| 👉 Intervista ad Antonietta Natalizio, che presenta ai lettori la raccolta poetica "La farfalla gialla"
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “La Farfalla Gialla” Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - “La Farfalla Gialla” come simbolo di libertà… di bellezza, quella bellezza di cui tutti noi facciamo parte e che spesso non sempre riusciamo a cogliere appieno e a fare propria. Ogni poesia nella raccolta suscita emozioni importanti del nostro mondo interiore, del nostro vissuto; quel vissuto che germoglia di nuove gemme… nuova vita. Ogni primavera ci porta a nuove riflessioni, nuovo spirito… nuovi sorrisi, nuove gioie.
“La Farfalla Gialla” simboleggia la felicità, la speranza, la positività… l’ottimismo, l’energia… ciò che può essere definito “LIBERAZIONE.”
Il simbolo della farfalla è molto importante in un certo tipo di Psicologia, in quanto considera gli aspetti più sottili ed elevati dell’uomo. Già dai tempi lontani in varie culture è stato associato alla trasformazione interiore.
Un altro simbolismo della farfalla si basa sulla metamorfosi: la crisalide è l’uomo che contiene la potenzialità dell’essere; la farfalla che ne esce è simbolo di rinascita. La bellezza della farfalla come il destino dell’uomo è manifestarsi nella sua potenza… in tutto il suo splendore e in tutto ciò che siamo. Quindi, siamo chiamati a realizzarlo in piena responsabilità.
La #poesia, elemento di valore universale e formante identità, è aggregante e capace di attraversare il tempo. Il percorso poetico, che si fa all’interno del libro, significa che la poesia è l’apertura di uno spazio, il germoglio di un tempo che si incontra in questo testo e non sono stati creati per una breve illusione, ma per fondare nell’eterno. L’uomo è cercatore d’infinito che ne sia consapevole o meno ed il poeta è un ambasciatore di questa passione. L’infinito non è una dimensione della poesia, ma la sua meta, ogni poeta cerca l’infinito. La poesia come canale di accesso alle proprie emozioni, modalità attraverso cui si manifesta l’animo umano. Leggerezza e profondità coesistono in una dimensione spirituale, dove solo la poesia può avventurarsi.
La mia poesia comunica le mie vedute personali sul mondo, un mondo che nessun’altra forma d’arte saprebbe rappresentare. L’unico mezzo per invertire il “decadentismo” culturale del tempo. Inoltre, la reciprocità osmotica tra uomo e natura è fonte di ispirazione senza remore per la mia passione per il paesaggio. L’intelligenza acustica della natura mi attrae; luogo sacro e magico, stimolo per le facoltà spirituali, intellettive e fisiche, che conduce all’unità del processo di creatività.
Sostengo che, sotto questi suoni, c’è qualcosa di primordiale che ci appartiene da sempre… perché noi siamo un tutt’uno! Ognuno come responsabile di tutti, noi stessi!
Mi piace citare “Il Quadrifoglio” come emblema della poesia: Tra gli argentei ruscelli/ e le verdi colline…/ il manto erboso/ costellato/da mille quadrifogli…/avverte la buona sorte. /Un ritmo costante/giocoso e prospettico. /dà voce/all’inebriante sinfonia. /Preserva la magia della poesia.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - La realtà ha inciso fortemente nei miei scritti. L’arte si identifica con l’esistenza stessa. Amo fotografare con la mente tutto ciò che ritengo importante e non solo. I sensi liberi da pregiudizi sono degli ottimi alleati… ed il sesto senso fa la prova del “nove”! La mente osserva, valuta il mondo circostante, ne prende atto, ne acquisisce consapevolezza; a questo punto entrano in gioco le nostre emozioni, i nostri valori… E quando incontriamo il bello, il buono, il meraviglioso, lo straordinario, la spinta a descrivere quello che si prova e trasferirlo su di un foglio bianco diventa una priorità. Questa meraviglia la si vuole condividere e, quindi, trasmetterla attraverso l’arte della poesia. Allo stesso modo, quando mi trovo ad assistere a delle incongruenze talmente visibili e crudeli, mettere nero su bianco diventa un dovere morale. La bellezza come opposizione ai canoni di potere!
