| 👉 Intervista a Francesca Palmini, che presenta ai lettori il libro “Promessa di felicità” (Aletti Editore)
📎Partiamo proprio dal titolo, come mai “Promessa di felicità”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta: Il titolo “Promessa di felicità” è nato ancor prima di tutta la raccolta. Quasi un processo inverso: guardando costantemente al titolo, ho annodato tra loro i singoli componimenti; il fil rouge che attraversa la mia piccola opera è costituito giustappunto da una esortazione a non dimenticare mai la nostra “promessa di felicità”: ogni giorno chiedo e ribadisco a me stessa di provare a riconoscere la mia felicità; io non sono brava a ritrovarla, tuttavia a volte, direi quasi sempre, mi rende gioiosa confortare coloro con cui condivido il mio tempo, invitando loro a vivere appieno,
con passione, mai dimentichi della loro personalissima PROMESSA DI FELICITÀ.
📎Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta: La realtà ha giocato e gioca un ruolo essenziale nella mia scrittura: realtà intesa come storia personale, sociale; realtà come storia della mia anima; realtà come trama delle relazioni esistenti tra me e tutte le persone a cui voglio bene.
📎La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta: Premetto che credo fermamente nel valore testimoniale della parola scritta: anche nella vita di tutti i giorni io amo scrivere, annotare, ogni piccola cosa; il solo gesto di prendere quel determinato appunto, mi solleva dalla preoccupazione di poter dimenticare. Io non vorrei essere dimenticata; vorrei che questa piccola raccolta possa aiutare tutti coloro con cui trascorro le mie ore attuali, delle quali io non mi dimenticherò mai, a non dimenticarsi di me. Nessuno si ricorda di noi per i segreti che portiamo nel nostro cuore: palesare un po’ delle mie emozioni, delle mie sensazioni, potrebbe permettermi di essere ricordata.
📎A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Promessa di felicità”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta: Ora che è tutto terminato, ricordo con dolcezza l’istante in cui giunsi a casa e ritrovai la proposta della Aletti: un’opportunità, che in principio non avrei voluto cogliere, perché non credevo (ed ancora non credo) di essere all’altezza, ma che attualmente mi allieta un po’.
📎Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta: Sono certa che ognuno di noi abbia il suo poeta preferito, lo scrittore del cuore: colui che risponde in luogo di noi stessi e con maggior chiarezza ad alcuni dei nostri interrogativi; colui che sembra guardare la realtà con i nostri occhi, ovvero colui che ci permette di osservare la realtà con occhi differenti.
Tra i miei autori preferiti rientrano certamente Giacomo Leopardi, Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale. Adoro, in particolare, il Novecento letterario.
📎Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta: Credo che la mia scrittura sia stata un po’ influenzata dalla musica, che ascolto piacevolmente.
📎Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta: Oltre alla poesia, adoro le fiabe, la magia di cui sono intrise.
📎Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta: Prediligo sempre e comunque il formato cartaceo. Nella quotidianità tutto quanto annoto su supporti digitali, viene da me trascritto anche su carta, sulle pagine di un taccuino.
Può essere reputato un atto superfluo, tuttavia per me è quasi rassicurante.
Il libro tradizionale sembra avere la capacità di creare un vero e proprio contatto “fisico” con le parole, consequenzialmente, genera un rapporto “sensoriale” tra autore/autrice e il lettore/lettrice.
📎Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, nella composizione del libro.
Risposta: Durante la realizzazione della raccolta, il mio rapporto con la poesia, con la scrittura, non si è rivelato diversamente da come già si configura durante tutti i giorni della mia vita.
Soltanto scrivendo riesco a mettere ordine nel mio cuore.
La mia vita in parole diventa più armoniosa, più “bella”.
Allorché mi sento un po’ stropicciata da una giornata vissuta, so di poter ricorrere alla scrittura per rendere il mio animo più disteso. La composizione di questo libro è stata terapeutica, come ogni pagina scritta durante le mie ore di solitudine.
📎Un motivo per cui lei comprerebbe “Promessa di felicità”, se non lo avesse scritto.
Risposta: Se fosse stato altri a comporre “Promessa di felicità”, sarei incline a comprarlo, perché il mio più grande desiderio è proprio riuscire a non venir meno all’impegno di provare ad essere felice. Il titolo mi sembrerebbe affascinante.
📎Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta: Desidererei scrivere ancora. Non smetterò mai di nutrire la mia passione per la scrittura, tuttavia al momento non ho altre opere organiche già messe a punto od in fase di composizione.
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