| 👉 Intervista ad Alberto Francesco di Michele, che presenta ai lettori il libro “Sonorità notturne”
Domanda: Partiamo proprio dal titolo, come mai “Sonorità notturne”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta: In “Sonorità Notturne” il filo conduttore delle opere è fondamentalmente l’#amore, principe indiscusso d’ispirazione per chiunque si cimenti nello scrivere poesia.
La poesia abbraccia diversi stati d’animo che possono impossessarsi di chi scrive in vari periodi della giornata ed in diversi periodi dell’anno.
Questo porta a comporre versi che hanno come coprotagonisti lo spazio, il tempo e gli eventi della natura dei quali l’opera è pervasa.
Domanda: Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta: La realtà e la fantasia sono compagne e si mescolano tra loro creando gusti formidabili.
Tuttavia, talvolta, si avvertono come antagoniste portando la fantasia, come è giusto che sia, a prevalere sulla realtà e ciò porta a creare un qualcosa che rechi conforto all’animo turbato che, oggigiorno, sembra essere presente sempre più spesso nella realtà di ciascuno di noi.
Domanda: La #scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta: In primo luogo lo #scrivere è come un conservare i ricordi e le esperienze della propria vita.
Poi può essere un posto dove fissare un determinato momento osservato, magari senza importanza, e scattare un fotogramma che, con le parole, crei un’immagine nitida ma pure a volte un po’ sfocata.
Come i monaci amanuensi miniavano le loro opere con abilità e pregio, la poesia ha bisogno di un corpo centrale che possa colpire l’animo con termini ermetici e arcani ma non deve esulare da marginalia che la riempiono e la potenziano.
Ecco, la poesia è come un’opera miniata, ricca di ricami che sfidano lo spazio e il tempo creando una storia che viene preservata per l’eternità.
Domanda: A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Sonorità notturne”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta: Non ci sono episodi particolari da considerare poiché ciascun pezzo di poesia è dotato di una sua storia e una sua vita.
Alcune opere sono da considerarsi come episodi finiti, altre abbracciano anche altri componimenti appartenenti a universi temporali anche molto distanti tra loro.
Domanda: Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta: Il primo autore che mi viene in mente, è W.B. Yeats, forse perché mi sono avvicinato alla poesia dopo aver compiuto un viaggio in Irlanda all’epoca del liceo.
Ma lo stile che preferisco, delicato e a volte molto concreto, è quello di Jacques Prévert con i suoi ricami e e le sue cesellature che rendono il suo scrivere estremamente peculiare.
Provo dedizione anche per Robert Frost e Pablo Neruda.
Domanda: Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta: Agli esordi, nella seconda metà degli anni novanta le mie fonti di ispirazione erano da ricercarsi nell’arte celtica, irlandese e nelle figure del dolce stilnovo.
Col tempo, maturando esperienza, ho considerato altri percorsi e le fonti di ispirazione si sono ampliate con la pittura e particolarmente nell’ultimo periodo con le opere dell’amico Antonio Natale, l’artista delle banconote, che con le sue sapienti mani e la sua sagacia fa vivere sulla tela i suoi personaggi, capitani e dame, i quali hanno il potere di pervadere alcune mie opere.
La copertina del libro “Sonorità Notturne” è una delle sue opere denominata “Heart” donata all’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo).
Anche la musica entra a far parte dello scritto e particolarmente quella dei compositori Maurizio Bignone, Fabrizio Paterlini, Carmine Padula e degli autori delle colonne sonore degli anime di Hayao Miyazaki.
Personalmente accompagno spesso la musica alle mie composizioni e a “Sonorità Notturne” l’opera dalla quale prende il nome questa raccolta associo “Moonlight Serenade” di Glenn Miller.
Domanda: Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta: Ho una preferenza per il genere Sci-Fi classico (Isaac Asimov, Philip K. Dick, Arthur C. Clarke). Ma mi appassiona anche il contemporaneo Andy Weir.
Recentemente ho scoperto gli autori del Sol Levante tra i quali Toshikazu Kawaguchi, Michiko Aoyama e l’eclettico Haruki Murakami.
Da qui è nata la passione per il genere poetico degli Haiku.
Domanda: Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta: La mia preferenza va incontrovertibilmente al libro cartaceo.
L’opera scritta deve essere assaporata con i 5 sensi:
La vista con la lettura a luce soffusa o in mezzo alla natura.
L’olfatto col profumo della carta stampata che si sprigiona sfogliando le pagine.
Il tatto avvertendo la ruvidità della pagina e apponendo un’orecchietta all’opera che più ci ha colpito.
L’udito con lo sfregare tra le dita le pagine.
Tutto questo è impareggiabile.
Il libro digitale è da affiancare a quello cartaceo ma è ben lontano dal poterlo sostituire e, poi, il cartaceo non potrà mai scaricarsi.
E per il gusto? Beh, un buon bicchiere di vino o di rhum rende la lettura più piacevole
Domanda: Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta: Scrivere ha un valore catartico che dona quiete e serenità anche se alcune opere sono pervase da sentimenti di struggente malinconia.
Ma anche questa serve, in piccole dosi, a far star bene il mondo.
Domanda: Un motivo per cui lei comprerebbe “Sonorità notturne”, se non lo avesse scritto.
Risposta: Primariamente mi attirerebbe il titolo dell’opera che porta in sé un’eco fresca e scanzonata che evoca piacevoli serate estive,
E la copertina dai colori sgargianti di un cuore rosso che batte in un blu notte elettrico che fa da contrasto alla delicatezza del titolo aggiungendo un forte impatto emozionale.
Poi il tutto è da scoprire.
Domanda: Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta: La mia bibliografia attualmente consta di alcune antologie che comprendono singoli brani e una silloge poetica di quindici componimenti pubblicata insieme ad altri autori.
Dalla fine degli anni novanta ad oggi il numero delle opere è cresciuto sia in qualità (e di questo però lascerò valutare a chi le leggerà) che in quantità raggiungendo un numero considerevole.
È impossibile tenere a freno la mente di uno scrittore e ancor più di un poeta.
Quindi sì, certamente ho in progetto ulteriori opere.
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