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - La scrittura poetica, a mio avviso, deve trasmettere un valore etico artistico e, come la verità presentarsi con schiettezza. Quindi, preservare la vita in tutte le sue forme. Ogni libro realizzato lo considero come un albero con una folta chioma evocativa, le cui verdi foglie sono le tante poesie che richiamano lo sguardo alla speranza, all’amore, al coraggio. Alcuni mali fanno parte della vita e spesso prendono o potrebbero prendere il soprav-vento. Quel vento al quale spesso la poesia si affida perché i versi vadano in giro per il mondo, un po’ come faceva Cavalcanti con i suoi spiriti. Al vento, la poesia consegna il suo messaggio di speranza e di fiducia, diventando essa stessa balsamo e argine al male di vivere.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “La Farfalla Gialla”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Più che un singolo episodio ne descrivo l’insieme che hanno dato forma al libro. Mi piace “dipingere” con le parole… un po’ come fanno i grandi pittori che danno forma alle loro opere. Perché ogni sguardo, ogni emozione provata, ogni pensiero dà vita a nuovi colori, nuovi traguardi. Come “La Farfalla Gialla”: un dipinto fatto di parole multicolore, suoni, profumi e simboli, sgorgati dal cuore, dalla passione, dalla dedizione, con rigore e sincerità.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazioni: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Da sempre amo la letteratura e le arti in generale (anche se per ovvi motivi non ho mai potuto approfondire come avrei voluto) e tutto ciò sicuramente ha influito non poco. Infatti, ho sempre avuto una forte attrazione per i grandi poemi già da molto giovane, come L’Iliade e L’Odissea attribuiti ad Omero dove si narra il ritorno di Ulisse dopo la guerra di Troia. Dante è comunque il sommo poeta che sento molto affine al mio spirito, egli considera l’amore come parte costituente per elevarsi al divino. Nella Divina Commedia l’amore è ovunque, procedendo dal basso verso l’alto, partendo dai sensi per finire allo spirito, nelle sue molte forme: passionale e familiare, terreno e divino, disperato e soave. La Divina Commedia è il capolavoro per antonomasia, poiché supporta l’uomo nel dare risposta ai grandi interrogativi della vita che in fondo sono sempre gli stessi in ogni epoca storica. Altri grandi sono: i filosofi greci, e i poeti come Guido Cavalcanti, Guido Guinizzelli, Friedrich Schiller sino ad arrivare a Giacomo Leopardi, Ugo Foscolo, Giosuè Carducci e altri ancora.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta -L’arte pittorica ha sempre avuto un grande fascino su di me. L’ultima mostra che ho visitato a Roma è stata quella di Claude-Oscar Monet fondatore dell’Impressionismo francese. I colori delle sue opere sono di una delicatezza unica, anche le famose ninfee, allo sguardo, sembrano danzare su di uno specchio d’acqua. Quando andai a visitare il Museo del Louvre a Parigi, non sarei più uscita dalla tanta bellezza contenuta. Mi soffermai specialmente sulle opere dei grandi pittori italiani, come la Gioconda di Leonardo da Vinci, la statua di Amore e psiche di Antonio Canova, San Giorgio e il drago di Raffaello, personalità di spicco del Rinascimento italiano. Naturalmente ho visitato molti altri luoghi ancora… L’Italia è immersa nell’arte.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Opere poetiche; prosa: didattico -scientifica, narrativa; teatro, amo le opere liriche. Frequento abitualmente il teatro Reggio di Torino, come anche il circolo dei lettori sempre a Torino.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Li amo entrambi, ma al cartaceo non rinuncio.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - È stato un rapporto simbiotico… Mi piace concludere con una mia poesia che lo descrive molto bene, il cui titolo è “Sinfonia emotiva.”
"Versi e suoni…
giochi di parole!
Sinfonia emotiva.
Creazione di equilibrio,
istanti di vita, di luce
e di vigore.
Sguardo fisso al proprio
mondo…
sensazioni dell’animo
umano.”
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “La Farfalla Gialla”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Perché la poesia di Antonietta Natalizio ci pone davanti a continue domande o dubbi, a continue riflessioni… i versi ci regalano speranza, ci fanno sognare proiettandoci in altri mondi, un mondo di luce che può illuminare il cuore di ognuno di noi, donando pace e serenità, e aiutandoci a scoprire il bello che c’è in noi… e con grazia e gentilezza farne dono al mondo circostante. La “magia” della poesia è tutto questo!
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Assolutamente sì. Continuerò a scrivere poesie, ma in questo ultimo periodo sto lavorando ad un racconto.
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