| 👉 Intervista a Giuseppina D'Urso, che presenta ai lettori il libro “Heaven - Avventura di una folle”(Aletti Editore)
● Partiamo proprio dal titolo, come mai “Heaven - Avventura di una folle”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
- Lealtà, Amore e quel pizzico di Follia che non dovrebbe mancare mai ogni singolo giorno della nostra vita. Heaven parte da un sogno racchiuso nel cassetto, un sogno che risultava a tratti pesante e a tratti irraggiungibile, a cui si affianca la consapevolezza assunta nel corso di un percorso di vita che #scrivere era parte di me: ai giocattoli preferivo #libri da leggere, taccuini e penne delle più svariate, ma rigorosamente tutte con inchiostro blu.
Avventura di una folle? una raccolta di lettere, una raccolta di tanti appunti scritti sulle mie agende, frasi lette sui muri, anni trascorsi a dare voce ai miei sorrisi, alla mia rabbia, alla mia tristezz , sempre e solo attraverso la #scrittura. La scrittura come forma anche di terapia ad una realtà troppo spesso inadeguata a delle anime DIFFERENTI come la mia.
● Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
- La realtà, la quotidianità, il respiro giornaliero, i passi che percorro ogni giorno sono il motore di questa #opera, il sorriso e i tanti tanti silenzi.
#Heaven nasce in un momento della mia vita in cui realizzo che anche in una fine, sia essa una storia d’amore, un rapporto di amicizia, una morte, c’è sempre e dico sempre un nuovo inizio. Questo Libraccio per me è stato inizio, è inizio, è stato evoluzione di un rapporto, che si è trasformato nel tempo, e che continua ad evolversi.
● La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
- Salvare? beh.. nella vita arrendersi non richiede nessuno sforzo, rimboccarsi le maniche per realizzare anche il piccolo dei sogni richiede impegno e soprattutto tanta ma tanta perseveranza. vorrei che la mia piccola bimba non smetta un solo giorno di credere che i sogni anche i più irraggiungibili possono sempre realizzarsi, basta volerlo. Sfogliavo i miei libri da bambina, da adolescente, da adulta mi ripetevo: ”un giorno ci sarà il mio nome su uno di questi”. E poi è una dichiarazione d’amore, per quell'anima gemella, “Occhi Verdi” che incontriamo tutti nella vita, ma che il fato inevitabilmente ci porta via… sta a noi tenere stretto quel filo rosso stretto a noi, riuscire a raggomitolarlo, a sciogliere i nodi che si creano, e a fare in modo che non si rompa mai.
● A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Heaven - Avventura di una folla”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
- Folli. Se mi soffermo a pensare agli istanti della stesura, alla correzione, all'invio della stessa opera presso le vostre sedi, al ricevimento delle prime copie non posso che sorridere. Non c'è stato un solo attimo in cui la sfortuna non ci abbia messo il suo zampino. La testa dura, a tratti la “CAPA PACCIA”, la tenacia, mi hanno permesso di superare tutti gli ostacoli, intoppi che mi trovavo di fronte; è rimasto alla fine di tutto solo il sorriso ed il ricordo di istanti, anche di panico, superati grazie alla mia testa folle.
● Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
- Susanna Tamaro ha lasciato un'impronta importante, il suo modo di raccontare l’amore, la capacità di cambiare anche laddove non c’è via d’uscita, e soprattutto la salvezza che passa attraverso uso delle parole. Il suo modo di parlare dell’anima e del mistero che ci avvolge, e la facilità delle sue stesse parole di trattare argomenti come la morte.
Franco Arminio e la sua umiltà. Un poeta a tratti anomalo, che scava nella terra le radici dell’anima, trasformando in poesia anche il respiro di una formica, l'essenzialità e la precisione nell'uso di quella parola che troppo spesso si utilizza nel modo peggiore possibile.
● Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
- La fotografia. Penso che, insieme alla scrittura, la fotografia sia un mezzo per lasciare un segno di noi. Sono onorata e fortunata di avere come amico un professionista, ph. Pietro Cerzosimo, che mi ha mostrato davvero cosa sia la fotografia, un mezzo per dar voce ai nostri silenzi, insieme allo sguardo.
Non a caso i capitoli del mio Libraccio si aprono tutti con una foto e ringrazio ufficialmente la persona di Pietro Cerzosimo che mi ha fatto dono di una foto per me molto singolare e importante.
● Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
- Amando leggere e soprattutto essendo una persona tanto ma tanto curiosa, i miei generi letterari variano, seguono un po' le varie fasi della mia vita. Passo le ore con dei pesanti manoscritti storici, ad istanti in cui adoro anche ri-leggere i fumetti ereditati dal mio papà. Leggere per me non è un peso, è parte del mio essere.
● Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
- Il profumo di un libro appena acquistato, le essenze che si percepiscono sfogliandolo, la facilità con cui appuntare su la propria esperienza di vita, eleganza di un libro vissuto… temo che non ci sia paragone con un libro digitale. Un libro cartaceo è per me un essere sovrannaturale, un compagno di vita in alcuni casi.
● Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
- Odio et amo. In alcuni istanti è stato difficile esprimere i tormenti interiori, dare voce alle paure, quasi la scrittura fosse un relatore lì pronto a dettagliare quanto complessa e turbata potesse essere la mia anima. In tanti altri si è creato un rapporto di vera amicizia, le parole fluivano veloci e incontrollate, riaffioravano ricordi e tanti ma tanti sorrisi.
● Un motivo per cui lei comprerebbe “Heaven - Avventura di una folle”, se non lo avesse scritto.
- Perché è un libro dinamico, intrigante. Sfogliando le sue pagine sembra quasi che ci sia vita, il susseguirsi di immagini a diversi caratteri utilizzati nella scrittura. Sarei curiosa di capire il perché dell'utilizzo di una mano sulla copertina. Acquisto libri, molto spesso aprendoli a caso e leggendo solo due frasi… farei lo stesso con questo.
● Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
- "Heaven - Avventura di una folle", rappresenta un prologo, il preludio di quello che sarà un vero e proprio racconto di vita. Consiglio a chiunque acquisti questo volume di leggere "Heaven" due volte: una prima volta in modo repentino, senza implicazioni sentimentali e personali, quasi una lettura imposta da un insegnante, per comprenderne la fluidità e la semplicità. La seconda volta, per leggerlo con calma, fermarsi e andare oltre le parole: leggere una seconda volta comporta chiedersi il perché di alcune frasi, chiedersi quale sia realmente il destino di “Occhi verdi”, porta con sé tante domande… Le risposte saranno tutte nel secondo mio Libraccio. :-)
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