Il libro più amato da chi scrive poesie,
una bussola per un cammino più consapevole.
Riceverai una copia autografata del Maestro Aletti
Con una sua riflessione.
Tutti quelli che scrivono
dovrebbero averne una copia sulla scrivania.
Un vademecum sulle buone pratiche della Scrittura.
Un successo straordinario,
tre ristampe nelle prime due settimane dall'uscita.
Il libro è stato già al terzo posto nella classifica di
Amazon
e al secondo posto nella classifica di Ibs
Veronica Di Carlo è una docente e saggista d’arte e filosofia contemporanea.
È originaria di Campofranco (CL) un piccolo paese dell’entroterra siciliano.
Consegue il Diploma Accademico di II livello in “Didattica Museale” presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo e il Master di II livello in “Teoria e Metodi della Storia dell’arte” presso l’Università Guglielmo Marconi di Roma, entrambi i titoli sono stati conseguiti con la lode.
Nonostante la giovane età le si attribuisce il merito di aver già diverse pubblicazioni.
È autrice del saggio in storia e filosofia dell’arte “Emilio Isgrò / Immagine o Parola?”, selezionato per il Festival “La Strada degli Scrittori” tenutosi in Sicilia in occasione dei 150 anni dalla nascita di Luigi Pirandello.
È presente con quattro componimenti poetici all’ interno de “L’Enciclopedia dei Poeti italiani contemporanei”, ed. 2016, collana Orizzonti, edita Aletti. È stata selezionata dal Maestro Alessandro Quasimodo (attore, regista e poeta italiano, figlio del premio Nobel Salvatore Quasimodo) con il racconto “Il Viaggio di Tichi – ultimo sguardo all’alba del primo sorriso” per l’audiolibro “Quasimodo legge i Narratori Italiani Contemporanei” edito Aletti ed. 2019.
Durante la sua permanenza in Sicilia si è occupata di curatela e critica d’arte.
Ha ideato e curato diversi eventi artistici e culturali di cui si citano: la mostra - residenza d’artista “Residenze tra identità e Memoria” presso l’ex Monastero delle Benedettine di Partanna (TP) di cui ha redatto i testi critici del Catalogo; la mostra “Code / I codici del Contemporaneo” al Museo Etnoantropologico di Sutera (CL); la mostra “Code / Spazio – tempo” al Museo Archeologico Regionale “P.Griffo” di Agrigento e la mostra il “Teatro delle coincidenze” dell’artista Juan Esperanza al Museo Etnoantropologico di Sutera (CL).
È stata cultore della materia in “Storia dell’arte contemporanea” presso l’Accademia di Belle arti di Palermo. Da tre anni vive ed insegna in provincia di Bergamo. È stata docente di “Disegno e Storia dell’arte” presso l’Istituto d’Istruzione Superiore “David Maria Turoldo” di Zogno (BG). Attualmente è docente presso l’Istituto Comprensivo “E. De Amicis” di Bergamo.
Il saggio “L’osservatore sconosciuto – natura e filosofia del visuale” si propone di analizzare i processi della visione ai fini dell’esperienza estetica con particolare attenzione ai concetti di empatia e corporeità, fondamentali per l’approccio e lo studio delle opere d’arte.
Il nodo cruciale della questione ruota intorno alla figura dell’uomo, artefice dei processi e dei cambiamenti sociali ed estetici susseguitisi nel corso della storia, inteso sia come un “osservatore attento” e sia come un “osservatore estraniato e disattento” soprattutto nell’epoca contemporanea, era del digitale e dei social network, in cui vige il culto dell’effimero, la prospettiva del sempre e dell’ovunque, dove il niente coincide con il tutto e il caduco è sinonimo di eterno.
Dunque viene superata una visione razionale del mondo, si oltrepassano nell’arte i concetti di prospettiva e di verosimiglianza, a favore di una visione a stampo narcisista della realtà dove il soggetto diviene vittima del medium. Quali connessioni s’instaurano tra l’artista,
l’osservatore e i nuovi linguaggi dell’arte contemporanea?
Questo saggio, attraverso gli spunti di riflessione proposti, vuole invitare il lettore al quid est, al fine di incentivare e di promuovere una visione critica e una lettura attenta dell’epoca contemporanea.