| Intervista ad Antonietta Natalizio, che presenta ai lettori il libro di poesie "L'infinito è più blu" (Aletti Editore).
In cartaceo e #audiolibro!
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “L’infinito è più blu”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Risposta - Il titolo del testo “L'infinito è più blu” sta a significare che, nella creazione di un’opera d’arte, l’artista si lascia guidare dal pensiero creativo, sino a varcare lo scoglio del reale, del contingente, del tangibile, del metafisico… bisogna andare oltre l’orizzonte dove la materia svanisce… là dove si rimane soli con la propria “spiritualità”. L’arte è spirito, l’arte non conosce tempo, non è materia, ma è pensiero visivo.
Questo ci dà l’idea di qualcosa di infinitamente più grande di noi, di più complesso, di più esteso… e allo stesso tempo ci meraviglia continuamente proprio per il suo evolversi d’intensità. Questo vuole mettere in luce la complessità di cui facciamo parte e di cui siamo fatti, e la ragione che ognuno di noi nel suo evolversi dovrebbe comprendere per il suo essere qui presente alla vita. Tanti miei componimenti vogliono richiamare l’attenzione a quei valori fondamentali a cui l’uomo deve aspirare: l’amore, la giustizia, l’onestà, il bene comune e così via….
La #poesia ci insegna a decifrare il nostro mondo interiore, ad esprimere se stessi e le proprie emozioni… è un cammino meditativo-poetico… è una narrazione dell’anima che apre le porte a nuove possibilità, imprigionate nella trama della nostra coscienza. L’uomo dovrebbe seguire il sentiero della luce… quella luce che illumina la ragione che porta alla vita e al bene comune. In questo periodo storico si sta assistendo ed affrontando una grande transizione sia a livello tecnologico che economico, sociale, morale e di rapporti tra generazioni e tutto questo in pochissimo tempo. Ciò sta creando difficoltà di adattamento a molte persone, in particolar modo agli anziani, soprattutto in mancanza di una visione a medio lungo termine.
Tutti quanti noi, oggi, siamo spettatori delle atrocità dell’escalation della guerra… alle spalle della nostra Europa. L’orologio della storia è tornato indietro di più di settant’anni… ed i precari equilibri a livello mondiale si respirano nell’aria tutti i giorni. I conflitti nel mondo sono tanti, troppi. L’obbiettivo dell’uomo dovrebbe essere quello di salvaguardare l’umanità… non distruggerla. Mi piace concludere con una mia poesia scritta nel 2022, il cui titolo è: “L’amore per l’io.” Oggi vige / l’amore per l’io. / L’io non ama: usa. / L’io dice “amore” / ma intende possesso, / l’inchino dell’altro./ L’amore autentico / richiede empatia…/ un sentimento di giustizia, / il donarsi all’altro…/ non come sacrificio /ma realizzazione di sé. / Il mondo è ferito, /e tu puoi aiutarlo.”
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella #scrittura?
Risposta - La realtà ha inciso fortemente nei miei scritti. L’arte si identifica con l’esistenza stessa. Amo fotografare con la mente tutto ciò che ritengo importante e non solo. I sensi liberi da pregiudizi sono degli ottimi alleati… ed il sesto senso fa la prova del “nove!” La mente osserva, valuta il mondo circostante, ne prende atto, ne acquisisce consapevolezza; a questo punto entrano in gioco le nostre emozioni, i nostri valori… E quando incontriamo il bello, il buono, il meraviglioso, lo straordinario, la spinta a descrivere quello che si prova e trasferirlo su di un foglio bianco diventa una priorità. Questa meraviglia la si vuole condividere e, quindi, trasmetterla attraverso l’arte della poesia. Allo stesso modo, quando mi trovo ad assistere a delle incongruenze talmente visibili e crudeli… mettere nero su bianco diventa un dovere morale. La bellezza come opposizione ai canoni di potere!
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Risposta - La scrittura #poetica, a mio avviso, deve trasmettere un valore etico artistico e, come la verità, presentarsi con schiettezza… quindi, preservare la vita in tutte le sue forme.
