| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Alba chiara sul greto”?
Risposta - Ogni nuovo giorno al suo sorgere, ogni nuova alba è una nuova scena agli occhi dell’io-donna. Un cielo bianco sull’orizzonte, per raccontare – immersa nell’universo immaginario e nel silenzio ai bordi di un fiume - il mondo, l’ambiente che circonda e che cambia. Una trasformazione perenne, una sfida perenne tra natura e umanità associata all’io più intimo, più vero, più profondo. L’arte creativa? Una lente di ingrandimento, per illustrare al meglio i complessi meccanismi dell’io sedotto dalla natura.
Domanda - Quali sono gli argomenti ricorrenti o fondamentali di questo volume?
Risposta - La vita dell’io, dell’uomo che si unisce alla natura, entra nell’intimo della natura, generando un rapporto simbiotico, di complicità, di confidenza, di salvezza inscindibile. La vita dell’io, dell’uomo che rinasce, si ricrea tale alla natura - attraverso l’arte che lo immortala - accettando la solitudine non come gabbia che intrappola senza via di uscita, ma come condizione ottimale di riflessione e di dialogo con sé stesso e con le voci dell’universo. Un sentire, in parte, coincidente con i Romantici francesi: la natura amica e confidente; in parte, in netta opposizione: la natura nel tempo si rinnova; l’uomo, trascorso il suo tempo sulla terra, no!” (Alphonse de Lamartine in “Le lac”). La vita dell’io, dell’uomo connessa al passato impregnato di ricordi, affezionata al presente speranzoso, proiettata nel futuro idilliaco. Le tre stagioni dell’uomo dalle tante tonalità, dalle infinite sfumature che sono un richiamo continuo delle tre Parche della vita.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - La realtà, nella scrittura creativa - perché è alla #scrittura creativa a cui fa riferimento la domanda in questione - ha influito notevolmente. È stato, ed è a tuttora, un dare forma alla propria visione del mondo, degli eventi, dei fatti, delle testimonianze, delle emozioni, dei sentimenti, dell’anima, del proprio #io. Con la scrittura creativa, la realtà si concretizza in uno spazio più umano, poiché si misura con quanto si conosce, anche quando trattasi di un solo frammento di conoscenza della realtà che, sottinteso, coincide con l’io-frammento tra migliaia di io-frammento. L’io non è che una piccola goccia nell’oceano abitato da illimitate io-goccia.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo #libro?
Risposta - La scrittura rappresenta la posizione, la visione del narratore e/o del #poeta e come tale è capace di restituire, proprio in quanto testimone, un racconto irripetibile di ciò che ha visto, di ciò che ha vissuto, di ciò che ha provato. Una posizione, una visione che nel farsi leggibile, comunicabile, diviene arte. Un’arte che tenta, spera salvare - nel tempo, nella storia - la fiducia nel bene dell’uomo, l’innata bellezza. Quel bene e quella bellezza non contaminati, minacciati dal mondo oscuro, malvagio, falso, sleale, traditore dei più nobili principi e sentimenti.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Alba chiara sul greto”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Non posso isolare episodi. La mia scrittura è un continuum, una testimonianza del mio procedere nella vita, un io che molto risente degli avvenimenti belli e brutti che attorniano la persona, il mondo. Spesso, mi ritrovo più nei miei simili che soffrono, che patiscono dolori - da cui non sono immune - che subiscono violenze gratuite da chi decide per la vita altrui, da chi crede che soffocare la libertà del prossimo sia un diritto, nonché un accrescere il proprio potere. Ecco, quindi, che il rifugio nella natura - dono divino per chi ha fede -, nella sua quiete, nel suo silenzio mi sono di grande aiuto e conforto.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - La vita, l’amore, la natura, la spiritualità, i sentimenti personali, la bellezza del creato, la società, l’esplorazione dell’interno dell’essere umano, del mio io sono le principali fonti di ispirazione.
