| «Quando ho appreso di essere uno dei vincitori al concorso "Stromboli - l'Isola dei poeti", c’è stata un’esplosione di gioia mista a incredulità. Perché so che, ai concorsi che organizza la Aletti editore, partecipano in molti». È stata questa la prima dichiarazione di Alberico Solimes, una volta conosciuto l'esito che gli consegna il quinto posto tra oltre duemila partecipanti.
L'autore, classe 1975, nato ad Ortona e residente a Tollo con la moglie e due figli, non era presente alla cerimonia di premiazione durante la quale sono stati ufficializzati per la prima volta i nomi dei vincitori, che, come da tradizione, non sono stati avvisati in anticipo.
L'evento si è tenuto i primi giorni di luglio presso l'Anfiteatro Eos, nella magica quiete dell'isola, movimentata da una rappresentanza poetica di ogni regione d'Italia che si è lasciata ispirare dai luoghi, come era nelle intenzioni di Giuseppe Aletti, ideatore della manifestazione.
«Saggiamo l'esperienza dell'assoluto ogni qualvolta sperimentiamo lo stupore della meraviglia. Dalla poesia ci si aspetta qualcosa che sorprenda. Quale miglior posto di Stromboli, come luogo della meraviglia? - ha dichiarato Aletti nel suo discorso d'apertura, ideatore anche di altre manifestazioni, tra cui spicca il festival "Il Federiciano" che nel 2023 si svolgerà ad Augusta, sempre in Sicilia, dal 25 al 27 agosto -. Qui ogni cosa porta con sé l'inaspettato e lo stupore. Stromboli è il luogo più adatto per mettersi in contatto con la parte più intima e vera di sé stessi, quella che dobbiamo sondare per poterla portare all'interno della pagina».
Con alle spalle già altri premi ottenuti, classificandosi nelle prime posizioni, come il secondo posto al “Premio Luca Romano” e il terzo posto al concorso “Ascoltando i silenzi del mare”, Alberico Solimes ha partecipato con spirito di interscambio più che di competizione. Esigenza che lo ha indirizzato ad approfondire anche altre discipline artistiche, come lo studio della chitarra classica per cinque anni, per poi passare all’elettrica e a suonare con vari gruppi.
«A mettere i miei versi in mare e lasciarli veleggiare verso Stromboli, è la condivisione. Per me, è stata e sarà per sempre la maestra di vita. Perché, come dice il Maestro Aletti, i nomi dei vincitori sono solo un fatto di cronaca - spiega l'autore che da questa esperienza ne è uscito rinnovato nell'ispirazione -. Stromboli mi ha regalato un respiro poetico, ha penetrato ogni angolo del mio essere illuminando sfere assopite da una staticità poetica che mi portavo dietro da un po’; pertanto, ringrazio immensamente i presidenti di giuria: il Maestro Giuseppe Aletti e l’accademico emerito Hafez Haidar, due volte candidato al Nobel, e tutti i partecipanti che hanno condiviso, attraverso i versi, la bellezza».
E chissà che Solimes non approfitti di questa energia inattesa per mettere in cantiere una nuova opera, da aggiungere al libro autobiografico “Verso la montagna”, pubblicato nel 2019, in cui narra il suo passaggio da vedente a non vedente; ad “Oltre il vetro” (del 2020); e al volume “La Cava dei risorti - Personaggi della memoria” e alla raccolta di poesie “L’Ombra Spezzata”, entrambi del 2021.
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