| 📌ALESSANDRA TEDESCHI presenta ai lettori il libro "Credo nellamore anche se non ce n'è.!” - Aletti Editore
✅Parliamo proprio del titolo, come mai “Credo nellamore anche se non ce n'è.!”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
«Sono #testi poetici che riassumono tutta la mia formazione artistica e lavorativa, #riflessioni che sono arrivate o emerse dopo un lungo periodo di silenzio anche e soprattutto artistico e non è stato un caso, che si siano risvegliate in un periodo storico, dove, tutta l'intera umanità del Mondo, stava vivendo e assistendo, con tantissimo spavento e timore, alla distruzione del pianeta e di sé stessa, a causa della pandemia virale del covid-19.
Non che questo voglia dire che la mia produzione poetica si sia ispirata soltanto a questo, ma credo che, nelle situazioni più estreme, quando la sofferenza umana arriva a confrontarsi al limite delle cose, come se fosse dinnanzi ad una linea di confine dalla vita alla morte, è proprio su quel limite che sopravviene a definire o a manifestarsi sempre di più, sia nel singolo che nella collettività, l'importanza della comunicazione rappresentativa dell'essere, in varie "forme di espressione dettate dalla sopravvivenza" e del limite al dolore, impregnata da una realtà complessa, tra realtà scienza e arte, dove l'animo umano può rappresentare attraverso la #scrittura o in altre forme artistiche evocative, come la fotografia, la pittura e la musica nel suo insieme, la migliore parte irrazionale del sé.
La solitudine dell'uomo, il suo ripiegamento in sé stesso, il cambiamento degli eventi antropologici della storia fino alla nostra generazione, ha risoluzioni di sopravvivenza inaspettate, dettate dall'istinto delle proprie qualità umane, come unica risorsa imprevedibile e ignota anche e soprattutto a sé stesso e di conseguenza inattaccabile all'uomo.
"Credo nellamore anche se non ce n'è.!" rappresenta quel coraggio contenuto e quella forza sublimata e raccontata in #versi scritti #poetici e romanzati o descrittivi, riflessioni e in parte visioni, dove tutte le vicissitudini affrontate con tanto sacrificio, nel corso degli anni, sono state stampate in bianco e nero, come ricordo della propria e altrui memoria.
E come dei flash back memonici di quel periodo storico dal 2019 in poi, anche se illusoriamente pare al termine lo sgomento collettivo della pandemia dal 31 marzo del 2022, la tragedia risorge improvvisamente su un altro fronte, con l'avvento della Guerra da parte della Russia del Presidente Vladimir Putin contro l'Ucraina.
Ma mi fermo qua, cercando di lasciare al #lettore o alla lettrice il desiderio di non dimenticare, mai, quanto siamo stati importanti e quanto lo possiamo sempre essere ancora, lottando per la nostra Vita e per i valori cristiani di una sana collettività, come ho scritto in questi pochi versi, all'inizio del libro:
“Siamo nati per brillare come Stelle in Cielo
Nella notte del chiaro di luna
A volte sappiamo di sogni altre di rovine
Magico mistero dell’umana esistenza.”
Al fine ci tengo a precisare che "Credo nellamore anche se non ce n'è.!" è un #libro che vuole essere un messaggio di riconciliazione con il Mondo e la nostra parte migliore, quella più autentica, dove il nostro sentire, le nostre emozioni sono condizionate dall'organo più importante della nostra Vita: il cuore.
Ogni pulsazione è il ritmo di conoscenza della realtà delle cose, è la Speranza a non mollare mai quell'entusiasmo e quella gioia di farne parte».
✅Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
«Tantissimo! Non c'è giorno, ora, minuti o secondi dove i miei testi poetici, le mie riflessioni anche descrittive e un po' romanzate, non abbiano subito e non siano impregnate di realtà.
Il mio quotidiano viene sensibilmente esaltato, rifletto sulle mie #emozioni che possono avermi non solo turbato o infastidito in alcuni momenti della giornata e mi ritrovo a cercare tra alcune immagini e persone, che scorrono tra i miei pensieri sospesi, "caduti a metà", correlazioni o una sorta di esegesi più o meno incisiva, che mi ha segnato o rimesso in discussione, barlumi di esperienze passate, se non irrisolte, reinterpretate con l'occhio dell'oggi.