Ogni #libro realizzato lo considero come un albero con una folta chioma evocativa… le cui verdi foglie sono le tante poesie che richiamano lo sguardo alla speranza, all’amore, al coraggio. Alcuni mali fanno parte della vita che spesso prendono o potrebbero prendere il soprav-vento. Il vento al quale spesso la poesia si affida perché i versi vadano in giro per il mondo, un po’ come faceva Cavalcanti con i suoi spiriti. Al vento, la poesia consegna il suo messaggio di speranza e di fiducia, diventando essa stessa balsamo e argine al male di vivere.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “L’infinito è più blu”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Risposta - Più che un singolo episodio ne descrivo l’insieme che hanno dato forma al libro. Mi piace “dipingere” con le #parole… un po’ come fanno i grandi pittori che danno forma alle loro opere. Perché ogni sguardo, ogni emozione provata, ogni pensiero dà vita a nuovi colori, nuovi traguardi… come “L’infinito è più blu” … un dipinto fatto di parole multicolore, suoni, profumi e simboli… sgorgati dal cuore, dalla passione, dalla dedizione, con rigore e sincerità.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazioni: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Risposta - Da sempre amo la letteratura e le arti in generali (anche se per ovvi motivi non ho mai potuto approfondire come avrei voluto) e tutto ciò sicuramente ha influito non poco. Infatti, ho sempre avuto una forte attrazione per i grandi poemi già da molto giovane, come L’Iliade e L’Odissea attribuite ad Omero dove si narra il ritorno di Ulisse dopo la guerra di Troia. Dante è comunque il sommo #poeta che sento molto affine al mio spirito, egli considera l’amore come parte costituente per elevarsi al divino. Nella Divina Commedia l’amore è ovunque… procedendo dal basso verso l’alto partendo dai sensi a finire allo spirito, nelle sue molte forme: passionale e familiare, terreno e divino, disperato e soave. La Divina Commedia è il capolavoro per antonomasia, poiché supporta l’uomo nel dare risposta ai grandi interrogativi della vita che in fondo sono sempre gli stessi in ogni epoca storica. Altri grandi sono: i filosofi greci, e i poeti come: Guido Cavalcanti, Guido Guinizelli, Friedrich Schiller sino ad arrivare a Giacomo Leopardi, Ugo Foscolo, Giosuè Carducci e altri ancora.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Risposta - L’arte pittorica ha sempre avuto un grande fascino su di me… l’ultima mostra che ho visitato a Roma è stata quella di Claude-Oscar Monet fondatore dell’Impressionismo francese. I colori delle sue opere sono di una delicatezza unica, anche le famose ninfee, allo sguardo, sembrano danzare su di uno specchio d’acqua. Quando andai a visitare il Museo del Louvre a Parigi, non sarei più uscita dalla tanta bellezza contenuta… mi soffermai specialmente sulle opere dei grandi pittori italiani, come la Gioconda di Leonardo da Vinci, la statua di Amore e psiche di Antonio Canova, San Giorgio e il drago di Raffaello, personalità di spicco del Rinascimento italiano. Naturalmente ho visitato molti altri luoghi ancora… L’Italia è immersa nell’arte.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Risposta - Opere poetiche; prosa: didattico -scientifica, narrativa; teatro, amo le opere liriche… frequento abitualmente il teatro Reggio di Torino, come anche il circolo dei lettori sempre a Torino.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Risposta - Li amo entrambi, ma al cartaceo non rinuncio.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Risposta - È stato un rapporto simbiotico… Mi piace concludere con una mia poesia che lo descrive molto bene, il cui titolo è “Sinfonia emotiva.” Versi e suoni…/ giochi di parole! / Sinfonia emotiva. / Creazione di equilibrio, / istanti di vita, di luce / e di vigore. / Sguardo fisso al proprio/ mondo…/ sensazioni dell’animo / umano.”
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “L’infinito è più blu”, se non lo avesse scritto.
Risposta - Perché la poesia di Antonietta Natalizio ci pone davanti a continue domande o dubbi, a continue riflessioni… i versi ci regalano speranza, ci fanno sognare proiettandoci in altri mondi, un mondo di luce che può illuminare il cuore di ognuno di noi, donando pace e serenità, e aiutandoci a scoprire il bello che c’è in noi… e con grazia e gentilezza farne dono al mondo circostante. La “magia” della poesia è tutto questo!
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Risposta - Assolutamente sì. Continuerò a scrivere poesie… mentre in questo ultimo periodo sto lavorando ad un racconto.
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☑️In cartaceo
https://www.ibs.it/infinito-piu-blu-libro-antonietta-natalizio/e/9788859183259
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☑️In audiolibro
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