| 👉 INTERVISTA A MARIA ROSARIA PARETI, CHE PRESENTA AI LETTORI IL LIBRO "ACCADE ED È BELLISSIMOE (Aletti Editore)
Poesie in Italiano e Arabo (Traduzione a cura del Prof. Hafez Haidar)
Domanda - “Accade ed è bellissimo”. Perché questo titolo?
Risposta - Diceva Forrest Gump, celebre protagonista dell’omonimo film: “La vita è una scatola di cioccolatini; non sai mai cosa ti capita”.
E cosa capita, cosa accade, cosa è bellissimo? Proprio la vita. La vita accade ed è bellissimo, tutto, nel continuo stupore dell’esistere. Tu sei e, fuori da ogni retorica, questo è il prodigio.
Lo scopri nel tempo, perché il tempo risponde a molte domande, chiarisce il senso dell’esistenza.
La maturità, l’esperienza, la fede, le stagioni del cuore, aiutano a scoprire che anche le oscurità, i tentativi di fuga, i nostri limiti, le sofferenze, le nostre incoerenze e quelle della vita stessa, possono essere vissute come dono, occasione, occasione di scelte, anche coraggiose, come opportunità di cambiamento, di una maggiore consapevolezza, di un cammino interiore.
E capisci che l’amore è della vita il suo più grande perché. Ti rendi conto che può renderti fragile, ma che è insieme la tua forza, il perché del tuo perseverare, anche lì dove le certezze si rompono, anche lì dove le linee sottili delle incrinature invisibili dell’anima si trasformano in fratture incolmabili, anche lì dove c’è bisogno di leggerezza e il cuore pesa invece come un masso pesante.
Riguardi il tuo percorso e ti accorgi che tutto ciò che ti spaventava ti ha insegnato il coraggio, anche quello di non nascondere più le tue ferite.
Senti che nell’anima non hai nemmeno un capello bianco, né una ruga, che è l’anima la parte migliore di te, e che ascoltarla e averle dato voce è la cosa migliore che hai fatto.
C’è un viaggio interiore che per fortuna non finisce e che ti spinge, a volte con urgenza, a continuare a cercare e a realizzare quella parte incompiuta, o mancante di te. E ciò che nella vita hai fatto, insieme a quello che ancora desideri fare e a quello che non hai nemmeno mai pensato di fare, ma che a tratti abita tra i tuoi pensieri, ora sono con te, insieme, nel resto del tuo viaggio.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura del libro?
Risposta - Ciò che sono e ciò che sono stata, ciò che oggi vivo e ciò che la memoria custodisce del passato, l’ho consegnato a questo #libro, che raccoglie vent’anni del mio tempo, segnato anche da queste #poesie.
Alcune sono il mio presente, altre il passato, altre non hanno riferimenti alla mia realtà, ma nascono nell’immaginario. Tutte sono parte di me.
L’esistenza è un susseguirsi di episodi e di istanti, di cui l’ultimo a volte può dare un significato diverso anche a tutto ciò che hai già vissuto, quasi a ribaltare l’ordine cronologico e la percezione delle cose.
Ma nel cambiamento, tra presente e passato, rimangono i punti fermi, quelli che hanno ispirato la mia #scrittura in un modo particolare e direi unico: in primo luogo gli affetti, quelli importanti, quelli vitali, e poi le due città in cui trascorro la mia vita, una vita che mi vede sempre in viaggio tra le mie due diverse realtà.
C’è Venezia, città unica e speciale, mia città natale e fondamentale musa nella mia costante ricerca della bellezza, anche nella scrittura. E poi c’è Palermo, la mia seconda città, e la Sicilia tutta, terra delle mie origini, terra difficile di contraddizioni e durezze, ma anche morbida e seducente, sapiente della sua cultura e della sua arte.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Fare entrare il mare in un bicchiere, diceva Calvino a proposito della poesia. E questa è la possibilità che mi ha dato, quella di custodire e rivelare tutte le tracce della bellezza incontrata per via, anche quella di un colloquio silenzioso e pacificante con un “oltre” che ha dato risposta a tanti miei perché.
La poesia come possibilità, ma anche come necessità. I miei versi hanno fatto compagnia a tutto ciò che d’importante portavo dentro e chiedeva di venir fuori attraverso la scrittura: sentimenti, emozioni, ricordi dei miei “io” passati e delle loro radici, nuovi “io” in continuo divenire. E quando un giorno ho trovato il coraggio di guardare dentro la mia storia e di condividerla con i miei versi, anche le zone d’ombra si sono illuminate e la luce si è fatta strada.
