| «Stromboli… un’isola per i poeti.
Selvaggia ed amichevole al contempo al punto giusto, luogo dove la natura, ‘finalmente’, prevarica l’uomo e lo costringe ad interrogarsi e ad esplorare il suo stesso animo inquieto. E sgorgano le parole, le magiche parole della poesia, che da sempre - dai tempi di Orfeo - incantano e trascinano i cuori!
Partecipare alla prima edizione di STROMBOLI-L’ISOLA DEI POETI, manifestazione ideata e fortemente voluta dal Maestro Giuseppe Aletti, ed in fondo contribuire all’evento, dopo la fortunata selezione di una delle mie tre liriche, e leggere per la prima volta in pubblico una mia poesia, è stata per me un’esperienza bellissima, fortissima ed indimenticabile.
L’afflato, quasi come in un coro, di tutti poeti presenti al reading poetico, ciascuno con i propri versi nello spettacolare Anfiteatro EOS di Stromboli, e l’improvvisa visita del piccolo Molière [sfortunato uccellino caduto in volo proprio sul palco della cerimonia poetica, circostanza che ha ispirato la poesia con cui Giovita ha vinto il V posto dell'Estemporanea, ndr] sono state emozioni di dimensioni talmente grandi da divenire davvero ‘letterarie’!
Strombolicchio ed il mare azzurrissimo di là dal palco ci guardavano come se la natura tutta si fosse messa in concordanza di fase con i novelli cantori.
Tutti noi, privilegiati partecipanti, abbiamo così potuto sperimentare l’ormai rara ‘armonia’ del mondo.
A fine serata ci sono state consegnate tre tracce, una di Pavese, una di Neruda ed una di Ungaretti, cui ispirarsi per imbastire i nostri nuovi versi da leggere nel corso di un’estemporanea’ di poesia che si sarebbe tenuta il pomeriggio successivo presso ‘La tartana’, elegante ritrovo strombolano, anch’esso affacciato sul mare e su Strombolicchio e sempre sotto gli occhi di brace di ‘Iddu’, come amano gli strombolani chiamare il loro vulcano.
Il gruppo dei poeti partecipanti all’evento, ha poi incontrato piacevolmente, il mattino successivo, il maestro scultore strombolano Salvatore Russo, premiato durante la kermesse della sera precedente, presso il suo atelier isolano dove l’artista intaglia magistralmente la pietra lavica, ricavandone come Michelangelo Buonarroti ‘per via di togliere’ dei maglifici e poliedrici ritratti che in taluni casi evocano Costantin Brâncuşi o Medardo Rosso, e che ‘vivono’ anche in giardino, stagliandosi contro il cielo azzurro, lo Stromboli ed i fiori coloratissimi.
Nel pomeriggio della seconda giornata si è svolto il nuovo reading in occasione della I Estemporanea di Poesia ‘Stromboli-L’Isola dei poeti’ cui è seguita la premiazione, che mi ha vista protagonista con un inaspettato ed ambitissimo premio per la lirica ‘Molière’, ed una bellissima lezione di ‘scrittura poetica’ del Maestro Aletti che ha così, con questo nuovo dono, salutato, con il suo garbo infinito, tutti noi.
Che dire?
Partecipare in coro con altri moderni cantori, all’interno dell’anfiteatro Eos, in una compagine spettacolare e davvero unica, dove il rumore delle canne al vento di deleddiana memoria, il mare azzurrissimo, la roccia nera dello Stromboli borbottante, il cielo terso ed i magnifici colori della macchia mediterranea fanno da cornice e da muse ispiratrici per tutti i poeti, è stata un’emozione unica ed immensa e, aggiungerei persino ‘urgente’, dal momento che l’uomo vuole ancora mettere in parole e versi le proprie emozioni.
Ed anzi in tempi bui come questi e come quelli appena trascorsi, ce n’è sempre più bisogno, proprio per mettersi al riparo da un mondo sempre più distratto ed animato quasi esclusivamente da logiche economiche o di potere e prestigio, trascurando, invece e colpevolmente, i sentimenti».
Giovita A. Piccillo
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