| 👉 INTERVISTA AD ANDREA NERI, CHE PRESENTA AI LETTORI IL LIBRO “PENSIERI D’AMORE NEL TEMPO CHE FUGGE” (ALETTI EDITORE)
D. Partiamo proprio dal titolo, come mai “Pensieri d’amore nel tempo che fugge”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali che tratta questo volume?
R. Ho voluto intitolare così la mia raccolta di componimenti perché sono un insieme di #scritti giovanili, composti dai 25 ai 30 anni che hanno per comune denominatore un forte sentimento che li caratterizza. L’amore che può manifestarsi per una donna, per amici fraterni, o per un genitore. Il tempo che fugge, purtroppo è caratteristico del periodo in cui viviamo, dove la fretta e la frenesia la fanno da padroni.
D. Quanto la realtà ha inciso sulla scrittura?
R. In quasi tutte le poesie; il vissuto, le esperienze giornaliere, i rapporti con gli altri hanno determinato gli stimoli che mi hanno spinto a #scrivere, anche se a volte gli scritti sono mediati dallo stato d’animo dEl momento che hanno determinato la costruzione della #poesia.
D. La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo #libro?
R. Proprio il sentimento; l’amore che ci lega ai nostri affetti non deve mai rimanere sepolto dalla cenere.
D. A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Pensieri d’amore nel tempo che fugge”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare fervore come li descriverebbe?
R. Ci sono stati dei momenti fondamentali nell’arco degli anni che mi hanno lasciato un segno indelebile, come il legame con mia madre, l’amore, a volte complicato con la mia compagna di vita, la morte di amici fraterni. Tutte queste esperienze, mi hanno “formato” e spinto a scrivere le mie #poesie.
D. Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
R. Per quanto riguarda la poesia, della quale sono un appassionato cultore fin dall’età giovanile, mi sono molto interessato ai nostri poeti ottocenteschi come Leopardi e Carducci, passando per Quasimodo ed Ungaretti, fino ad arrivare ai tempi attuali con Alda Merini e Giuseppe Aletti. Devo dire però che il mio autore di riferimento rimane Pablo Neruda.
D. Ci sono altre discipline artistiche, o artisti che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
R. Sicuramente la musica. La musica in ogni sua sfaccettatura ed espressione. Da bambino, cresciuto ascoltando la musica rock che amavano i miei fratelli più grandi, per poi passare al fusion ed al jazz, non disdegnando classica e lirica. Se però devo dire chi realmente mi ha influenzato anche nella scrittura, sono certamente i cantautori italiani come De André, Guccini, Fossati ed altri del periodo.
D. Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
R. Sono sempre stato un assiduo lettore dei libri di Andrea Camilleri, e quel genere mi ha sempre appassionato. Da giovane ho letto Conan Doyle, Hemingway e Dostoevskij, adesso mi appassionano molto Alessandro Robecchi e Cristina Cassar Scalia.
D. Preferisce il libro originale cartaceo, o quello digitale?
R. Sono della vecchia generazione, amo leggere con il libro in mano e sfogliare le pagine, ma penso che il libro in digitale possa aiutare l’accesso ad un maggior numero di lettori.
D. Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
R. Come avevo anticipato, i componimenti inseriti nel libro sono, per la quasi totalità, di diversi anni fa; però, sinceramente, la partecipazione ai concorsi e la stesura del mio libro mi hanno riportato di nuovo a scrivere dopo anni di inattività.
D. Un motivo per cui lei comprerebbe “Pensieri d’amore nel tempo che fugge” se non lo avesse scritto.
R. Perché leggendolo troverei dei passaggi, delle frasi che mi commuoverebbero, o mi darebbero un senso di pace interiore.
D. Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
R. Al momento ho ricevuto una proposta per entrare a far parte di una raccolta di poesie dove saremmo otto autori; lì presenterei le mie ultime composizioni. Poi, mi piacerebbe dare un seguito al mio primo libro, ma, per farlo, dovrò trovare il tempo e la serenità per scrivere ed essere soddisfatto di quello che ho scritto.
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