura, dell’innamoramento, della passione e anche uno sguardo alla società, nei suoi aspetti più precari.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Moltissimo, quello che vivo e quello che sento sono la chiave di lettura e di interpretazione dei miei #scritti. Come ogni #autore, anche io devo essere conosciuto dai miei #lettori per poter essere apprezzato a fondo. In questo anno abbondante di stesura delle #poesie, ho vissuto momenti intensi di benessere e di amore incondizionato e questo si è riflesso nel testo. Non tutti gli amori finiscono ma per ora non sono stato molto fortunato; devo dire che comunque conservo delle persone solo la parte migliore e positiva, lasciando così un segno indelebilmente bello nella mia poesia attuale.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Ho voluto conservare la radice dell’amore, in tutte le sue forme e sfaccettature. È difficile oggigiorno avere una buona considerazione degli eventi che ci circondano perché siamo tormentati da falsi miti, illusioni, fregature e così via dicendo. Il sentimento è la forma più pura che l’uomo può condividere e utilizzare per stabilire una connessione autentica con i propri affetti e con l’ambiente circostante. Anche la natura deve essere preservata come dono inestimabile e fonte di arricchimento. Nelle mie poesie si parla spesso di fiori e, non a caso, di rose che per me, come per molti, rappresentano il simbolo dell’adulazione, della ricerca, del corteggiamento e della passione.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “La dimenticanza delle campanule - Poesie”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare
favore come li descriverebbe?
Risposta - Ricordo con piacere il periodo di agosto che è stato il più spronante per la mia scrittura, considerando che circa un terzo delle poesie che sono contenute nella raccolta sono state scritte in quel momento. Oltre a un fattore sentimentale sicuramente ha inciso il mio benessere psichico generale, estremamente stabile da un punto di vista terapeutico. È stato il periodo eutimico, come si suol dire, più lungo e conservato negli ultimi quattro anni.

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Ci sono quattro autori che considero cardine per la mia scrittura: Alda Merini, poetessa struggente e dall’immensa capacità narrativa per mezzo di parole vibranti che creano echi senza fine nei cuori delle persone lettrici. Con lei condivido anche l’aspetto più personale quindi mi ci rivedo molto in ciò che scrive perché comprendo ciò di cui parla e che ha vissuto da un punto di vista umorale; Umberto Saba il secondo autore per la sua linearità e semplicità nell’utilizzo delle parole e chiarezza lessicale, un linguaggio vivido e colorito che sprigiona molto più di quanto si può cogliere ad una prima lettura; il terzo riferimento è Vivian Lamarque, autrice riscoperta da poco grazie al mio amico Roberto C. e che sta influenzando moltissimo il mio stile di scrittura, introducendo la possibilità di arricchire il testo con momenti introspettivi e riflessivi, come se l’autore volesse dare un parere proprio rispetto a un’asserzione da lui stesso scritta, portando alla luce il pensiero più vero. Infine adoro il metodo di scrittura essenziale e minimalista di Rupi Kaur, poetessa di origine indiana di cui custodisco gelosamente gli scritti. Questa autrice mi ha trasferito la capacità, in certe situazioni, di sintesi estrema e densa del significato della parola.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Amo moltissimo la fotografia perché utilizza, alla fine, un linguaggio assimilabile alla poesia e su più livelli interpretativi. Il taglio che il fotografo utilizza è l’essenza della materia che racconta il punto di vista interno di chi scatta. Personalmente ho approfondito il discorso fotografia con un corso preparatorio ma poi ho lasciato spazio totale al mondo della scrittura. Trovo estremamente suggestive le immagini proposte dal fotografo statunitense Steve McCurry di cui ho diversi manuali, fotografie e ho avuto la possibilità di partecipare a molte mostre e ad una sua conferenza tenuta a Milano presso il Politecnico.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Non sono un gran lettore della prosa in generale, rimango piuttosto nel mio ambito #poetico e cerco ogni giorno di scoprire nuovi autori contemporanei per poter approfondire le mie conoscenze e l’utilizzo di stili creativi differenti. Mi piace andare in libreria nella sezione poesia e perdermi tra gli autori che ancora non conosco, sfogliando quasi di nascosto le pagine dei #libri per poter assaporare un’anteprima di quello che andrò a leggere una volta arrivato a casa.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Senza ombra di dubbio il formato cartaceo: un libro va vissuto sfogliato, piegato, sottolineato, annotato, amato ed odiato. Si può anche lanciare, a volte, un libro se in qualche modo ci restituisce verità scomode oppure si può posizionare sul proprio comodino come a vegliare su di noi durante il sonno apportando ispirazione poetica.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Altalenante e dissociante come spesso è il mio umore. L’instabilità emotiva è la chiave del mio piccolo successo e apprezzamento. Piacerò anche a pochi ma a quei pochi so di piacere molto per il mio stile compositivo. Devo dire che rispetto al primo libro la situazione è stata nettamente più tranquilla, ho vissuto con uno spirito migliore e aperto il dialogo verso me stesso e verso l’ambiente. Non cerco mai la rima forzata e cerco di essere il più nudo possibile in ciò che scrivo, restituendo al #lettore verità senza tempo e universalmente condivisibili.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “La dimenticanza delle campanule - Poesie”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Beh sicuramente mi incuriosirebbe il titolo che, come per ogni forma artistica che si rispetti, è essenziale per catturare la prima attenzione del pubblico. La stessa copertina, a cura del mio amico grafico Luca B., è intrigante in quanto gioca sui contrasti luce-ombra, sulla passione e sensualità dei corpi avvinghiati dalle stesse campanule che crescono su di essi. Si potrebbe aprire un capitolo infinitamente grande sulla questione dei contrasti e il gioco delle opposizioni, basti pensare al dualismo o alla dicotomia bene-male, vita-morte e così via.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Ho in progetto un terzo libro, sperando sempre nella collaborazione con Aletti Editore. Non posso svelarvi il titolo ma posso dirvi che rappresenterà il mio “me” più attuale, vero, senza veli attingendo molto dalla capacità recentemente sviluppata di essere più essenziale e quindi meno prolisso. Ho già composto circa l’80% delle poesie che lo costituiranno. Da qui ad un anno il lavoro sarà quello del completamento in primis e della revisione maniacale dei testi, caratteristica che mi contraddistingue in maniera univoca.

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