 | • Partiamo proprio dal titolo, come mai “Sussurri nel vento”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Quando il vento passa tra le fronde dei rami o tra le rocce in montagna emette dei suoni, quasi discorsi, che sembrano suggerirci qualcosa; qualcosa che a noi pare di percepire, e ognuno di noi percepisce in maniera diversa. Così, Sussurri nel vento, vorrebbe essere un messaggio, quasi subliminale, per far riemergere dal lettore situazioni ed emozioni che risultano poi essere condivise dallo scrittore stesso in quanto provate in prima persona.
La silloge poetica ha come tema fondamentale i vari stati d’animo dello scrittore.
• Quanto la realtà ha inciso nella #scrittura?
La realtà è “la musa ispiratrice” di ogni singolo componimento di questo #libro, come di quello precedente "Corde vibranti".
• La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo #libro?
Penso che ancora una volta la scrittura voglia far emergere il piacere di emozionarsi, positivamente e negativamente, fascino che ormai ai tempi d’oggi, purtroppo, abbiamo perso. Nella scrittura in particolar modo, ho trovato “la cura” a certi stati d’animo negativi, riuscendo ad apprezzarli perché descritti proprio come volevo; da qui il senso di appagamento e il capovolgimento degli stessi in positivo.
• A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Sussurri nel vento”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Mi risulta difficile isolare degli episodi, in quanto ricordo tutti i singoli momenti che hanno scaturito i vari componimenti. È per me riduttivo prediligerne alcuni piuttosto che altri, sarebbe come dire che un’emozione è più significativa di un’altra.
• Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Ultimamente ho frequentato, in senso metaforico, gli scritti di Pavese, Alda Merini, Bukowski, nonché di Quasimodo
• Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Per questo libro direi di no, solo il mio mondo emotivo.
• Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Certamente libri che inducano a un viaggio introspettivo, come quelli di Richard Bach, Antoine de Exupèry.
• Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Indubbiamente cartaceo, l’emozionante scoperta di cosa si cela dietro il dorso di una pagina, non sarà mai eguagliata dallo scorrere veloce di un dito sullo schermo di un tablet o smartphone che sia.
• Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
La scrittura ha un valore quasi liberatorio nel voler dare la massima espressione al sentimento e alle emozioni provate nel dato momento, anche perché i vari componimenti sono del tutto estemporanei.
Lo #scrivere e rendere pubbliche le mie emozioni è stato certamente curativo e costruttivo.
• Un motivo per cui lei comprerebbe “Sussurri nel vento”, se non lo avesse scritto.
Lo comprerei perché è un'occasione per sentire accomunati sentimenti ed emozioni, talvolta rimasti soffocati dentro di noi, con lo scrittore stesso.
• Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Ho vissuto quasi 50 nell’incapacità di dar sfogo alle mie emozioni, ed ora che ho scoperto la mia ”cura” non ho intenzione di sospenderla. Più scrivo e più scriverei.
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Collana "I Diamanti - Poesia"
pp.72 €12.00
ISBN 978-88-591-7921-4
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