| 👉 Intervista a SAMUELE CHIAPPERINI che presenta ai lettori il libro "MUSA DELLA MAREA (Aletti Editore)
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Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Musa della Marea”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Comincio col dire che proprio la scelta del titolo non è stata per niente facile: i temi di queste poesie sono tanti e tutti diversi, sebbene molti, analizzando a fondo i testi, vi potranno notare la presenza di schemi fissi. Uno di questi è proprio il ripetersi di una invocazione alla mia personalissima Musa, che all’epoca parlava attraverso la voce di una ragazza molto speciale per me. Avrei potuto chiamare l’opera solamente “Musa”, ma mi
sembrava piuttosto spoglio rispetto alla varietà tematica delle poesie al suo interno. E così, dato che, ripeto, ci sono tantissimi temi, personaggi, in tutta l’opera, quella ragazza molto speciale che era la mia Musa pensò di collegare l’entità ispiratrice al caos provocato dalla marea: una marea di pensieri, di temi e di parole con un altissimo potenziale espressivo, e tutte queste “redini” erano tenute nelle forti e sapienti mani della Musa. Ecco perché Musa
della Marea.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Risposta - Sicuramente alcune poesie sono pregne di realtà perché ispirate ad avvenimenti realmente accaduti, come “Abbi Fiducia nell’Essere Umano”, scritta dopo il rinvenimento, da parte mia
su una spiaggia del litorale tarantino, di un piccolo delfino morto le cui pinne erano state letteralmente tranciate dalle eliche di qualche grossa nave, come anche “La Disperazione dell’Oblio” è stata scritta subito dopo una terribile notizia che mi riguardava, “La Veglia di
Kabul”, per citarne un’altra, è stata scritta dopo la Caduta di Kabul nell’Agosto 2021, e “Il Sentiero Nascosto” è la poesia che esprime il mio modo di percepire i mesi di pandemia da Coronavirus. In sintesi: la realtà è presente nelle mie poesie, ma in veste di descrizione percettiva personale dei fatti.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - Osservando bene ciò che ho scritto, io stesso mi rendo conto che l’unica cosa che ho desiderato salvare dalle grinfie del mio peggior nemico è l’Attimo. Il Momento. L’odore sentito
in quell’istante, gli occhi di quella ragazza visti in quell’istante, il suono di quella musica, il sapore delle lacrime mentre qualcuno mi raccontava della sua infanzia passata a giocare su un
vecchio salice. Queste sensazioni non me le ridarà mai nessuno, una volta che il tempo me le porta via, a meno che io non le cristallizzi, a meno che io non usi la poesia come fotografia istantanea per l’Attimo.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Musa della Marea”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Sicuramente ricordo con favore tutte le volte in cui la mia Musa si è manifestata nelle ordinarie parole di quella famosa ragazza molto speciale per me. Erano guizzi repentini di idee e
progetti quelli che mi balenavano subito dopo in mente, e che poi diventavano le #poesie che leggete in questo #libro. Adesso, questo fenomeno non avviene più, perciò, non posso che
ricordare con estrema gioia e parecchia nostalgia quando invece
era ancora possibile ascoltare la voce della Musa.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Sono un grandissimo amante delle opere di J.R.R. Tolkien, non tanto a livello stilistico, più che altro per la sua fantasia, la sua conoscenza delle saghe nordiche e la sua originalità nel
servirsene per rendere le sue opere piacevoli ed immortali. Per quanto riguarda la mia fonte di ispirazione, credo proprio sia la Notte, il buio, la Luna, ed in senso più ampio, la natura.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - Per mia fortuna sono stato molto legato ad una chitarrista e cantante, poi ad una ballerina ed ho sempre considerato qualunque artista come un fratello o una sorella a prescindere dalla sua arte o da qualunque altra cosa. Tuttavia io esigo l’originalità per me stesso prima che per i miei lettori, quindi sono davvero pochissime le influenze che provengono comunque tutte da una sola band tedesca di pagan folk che amo tantissimo, chiamata Faun.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Come ho già detto, sono un grandissimo amante di Tolkien ma di tutto il genere Fantasy ed apprezzo il grande romanzo horror per le tematiche contenute in esso, (come per esempio “Dracula” di Stoker o “Frankenstein or the Modern Prometheus” di M. Shelly). Per quanto riguarda la prosa, sono personalmente e modestamente operativo anche in quell’ambito.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Sebbene disponga di un dispositivo per la lettura in e-book, la mia vita da lettore è nata con le pagine da sfogliare “realmente”. Non voglio sembrare retrogrado o peggio, un petulante passatista, riconosco i pro del libro digitale, ma personalmente preferisco il libro tradizionale cartaceo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - Durante la composizione di questo libro sono successi tanti eventi (tutti insieme) nella mia vita, che hanno naturalmente stravolto il mio stile di scrittura. Io stesso mi sono accorto che le
mie poesie non hanno più schemi fissi, che erano un po’ la mia firma, questo perché alcune delle mie certezze reali sono rovinosamente andate in frantumi, ed anche nella prosa, ho
notato che i contorni delle immagini che descrivo sono visibilmente sempre più sfumati, quasi come un dipinto di Leonardo Da Vinci, perché io stesso non trovo più i “bordi” della mia figura ormai incerta.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Musa della Marea”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Sicuramente è un libro in cui chiunque può trovare conforto, rifugio, può ritrovarsi in certe poesie, data appunto la marea di immagini, emozioni e sensazioni che sono presenti in tutte quante.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - In questo momento mi sto dedicando alla scrittura di un’opera in prosa, chiamata “Speculum”- Storia di Tre personaggi e di Una Sola anima. E questa è la prima (e spero l’ultima) opera “dai
contorni sfumati”, a causa di un fatto traumatico avvenuto cinque mesi fa, la perdita di alcune mie certezze. Dunque, non credo di riuscire a scrivere ancora poesie di qualità come quelle che sono presenti nel libro, comunque sia preferisco pensare al presente ed a terminare l’opera in prosa che ho in cantiere: a riguardo, l’anticipazione che posso dare è l’essere un libro “strano”: il genere di stranezza misteriosa che si ha quando si guarda la Gioconda.
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