| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “LA GRU DI CARTA”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Mi piacerebbe che una gru di carta accompagnasse il #lettore in voli ed escursioni, leggera e delicata. Una gru che compie un viaggio tra emozioni, ricordi e sensazioni del passato, del presente, con gli occhi rivolti a un prossimo futuro. A volte deve cambiare direzione, sapere quando atterrare e fin dove salire. Il suo intento è esplorare, ciò che la muove è il desiderio di scoprire, provando a farsi sorprendere. Sa altresì che, essendo di carta, potrà finire dimenticata in qualche angolo buio.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Indubbiamente la realtà, personale e contestuale, influenza ciò che scrivo. Quasi sempre, tuttavia, cerco gli echi della realtà nella mia interiorità, ascolto ciò che affiora in me da quel crogiolo di esperienze rielaborate che costituisce la sfera più intima. La nostra storia è importante, un tesoro unico e prezioso. Si possono guarire le ferite della vita, attraversare l’abisso o l’invisibile, accogliere le proprie insicurezze, sentirsi forti e fragili simultaneamente e danzare. Una danza tra dèi e demoni, mari e monti, canzoni e poesie, al solo fine di danzare nella gioia. Attimi, ma di gioia pura.
Domanda -La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Cosa resterà di me con questo libro? Qualche riflessione su quanto è determinante lo sguardo che abbiamo sul mondo e sul fatto che possiamo cambiare la prospettiva dalla quale lo guardiamo. Esiste un’unica vera realtà materiale? Se si osserva un bel paesaggio di mare, uno splendida spiaggia, il volo di un gabbiano che attraversa il campo visivo, c’è un momento sospeso, sembra un dipinto, ciò che si vede è un’immagine, un attimo, un’apparizione. Non tutti vedono la stessa scena. La mente è ratio, logica e calcolo, ma anche logos, capacità di dialogare con l’invisibile, col mistero, mente poetica. Proprio la mente poetica si rivela una fonte di conoscenza autentica. Possiamo cambiare, abbandonare credenze fisse, aprirci a un oceano di possibilità, all’inesplorato, a ciò che non sappiamo, all’amore che è strumento di evoluzione.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “LA GRU DI CARTA”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Spesso mi arriva il ricordo della nonna materna, chissà cosa pensava quando ancora non ero nata, ero il suo sogno, ero un suo grande desiderio o semplicemente non esistevo, ero una sua dolce malinconia? Non lo saprò mai, ma, come dicevo, so che la nostra storia è importante. Penso che nasca qualcosa di buono quando rivolgo lo sguardo all’anima o, se si preferisce, all’interiorità. La poesia per me ha a che fare con i simboli, con il non completamente conscio, e riesce talvolta a rendere significante ciò che appare insignificante. So anche che la scrittura richiede esercizio, costanza e umiltà nel tentativo di trovare la propria voce e uno stile personale per esprimerla.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale? Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Molti sono gli autori che leggo, noti e meno noti, in generale persone che condividono con i lettori la loro intima visione delle cose, parlano di sé, esprimono versi di poesia o narrazioni che intercettano le mie ricerche in corso, le mie emozioni e immaginazioni. Anche per la musica è così, i generi e gli autori variano ed evocano in me atmosfere e sensazioni. Tuttavia credo che le vere ispiratrici del mio pensiero siano la natura e le esperienze a contatto con gli elementi naturali. La natura è il nostro specchio, se la sporchiamo, sporchiamo noi stessi, se non la rispettiamo è noi che non rispettiamo, se la perdiamo la nostra anima è perduta. Se la amiamo è noi che amiamo.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Sono curiosa e abbastanza vorace nella lettura, autori nuovi e autori amati si alternano. Tra gli autori molto amati ci sono sicuramente Haruki Murakami, Ian McEwans, Cesare Pavese e Primo Levi. Ma ne potrei citare molti altri. Amo leggere libri di psicologia, crescita spirituale, se scritti con un'ottica volta al sincretismo. Sono interessata al mito, soprattutto alle narrazioni dei miti greci. La struttura mitologica è presente in noi, influenza l’interpretazione del mondo che ci circonda, ci aiuta a guardare nelle nostre emozioni. In questo periodo storico così problematico abbiamo necessità di una mente poetica, aperta e creativa, capace di guardare oltre. L’uomo deve recuperare la capacità di visione, di agire non spinto solo dal bisogno di controllo e di potere, bensì ispirato da amore consapevole. Amore come stato di coscienza. Bello sarebbe vedere con uno sguardo di aquila; essa vede l’evento prima del suo accadere, sente grazie alla sua sensibilità, è senza paura e senza condizionamenti.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Sono abituata a leggere libri di carta. Ma devo dire che mi sto avvicinando sempre più a tutte le possibilità di comunicazione che il mondo digitale ci offre. In particolare sono molto curiosa di ascoltare opere di poesia lette con una voce calda, autorevole, attenta alle pause e al ritmo dei versi. Come una musica. Un’esperienza ricca e nuova.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “LA GRU DI CARTA”, se non lo avesse scritto.
Risposta - ll componimento poetico può aiutarci nella quotidianità, può diventare un percorso di esplorazione interiore, aiutarci a credere nella bellezza e nella possibilità di vivere attimi di felicità. Il testo poetico può farci a piangere e ridere, commuoverci o lasciarci indifferenti. In generale, può avvicinarci a una forma di conoscenza più alta, quella che passa attraverso il cuore. Mi auguro che il mio testo possa permettere al lettore di rallentare, respirare, fare una pausa, prendersi il tempo per godere di questa vita con tutti i sensi. Sentire gratitudine per questo dono, la vita, da assaporare e far assaporare a chi amiamo. A volte è necessario fermare il brusio del mondo.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Vorrei scrivere, ispirata da ciò che mi sarà concesso di vivere. Esserci, che è una questione di sapere chi sono. Nosce te ipsum, conoscere me stessa, a livelli sempre più profondi. Con fede, esistere e narrare. Nessuna forma di intelligenza artificiale e di tecnologia potrà distoglierci dalla ricerca della nostra identità di esseri umani, capaci di amore e di coscienza. Capaci di visione, nella nostra casa che è il nostro pianeta.
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