| 👉 Intervista ad Ezio Gimigliano, che presenta ai lettori “E l’amore non è altro che un inizio” (Aletti Editore)
• Partiamo proprio dal titolo, come mai “E l’#amore non è altro che un inizio”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
In cuor mio sono un inguaribile #romantico, e allo stesso tempo sono un lavoratore passionale. Le cose coincidono perché senza l’amore per i propri valori, per la propria donna, per i propri figli, per il proprio lavoro, non si va da nessuna parte. Ho lavorato e amato in ogni parte del mondo, dall’America all’Australia e specialmente in Asia, sperimentando personalmente che, anche se gli occhi vedono cose sempre nuove e diverse, l’amore invece è ed ha un linguaggio universale. Sono stato trainer di molti gruppi di lavoro: indonesiani, filippini, indiani, malesiani, russi, italiani, congolesi, e molti altri. Ho dapprima ottenuto la loro stima, diventata poi vera amicizia e, stando fianco a fianco con loro, ho potuto raggiungere il risultato anche nel lavoro. Infine, molti di loro, amarli quasi come dei figli... e anche questo è una forma di amore.
• Quanto la realtà ha inciso nella #scrittura?
Nulla in particolare, ma solo cose di tutti i giorni. Cercavo solo di raccogliere in un unico #personaggio la vita di alcune persone che mi hanno orbitato attorno negli anni e ai quali sono ancora legato da affetto vero. Ho raccontato, con un po' di condimento, gli aspetti di un uomo che in parte riassume i caratteri di ognuno di loro, così facendo era come averli tutti lì con me a raccontarci un’altra volta le nostre avventure.
• La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
La necessità di credere che mai nulla si perde per davvero. Perdiamo solo quando ci facciamo sopraffare... e il nemico là fuori ha mille aspetti.
• A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “E l’amore non è altro che un inizio”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Lo scoprire che il personaggio che ho creato con alcuni tratti caratteriali che ho dentro, dove l’uomo cerca con affanno di affermarsi sulla bella orientale, ma che nel contempo vive con travaglio e insicurezza gli altalenanti cambi di umore, ecco, mi ha aperto un fronte nuovo, che sapevo di avere, ma che non pensavo avesse anche tratti così meschini... Vederlo scritto, rileggendo, è stato come aprire gli occhi all’improvviso davanti ad una innegabile verità...
• Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Durante i miei lunghi viaggi leggo, da Hermann Hesse (Narciso e Boccadoro su tutti), a Dostoevsky (il piú descrittivo), e non ultimo Pirandello (colorito e allegorico come un carnevale), e non ultimo, vittima dei tempi, attingo dalle emozioni assorbite dai tanti film visti al cinema o alla Pay-TV. Una volta, che pare un secolo fa, traevo spunti anche dai film copiati e consevati in vari external disc, ormai obsoleti, che però erano una moneta di scambio con altri come me itineranti di altre navi. L’ultimo scambio lo feci a Pusan in Corea....
• Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Devo dire di no, ma ho iniziato a scrivere un giorno quando con un collega scambiavo alcune opinioni: Lui non sapeva raccontare le favole ai suoi figli.... Io gli dissi che non era poi così difficile, e lui mi chiese: Racconta a me una favola... che vedo se posso farla mia... così scrissi di getto “Il sogno di Blaty”, che vinse poi il primo premio al concorso letterario Duerre a Roma nel 2004.
• Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Neorealismo e fantasia applicata al presente, con tratti erotico-sentimentale, anche se annovero fra i miei scritti “Il Tempo dell’Angelo”, un triller gotico-religioso, dove racconto che nemmeno Dio puó sentirsi al sicuro.....
• Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Assolutamente cartaceo. Ma alla fine, e per forza di cose leggo di più al PC.... visto che sono diventato un topo da ufficio....itinerante...
• Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Conflittuale.
Raccontare la dolcezza dell’amore, e poi anche i tratti duri se non addirittura aggressivi dell’amore negato, sono stati i miei scogli. Perché la speranza è di trasmettere al lettore la stessa intensità con cui il personaggio vive le sue emozioni.
• Un motivo per cui lei comprerebbe “E l’amore non è altro che un inizio”, se non lo avesse scritto.
Per curiosità, per la capacità che un libro mi faccia “sentire” da un’altra parte, perché alla fine la scelta di un libro ci dice alla lunga anche chi siamo, per scappare da un posto in cui non voglio stare....
• Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Ho già anche il Titolo: “Sii dirompente e scandaloso”. Il personaggio dopo essere diventato uomo, padre e altro ancora s’accorge, dopo aver lanciato lo sguardo dall’altra parte della strada..... che ....
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