| ✔Intervista a MARILENA VERRI che presenta il libro "GIOCO E TORMENTO" – Dedicato a Vincenzo di Lalla
Domanda- Partiamo proprio dal titolo, come mai “GIOCO E TORMENTO”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
È una frase che ho rinvenuto tra le varie carte del mio compianto artista Vincenzo di Lalla.
Ne sono rimasta colpita: “Gioco e tormento!”; la sintesi stessa della vita!
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
La mia scrittura è autobiografica, come sempre faccio.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Questo libro e anche tutti gli altri mi servono sempre per mantenere viva la memoria del mio autore e compositore che non è riuscito a lasciare il segno del suo passaggio quand'era in vita, in quanto tante “congiure” del destino gli hanno negato tale possibilità. Io, quindi, sento il dovere di farlo conoscere ed apprezzare perché sono proprio certa che non mi sono sbagliata considerandolo geniale e per questo ora ho l'approvazione e la stima dei vari lavori presentati a innumerevoli Concorsi da dove sono giunti Premi e Trofei (a pioggia!) per poesie, racconti, commedie, musiche e canzoni, da tutto il mondo.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “GIOCO E TORMENTO”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Io ne ricordo tanti, ma non con particolare favore, bensì con “dolore particolare!”. Io ho perduto da molti anni l'amore della mia vita: un artista più che dotato, pieno di qualità eccezionali, di fantasia, di passione per la scrittura, il teatro e per la composizione. Immeritatamente sconosciuto, i premi solo postumi, danno ora a me qualche gioia, ma il ricordo della sua sfortuna non riesce mai a sovrastare il rimpianto.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Non mi ispiro mai ad altri autori (salvo avere nel sangue i tanti classici), in quanto ho avuto nella mia vita soprattutto il ricordo della sua (del mio Vincenzo!) che è sempre tragico e mi porta ad un personaggio di una commedia alla quale stava lavorando: "Lo spazio e il vuoto” dove raffigurava IL TEATRO stesso con un pugnale inamovibile conficcato nello stomaco. C'è davvero di che piangere per un artista che ha scritto: “Vengo dal nulla per essere nessuno!” Vorrei assolutamente rimediare a questo errore del destino tramutando il suo TORMENTO in GIOCO!
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
La musica, essendo io soprano ed il teatro, avendo frequentato la Scuola D'Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano. Sempre questa speranza di riprendere a recitare e cantare, dopo l'interruzione che mi sono imposta per aiutare il mio Artista che non aveva avuto né mezzi né studi, tuttora risente di nostalgie ma non certo di rimpianti: io ho avuto ed ho l'amore per 36 e non vedo nessuna fine possibile se non dopo di me.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Amo solo i classici perché da essi traggo godimento ed istruzione. Altri generi non lo fanno.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Lo prediligo assolutamente perché tutta la mia vita l'ho passata con un libro sul comodino e tutte le sere le ho chiuse leggendo. Dirò di più: ho dedicato poesie e poesie proprio a questo argomento arrivando addirittura a scrivere un racconto dove in un giardino incontro “il libro stesso”.
Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Una simbiosi totale con il pensiero rivolto sempre e solo a chi mi ha dato l'amore, mi ha dedicato tutto della sua vita e continua a darmi modo di vivere perché il suo ricordo batte assieme al mio cuore.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “GIOCO E TORMENTO”, se non lo avesse scritto.
Per il titolo, perché mi incuriosirebbe capirne il senso.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Non credo, per ora. Devo confessare però che la tentazione di perseverare nella memoria del mio Vincenzo, potrebbe darmi spunto di nuovo. Non gli scriverò più, sicuramente, una lettera perché quella pubblicata su questo libro è l'ultima di una serie che ho anche presentato in un mio libro: “Diario imperfetto di un amore perfetto!” Da quando gli ho dedicato un museo lascio che sia lui stesso a parlarci con le sue opere: questo voleva ed avrà!
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