Dal mio punto di vista la #Poesia nasce proprio per questo motivo e dalla mia esigenza psicologica; trovare una nuova versione del "chi siamo" e di "chi eravamo" per stemperare, come il pittore, il colore più vicino alla Nostra intensità emotiva che più ci rappresenta e che rappresenteremo, come una sorta di cartina tornasole.
Il passato è, come per la maggior parte delle persone, una sorgente nascosta dell'esperienza maturata o rimossa, ma nel mio caso riemerge e viene rivisitata e giunge allo stato cosciente, quasi fosse una visione medianica.
E da questa prospettiva nasce il mio #scrivere #poesie, verso sera o alle prime ore dell'alba, come se la fine o l'inizio di un nuovo giorno producesse, oltre al sogno, il desiderio di volontà alla conoscenza più profonda dello status dell'anima.
La poesia, quella che ritengo più vera e più autentica o magica, nasce dalla visione del tutto inaspettata, come fosse uno stato di trance, quell'istintiva perdita momentanea del cosciente presente, che fa vibrare e ascoltare i messaggi più importanti del proprio subconscio, come aiuto alla scoperta dell'ignoto e alla ricerca della propria Vita più segreta».
✅La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dell’oblio del tempo con questo libro?
«Ho cercato in tutti i modi e non è stato facile destreggiarsi fra la poesia e la propria quotidianità ma credo sia stato fondamentale, come fosse un ancóra di salvezza, scrivere, delle mie sensazioni più emozionanti, non a caso emerse da uno stato protratto di ricerca risolutiva, da un grave periodo storico, che ha enfatizzato ancora di più la paura della solitudine e della morte: il #lockdown globale della #pandemia virale, per la sopravvivenza mondiale.
Scrivere è stato come crearsi un proprio sogno ad occhi aperti, sopravvivere in una bolla nascosta da tutto e da tutti, dove il proprio dolore, le preoccupazioni del quotidiano sopravvivere, lievitavano man mano per acquisire la forza motrice e l'intensità della propria storia personale, con la certezza che un giorno, (quasi fossi una "visionaria", nel mentre mi accingevo a buttare fuori le mie ansie quotidiane) potessi essere ascoltata o letta come "messaggera" più che #poetessa, di pace e di libertà, in attesa di un mondo migliore, di un cambiamento verso la solidarietà del prossimo, quel prossimo rimasto indenne da quegli attimi eterni di follia della morte, che ogni individuo ha vissuto nel proprio animo.
Credevo che usciti dal terrore della morte, da questa terribile tragedia, ci potesse essere più senso civico e morale della collettività incolume, la volontà di ricreare un sano rapporto quotidiano della Vita umana con gli altri, ma ciò che resta a me oggi, per ora, è stato riconquistare la mia Speranza alla Vita, scrivendo questo #libro che lascio a te o a chiunque altro desidera leggermi, per “non dimenticare mai, la propria 'missione', in questa unica Vita”».
✅A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Credo nellamore anche se non ce n'è.!", se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
«L'episodio più suggestivo tratto dal mio libro e che apre la prima pagina al lettore, è la poesia narrante e che definisco romanzata o, meglio ancora, una lettera dedicata a tutte le donne, intitolata "Lampi improvvisi per una narrazione".
Come mai "Lampi improvvisi"?
Sono quasi sicura che il lettore/trice si sarà chiesto già dal titolo da cosa fossi stata ispirata e magari in quale situazione o circostanza era nata questa poesia.
Posso soltanto dire che spesso, quando eravamo in uno stato di semi libertà durante la pandemia per scaricare la tensione dal quotidiano sopravvivere, tra smart working e convivenza con mio padre anziano vedovo, facevo e tuttora non perdo l'abitudine di fare delle lunghe camminate a piedi, dalla periferia al centro storico di #Bologna o nei grandi parchi bolognesi.
Ma quella camminata la ricordo con passione, è stata una delle mie passeggiate più importanti, una domenica pomeriggio un po' nuvolosa, dal cielo coperto, e di grande profondità emotiva e spinta dalla solitudine forzata degli ultimi tempi, la nostalgia e la mancanza di felicità a non essere più in grado di avere un amore vicino o un’amicizia o comunque un complice, mi commosse al mio stesso sentire, del mio vedere e del mio fui stata e del fatto che ero ancora viva, qui.