Gli autori che ritengo fondamentali nella mia formazione culturale e sentimentale sono i “Poeti maledetti francesi”; i poeti surrealisti spagnoli della “Generazione del 1925/1927”; i poeti, romanzieri, drammaturghi preromantici e romantici francesi; i Realisti e Naturalisti francesi e tanti altri quali Colette, Margherite Yourcenar, Margherite Duras, Henri Troyat, André Gide, Marcel Proust, Paul Valéry, Jacques Prévert, Jean-Paul Sartre, Simone de Bauvoir, Albert Camus, Eugène Yonesco, Miguel de Cervantes y Saavedra, Gabriel Garcìa Marquez, Pablo Neruda, Lev Tolstoj, Jhon Dos Passos, Oscar Wilde, Jan Potocki, Giovanni Verga, Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale, Luigi Capuana, …, nonché alcuni contemporanei come Stefania Auci, Andra Camilleri, ecc. Desidero, però, precisare, che leggo tutto quel che mi piace, al di là della notorietà di tanti autori. Sono pienamente convinta che la scelta delle nostre letture è strettamente connessa al nostro essere, al nostro sentire, al nostro volere. In arte, tutto si riconduce all’io.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Tra le discipline artistiche la pittura. Il rapporto tra pittura e #poesia è antichissimo. La pittura adopera figure e colori nello spazi; la poesia suoni articolati nel tempo. La pittura è una poesia che si vede e non si sente; la poesia una pittura che si sente e non si vede.
La mia poesia, sotto l’influenza dell’arte, svela gli strati profondi dell’anima provocando sensazioni di realismo, di naturalismo, di complicità, e - nel contempo - di distaccata e indifferente leggerezza, poiché oblia la ragione liberandola delle sovrastrutture della mente, dei concetti inutili e superflui. La mia poesia … “Una emozione del poeta, che si tramuta in visione.”
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - La letteratura fantastica, la narrativa, il romanzo, i racconti, la commedia.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Indubbiamente, quello cartaceo. Quello che si può tenere tra le mani, si può sfogliare, accarezzare, far vivere. Quello al quale si può attribuire un valore affettivo. Bello, poi, da collocare in biblioteca e da riprendere, quando si vuole, per sentirne il profumo del tempo e i ricordi che evoca.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Risposta - La scrittura è un rapporto che vivo come unico. La scrittura è una corsa frenetica alla ricerca, alla scoperta del mio io più profondo. La scrittura è la creazione di un altro mio io, perché diverso da quello sociale. La scrittura è il momento in cui mi riconosco come intimamente reale, vera, senza condizionamenti che possano, in qualche modo, alterare il mio Io e limitare la mia libertà. La scrittura è stare nella mia opera. È trasferire in essa il mio sentire, il mio vedere immagini della parte perduta, forse più autentica del mio Io, che si susseguono in un viaggio onirico dalle tante sfumature, dai tanti colori.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Alba chiara sul greto” se non lo avesse scritto?
Risposta - Comprerei "Alba chiara sul greto", perché scritto con passione per la scrittura e con la voglia di raccontare emozioni e pensieri; perché è complicità con il sé più vero innamorato dei grandi e nobili valori umani; perché è comprare la libertà che inonda gli animi del mondo.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Sì. Altre raccolte liriche quali Alito di brezza, Profumi nostalgici, Un’altra primavera, Fior vermiglio, Gemme fiorite, Il sentimento della luce, che offrono nuovi scenari alla poesia come istinto, passione, desiderio di andare oltre le apparenze, scavare dentro le emozioni che attraversano le giornate di ognuno di noi. Suggestioni che incrociano uno sguardo attento, un film visto tante volte ma che, in determinate circostanze, può creare all’interno dei nostri sensi infiniti incanti. Un cielo stellato in una calda sera d’estate, lo sciabordio del mare o un vento irrequieto possono creare l’atmosfera giusta e il desiderio di trascrivere su un foglio bianco impressioni che amo definire versi e necessari in un momento storico assai difficile per l’umanità, che avverte forte la necessità di ripensare a un nuovo modo di concepire e vivere la vita, ai suoi legami, alle sue relazioni.
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