Mi piace poi credere che chi vorrà leggermi, potrà, chissà, magari ritrovare in ciò che scrivo anche un po’ di quel sé che non sa esprimere.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Accade ed è bellissimo”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Se devo pensare ad un episodio che ha segnato in modo particolare il percorso di stesura di questo testo, sicuramente il mio ricordo va al momento in cui ho ricevuto dalla casa editrice Aletti la notizia di aver superato la selezione con le mie #poesie. Questo mi dava la possibilità di avere, insieme alla pubblicazione, anche l’onore di vedere tradotte le mie poesie dal professor #HafezHaidar, accademico emerito, scrittore di grande talento, presidente di diversi comitati per i diritti umani, tra i principali traduttori in italiano dell’opera di Khalil Gibran e delle “Mille e una notte”, nonché candidato al Nobel per la Letteratura e per la Pace, anche per il suo appassionato impegno nel promuovere il dialogo tra culture e religioni.
Rimane di quel momento, la sorpresa, l’emozione, l’orgoglio e la gratitudine per un così grande privilegio, e insieme la conferma, che viene anche da questo speciale riconoscimento, di poter e dover continuare a fare della scrittura una delle ragioni della mia vita, al di là del possibile consenso di un pubblico tutto ancora da raggiungere e conquistare.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Tanti sono i nomi degli scrittori che ho amato e che, anche inconsapevolmente, hanno influenzato la mia poesia e la mia vita sentimentale. L’elenco non è breve, ma provo a dirne alcuni. Sicuramente, tra loro, molti autori dei grandi classici del passato, anche più recente, come la Woolf, Joice, Pirandello e Sciascia, Hesse, Flaubert, Coelho e Saramago, e poi ancora la Morante, la Fallaci e la Ginzburg, e per la poesia Neruda, Leopardi, Emily Dickinson, Antonia Pozzi e Simon Weil. Ma un amore particolare è stato quello per i grandi della letteratura russa dell’Ottocento, Dostoevskij in particolare e per Divo Barsotti, monaco, poeta e teologo, autore di moltissimi libri di spiritualità e non solo.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Seguo con passione tutte le forme d’arte e tutte sono di grande ispirazione per chi scrive. Amo soprattutto il cinema d’autore, la pittura sacra da Raffaello a Caravaggio, quella olandese del Seicento, ma anche l’arte moderna da Matisse a Magritte, da Chagall a Hopper. Ma un posto speciale ha sicuramente la musica tutta, soprattutto quella classica e dei grandi cantautori italiani, che spesso scrivono testi molto vicini alla poesia.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Oltre alla poesia, amo le biografie, il romanzo in tutte le sue forme, anche quello storico, a seguito dei miei studi universitari, e la saggistica a tema spirituale, psicologico e filosofico.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Ho sempre e solo letto il libro in forma cartacea. L’odore tipico della pagina stampata, il piacere di toccare la carta, l’atto di sfogliarlo, la copertina… Un incontro sensoriale a tutti gli effetti. E poi la possibilità di sceglierlo come regalo, o di prestarlo ad amici, ma anche quello di poter sottolineare e scrivere a lato dei piccoli appunti, me lo hanno fatto sempre preferire a quello digitale.
Di contro, riconosco la comodità dell’e-book: non si rovina, è leggero, occupa poco spazio in borsa, si possono ingrandire i caratteri della scrittura per una lettura più confortevole, e soprattutto si può scegliere, acquistare e scaricare immediatamente senza muoversi dal luogo in cui ci si trova.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Questo libro di poesie l’ha scritto il tempo, perché come ho già detto, non appartengono tutte al mio presente. Doverne scegliere alcune mi ha dato comunque la possibilità di provare nuove emozioni e sensazioni nella rilettura di quelle legate al passato, ma anche di crearne di nuove.
E ogni poesia è avventura e mistero: non so mai quando inizio a scrivere dove mi porteranno quei #versi e cosa di me si svelerà. Ma la certezza è sempre quella di trovarmi nel posto in cui poter essere, nella totale nudità dell’anima, quella che sono, ma anche quella che non sono e che vorrei essere e vivere.
Nella ricerca e nel gusto delle parole, proprio quelle e solo quelle più atte ad esprimere in pochi versi quello che sento e quello che sono, trovo ogni volta anche la possibilità di trascenderle e di fermare il tempo in una sorta di eterna giovinezza.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Accade ed è bellissimo”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Il mio è un libro autentico, introspettivo ed emozionale, in cui il corpo e l’anima, i luoghi, gli accadimenti, l’immaginazione, lo sguardo, il ricordo, i valori, camminano insieme e vibrano della loro umanità. Un libro in cui l’amore, con le sue varie forme, è posto sotto una lente d’ingrandimento per coglierne le sfumature, in una essenzialità della forma e del linguaggio che credo non tolga spessore e intensità ai contenuti che riflettono la pressione esistenziale e la concretezza del quotidiano.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Nel prossimo futuro sto lavorando ad un altro libro di poesie, tutte inedite e composte in questo ultimo anno.
In un futuro più lontano vorrei invece tentare l’avventura del romanzo, per il momento ancora un’idea tutta da definire nei contenuti, ma già da vivere nel desiderio della sua realizzazione.
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