È anche una poesia narrante nata nei soliti luoghi dove sono nata e dove ho vissuto tutta la mia infanzia e l'adolescenza e la descrivo come se ci fosse una voce narrante fuori campo.
E quella voce sono io, cadenzata in passi di ricordi memonici, dalle persone a me più care, che hanno colmato i miei vuoti e che amo in alcuni abissi irrefrenabili, ancora di più.
La dedico a tutte le donne che lottano per la loro dignità e la loro autostima, al costo dello scotto della solitudine.
Ma non c'è prezzo a riprendersi in mano il coraggio di vivere!
Quasi un inizio di un cortometraggio, dove l'io narrante è la mia voce e la scrittura l'immagine di me stessa:
"quando gli umori,
i colori gli odori e le emozioni
e tutta la chimica del fuori
e dentro
Mi attraversa
e mi ritrovo diversa!"».
✅Quali sono le fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale sentimentale?
«Non pochi. Ci sono stati autori che ho avuto il "privilegio" di conoscere e interpretare come testo teatrale o copione, quando studiavo in Accademia d'Arte drammatica Antoniana e quando frequentavo alcuni insegnamenti o corsi di letteratura italiana e straniera all'Università di Magistero a Bologna.
La mia formazione artistica culturale nasce innanzitutto da una "conoscenza approssimativa" e anche di scelta personale, tra molti Artisti italiani e stranieri di appartenenza all'Arte moderna che non sto a citare, dal Romanticismo all'Impressionismo per approdare alla visione del Surrealismo all’Astrattismo e alla Metafisica.
E credo di essere proprio figlia di quel tempo, che ha segnato una netta separazione e contrasto con la cultura del passato: la cultura che oserei chiamare "della fascinazione", tra la bellezza e il sublime della visibilità della forma e del colore e il "lascito" atto sentimentale, che descrive in versi la passione dell'animo, come "alto strumento" di Vita umana e di grande risorsa per le nuove generazioni.
E ne subisco tuttora la magia, come ne fossi rimasta ipnotizzata ed è per questo che ritengo sia il mio più grande amore infinito».
✅Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
«La musica è stata, ed è, il mio più grande Amore infinito e a seguire la pittura, la letteratura, scrivere poesie, la fotografia, il teatro e il cinema.
Senza la musica come sottofondo non sarebbe possibile creare opere artistiche di grande sensibilità intuitiva, come scrivere in poesia o dipingere, attività artistiche di formazione #culturale che credo siano state e sono tuttora un dono istintivo per me.
Come è quasi comune a tutte le ragazze o ragazzi, ho iniziato ad avvicinarmi alla musica strimpellando qualche strumento musicale come la chitarra, suonando e cantando alcune canzoni o ballate musicali di alcuni artisti più rappresentativi della musica folk-blues-country americana, come Bob Dylan, John Baez e Joni Mitchell, Cat Stevens, Paul Simon & Garfunkel e altri.
Gli strumenti musicali mi hanno sempre affascinato fin da bambina e ho cercato nella mia fanciullezza di occupare il mio tempo libero andando a lezione di musica classica di pianoforte e violino, ma non ho potuto continuare la formazione musicale classica che ritengo la più meravigliosa insieme alla pittura e alla scrittura, perché nella Vita non sempre si riesce a fare quello che si è portati a fare, il quotidiano sopravvivere ci spinge quasi sempre verso altre direzioni che ci fanno perdere la parte più autentica di sé stessi».
✅Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
«Non sono una lettrice condizionata dal best-seller più venduto del momento o dall'autore di narrativa classica, rispolverato in quanto "autentico messaggero" del momento storico che incombe, anche se resto in ogni modo attratta dalla scelta dell'autore per i riferimenti che lo richiamano alla Vita dei nostri giorni, per capire meglio il valore intrinseco del messaggio mediatico.
Tornando alla scelta dei generi letterari che prediligo, posso dire che cerco sempre di approfondire la mia "conoscenza" individuando libri come romanzi o saggi che mi possano aiutare nel mio presente o nel mio vissuto per cercare risposte alle mie domande, come se la mia ricerca fra tutti gli autori, come gli autori classici contemporanei e moderni, fosse una sorta di chiamata alla richiesta del vuoto che in quel momento mi circonda e la mia attenzione o attrazione è puramente istintiva, è il desiderio di riempirmi della realtà di coloro che hanno visto prima di noi il mondo, la loro realtà e il proprio esplorare nel profondo: anime che ci possono risollevare, con la loro capacità di descrivere la Vita, dalla nostra solita percezione mentale, dettata spesso dalla routine quotidiana.
La scelta di un buon libro è un modo per ricordarci che non siamo soli con i nostri pensieri, ma esistono persone, in qualità di scrittori, poeti, saggisti e artisti, che possono aiutarci a colmare quel vuoto abissale dell'esistenza, così come lo è stato forse anche a loro volta per loro: siamo unici, ma qualcosa ci unisce profondamente, come stare insieme al mondo nel mondo e chissà se leggendoci insieme, riusciremo a colmare in Vita i nostri vuoti.
Sono dell'idea che bisogna provarci.. Sempre.!!»
✅Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
«L'odore della carta è un ricordo legato alla mia formazione da grafico pubblicitario, si parla degli anni a cavallo tra metà degli anni '70 e inizio degli anni '80, tra fogli da disegno, conoscenze e applicazioni sui processi di stampa, dall'immagine alla scrittura e alla stampa tipografica, mentre la digitalizzazione e il mondo dell'informatica e della sua evoluzione sui processi della dematerializzazione dei documenti di qualsiasi genere, ha rappresentato, dal mio punto di vista, una netta separazione dalla tradizione classica e romantica, di ciò che eravamo soliti utilizzare come fogli quaderni, diari e libri, in un mondo totalmente differente: approcciarsi al digitale o alla macchina, mi sembrava troppo lontano dal mio "mondo di essere" in quanto amante della tattilità o manualità e della visibilità alle cose e leggere un buon libro a chiari caratteri di scrittura tipografica o font, era ed è sentirsi più raccolti e vicini a sé stessi e alla scoperta più intima dell'autore.
Sfogliare un libro di carta, demonizza da un lato chi utilizza gli alberi e il suo ambiente, per darci la possibilità tuttora di leggere libri e dall'altro, ci permette di trovare delle tracce o delle testimonianze lasciate dai ricordi emozionanti dell'autore più antico, moderno o contemporaneo e dal più fantasista o di qualunque pensiero ci sia stato lasciato e generato, in uno stile letterario del tutto particolare, cosa che il libro digitale non ha, come se "mancasse l'anima dello scrittore" impressa sulla carta».
✅Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
«Di pace, di riconciliazione con la parte più profonda di me stessa.
Ritrovarsi nelle cose che si fanno per passione, che danno valore alla tua esistenza e per la quale vale la pena di provare a metterle fuori tutte in qualsiasi forma e contenuto, che possa essere la scrittura, la pittura, la fotografia, il teatro o il cinema e la musica.
Nella creazione di un'opera artistica il risultato finale è spesso chiedere perdono per le emozioni che hanno causato all’Artista stesso la necessità di esprimere, attraverso qualsiasi strumento artistico ed espressivo, il male o il bene della propria Vita e quella degli altri».
✅Un motivo per cui lei comprerebbe “Credo nellamore anche se non ce n'è.!”, se non l'avesse scritto.
«Lo comprerei innanzitutto per la curiosità del titolo e per l'immagine colorata della donna in copertina, ispirata alla corrente artistica della Pop Art di Picabia e a seguire da Andy Warhol, maggior esponente grafico artista americano e di grande rilievo e rappresentante della beat generation (anni 1950/1970), che ha influenzato tutta la mia formazione artistica culturale e sentimentale, alla quale mi sono ispirata per la realizzazione della copertina, utilizzando un mio autoscatto.
Non è stato un caso scegliere tra tutte le correnti artistiche proprio la #PopArt, essa ha rappresentato la mercificazione di qualsiasi oggetto o opera artistica, persona o personalità, attraverso la società dei consumi, dove l'aspetto artistico o meglio l'#Arte decade dalla sua classicità per entrare anch'essa a far parte, fra le tante immagini, di un "bisogno primordiale istintivo" dell'usa e getta.
Mi auguro che questa mia scelta non crei dei pregiudizi sulla mia persona al lettore; amo tutti i periodi storici dedicati all'Arte che hanno deliziato i nostri occhi a partire dall'Arte arcaica, classica ed ellenistica fino ai giorni nostri.
Scegliere un libro è come scegliere istintivamente una parte di sé stessi, è aprire o sfogliare casualmente qualche pagina appoggiandosi istintivamente e visivamente ad un rigo di testo o un'immagine che richiama la nostra esperienza più autentica di quel momento, la nostra formazione più nascosta che ci possa ispirare, in quei pochi versi letti furtivamente, a nuove conoscenze di Vita, anche le più differenti.
Quindi lo comprerei affascinata dai colori e dalle poche immagini suggestive in bianco e nero e soprattutto anche dall'impaginazione del testo poetico nel centro pagina e dal testo anticipato dal titolo della copertina, perché sono più delle riflessioni poetiche che vere e
proprie poesie e potrebbero supportarmi a vedere meglio alcune situazioni di Vita reale, un messaggio di riconciliazione con il mio essere più profondo e il prossimo».
✅Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può farcene una anticipazione?
«Dal mio punto di vista e tuttora in corso di formazione sperimentale, la ricerca dello stile della parola e scrivere in poesia, è un lungo e tortuoso cammino di conoscenza profonda dei nostri moti dell'animo oppure potrebbe essere anche il suo contrario, una spontanea lettura di sé stessi senza il timore del giudizio degli altri, perché è sempre quello il limite, "tra l'essere e come apparire", varcare la porta della conoscenza, senza dubitare se ciò che si fa sia giusto o sbagliato: scrivere di noi per il bisogno di capire e perseguire un percorso destinato alla nostra anima più sensibile, quella più autentica.
Scrivere per guardarsi dentro e sollevarsi dal quotidiano sopravvivere e dalla sua ripetitività e cercare di perdonarsi e non di autocommiserarsi e perdonare in scrittura anche il prossimo.
La poesia credo, ma penso sia ancora prematuro esternare un'opinione personale e di recente iniziazione, ha bisogno del suo processo di maturazione verso nuove conoscenze che abitano nella nostra anima, in relazione alla nostra vita e quella della collettività, dove soggiornano le nostre quotidiane inquietudini, la nostra dedizione anche e soprattutto ai pochi e intensi momenti dedicati alla bellezza sublime che si offre al mondo dall'Arte.
Mi auguro che dopo questo primo libro e i vari #mastermind o laboratori che ho seguito sia online che in presenza ideati e tenuti dal Prof. #GiuseppeAletti, possano farmi affrontare nel modo migliore la scrittura di un romanzo e non solo poetico ma soprattutto della mia storia più in ombra, che mi ha profondamente cambiato.
È un cammino piuttosto faticoso, ma credo indispensabile per la mia crescita spirituale evolutiva di autenticità in scrittura, anche se magari il risultato sarà sicuramente un altro piccolo puzzle mancante, verso la mia conoscenza più profonda.
Scrivo per ritrovare quel sé autentico che “faccia pace” con la realtà e il prossimo.
Ringrazio tantissimo il Prof. Giuseppe Aletti, la Prof.ssa Caterina Aletti, il Redattore Salvatore Fazio e il Prof. Hafez Haider e altri importanti collaboratori di Casa Editrice Aletti, che mi hanno supportato e dato tantissima fiducia per questa mia opera prima “Credo nellamore anche se non ce n'è.!”,
E ringrazio tantissimo la mia famiglia e soprattutto mia sorella Carmen, mio cognato Marco, i miei nipoti Gianluca e Alessandro e mio fratello Domenico e mio cugino il fisarmonicista Giuliano Tedeschi, che hanno creduto in me, spronandomi ad andare avanti in questo cammino, come anche alcune “persone" più che in qualità di medici:
la psicologa dr.ssa Alessia Baccari e Fondazione ANT che mi hanno supportato in questo lungo viaggio, per supportare la mia convivenza con mio padre Enrico Tedeschi, anziano di 91 anni, che nonostante tutta la fatica della sua malattia e la sua irascibilità è rimasto molto contento del mio libro.
E il Prof. Carlo Maria Giovanardi e la dott.ssa Alessandra Poini di AMAB (Scuola di agopuntura cinese) che hanno preso in carico con tanto amore e pazienza la mia salute riportandomi a fare e credere in quello che un tempo mi apparteneva: essere Artista».
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