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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a BIANCAMARIA VALERI, che presenta ai lettori il libro TRASPARENZE ( Aletti Editore )

di Rassegna Stampa

✔Intervista a BIANCAMARIA VALERI, che presenta ai lettori il libro TRASPARENZE (Aletti Editore)

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Trasparenze”?Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Biancamaria Valeri - Presento due scatti che ho “catturato” con l’obiettivo del mio cellulare. (Vedi foto, ndr)
Il primo è venuto istantaneo sbirciando, durante la passeggiata con il mio cane, tra le maglie di un portoncino in ferro battuto che faceva intravvedere “in trasparenza” la bellissima chiesa ferentinate di S. Maria Maggiore. Non la nascondeva; la rendeva misteriosa e più bella, splendente nelle sue linee geometriche raffinate e nel chiarore solare delle sue pietre. Il cielo di un celeste nitido brillava e sfumava nei toni del blu il verde delle foglioline fresche degli alberi che si risvegliavano al calore del sole primaverile. Il nero del primo piano non metteva più paura; era sopravanzato e di molto dalla luce che pur delineava i secondi e terzi piani della foto. Una prospettiva accennata da una tettoia postmoderna che a stento si riconosceva tra tanta armonia e bellezza.
Il secondo fotografa la torre civica del palazzo comunale medievale resa gentile dalla leggera tenda in macramè della mia finestra. L’imponenza della torre civica, la monumentalità del palazzo ingentilito da un loggiato a bifore vezzose … tutto reso fragile, come una stella di cristallo, una rosa di filigrana leggera … Anche i colori del primo mattino sono ovattati dal tepore della stanza le cui
finestre non sono aperte per ricevere la fresca brezza del giorno incipiente.
Due monumenti resi trasparenti… ed io dietro quelle maglie, dietro quei merletti immagino spazi infiniti e sovrumani silenzi “ove per poco il cor non si spaura.”
Di che cosa ho parlato nei miei componimenti? Della vita, dell’amore, della morte, del dolore … dell’esistenza in genere, del rapporto che intercorre tra Uomo e Natura. Non solo la mia esperienza singola e singolare, ma quanto di umano accomuna me al mondo intero.
Spero di essere riuscita ad essere vera e sincera … trasparente, quasi dilatata per non essere la principale attrice del discorso poetico.

Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Biancamaria Valeri - La realtà è essenziale. Non si può essere “veri” se non si è “reali”; un po’ come diceva Hegel: “Tutto ciò che è reale è ideale” e “Tutto ciò che è ideale è reale”. Non ho mai amato, nemmeno da bambina, la fantasia fine a se stessa, disancorata dalla verità. La fantasia può essere utile quando sogni, perché è liberatoria di sentimenti e di energie… ma da bambina o da adolescente mi sono sempre trovata a sognare la realtà, per esempio la risoluzione di un problema di matematica o geometria, che nel periodo di veglia era stato ostico, difficile nella risoluzione. Nel sogno vedevo i fogli del quaderno e la mia mano che scriveva, faceva calcoli e trovava la soluzione. Svegliata, scrivevo realmente e constatavo che nel sonno avevo risolto REALMENTE il problema. Ho sempre vissuto queste esperienze notturne come un fatto spiritoso e… creativo. Così la poesia per me è un fatto che dal cuore passa per la mente, che mette ordine ai sentimenti che zampillano vivaci dal profondo.
L’importante è mantenere la levità.

Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Biancamaria Valeri - L’esperienza di un’anima.

Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Trasparenze”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Biancamaria Valeri - Non so isolare alcuni episodi … non perché non voglia fare una selezione. Per me non ci sono opere “maggiori”, ritenute più importanti, e opere “minori”, ossia componimenti per ischerzo e bagattella. Anche Per Elisa di Beethoven dallo stesso compositore fu ritenuta una bagattella; eppure è un capolavoro assoluto. Non mi voglio paragonare a Ludwig van Beethoven; lungi da me questa presunzione. Ho fatto solo riferimento ad un fatto che descrive la grande umiltà di quel genio della musica. I miei componimenti? Sono schegge della mia vita, che seguono un percorso della memoria e del cuore. Ho scritto prima i titoli e li ho messi in ordine, così come affioravano alla mia mente. In poche parole: ho descritto la mia vita da un punto di vista poetico. Prima d’ora avevo solo attraversato le vicende della mia vita con passo storico e filosofico …

Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Biancamaria Valeri - Gli Autori classici: Omero, i Lirici greci, Virgilio, Catullo, Orazio, Dante, Manzoni, Carducci, Pascoli, Ungaretti, Quasimodo, Montale, Alda Merini. E tra gli “stranieri”: Shakespeare, Proust, Chekhov.

Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Biancamaria Valeri - La musica e i grandi compositori del passato, tra i quali Bach, Mozart, Beethoven, Chopin, Ciaikovskij (Tchaikovsky). Il Melodramma di Verdi e di Puccini. La pittura e la scultura in tutti i loro artisti.

Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Biancamaria Valeri - La narrativa; la saggistica. Riempiono il cuore e la mente e non ti fanno sentire mai sola. Anche se lontani nel tempo e nello spazio i letterati, gli scrittori in genere sono “intimi” alla tua anima. Ti parlano con voce misteriosa… ti aiutano ad affrontare i problemi, ti danno orientamenti per il vivere quotidiano. In una piccola parola: ti donano la loro esperienza, che è esperienza universale e appartiene all’Uomo in sé e per sé.

Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Biancamaria Valeri - Il libro in formato cartaceo ti è vicino, prossimo. Lo puoi toccare, sfogliare, accarezzare; puoi leggere le sue pagine percorrendo il succedersi delle descrizioni in esso contenute, che però hanno la forma delle parole “mute”, scritte solamente, ma evocative di grandi risonanze di profondissime sensazioni e sentimenti. Puoi fermarti nella lettura; tornare indietro nelle pagine e scoprire universi che prima non avevi “visto” né “sentito”. Si attiva una visione interiore, che dilata la tua coscienza nello spazio infinito. È aristocratico il libro cartaceo tradizionale …
Il libro in formato digitale è una concessione al modo di sentire contemporaneo … è utile perché è … immateriale; non prende spazio né su di lui si deposita la polvere, ma devi accedere e avvicinarti a lui tramite un medium elettronico, dipendi dall’energia elettrica, dalla connessione, che può giocare brutti scherzi. Ti rovini la vista e, per proteggere gli occhi, devi inforcare gli occhiali da lettura. Ci sono troppi intermediari, però il formato digitale è democratico e ti introduce immediatamente in una koinè di dotti, dislocati in ogni parte del mondo e puoi interagire immediatamente con loro. Però è comodo, entra in casa tua attraverso il PC, non devi uscire per andare in biblioteca o in libreria: tu sei seduto comodo e sfogli con semplici click… Il virtuale dilata i sensi e annulla distanze e tempi.
Libro cartaceo e libro digitale sono due modalità diverse di approccio alla lettura. Non si elidono reciprocamente; possono coesistere.

Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Biancamaria Valeri - Bellissimo. Mi sono sentita bene, come canta Arisa. Sentivo la mia voce, mentalmente; ero rasserenata.

Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Trasparenze”, se non lo avesse scritto.
Biancamaria Valeri - Perché è “trasparente” ed è semplice; non ha pretese né è astruso, anche se spesso bisogna rileggere più volte il testo, perché non ho usato la punteggiatura. Le parole fluiscono come nel parlato, che non ha punti né virgole. Ma se si depongono le superfetazioni della vita contemporanea.

Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Biancamaria Valeri - Grazie alla casa Editrice Aletti, che ha prestato attenzione al mio “dire poetico”, ho seguito un percorso di formazione e revisione. Mi sono sentita migliorare ogniqualvolta mi cimentavo nella composizione poetica. L’occasione era data da concorsi poetici promossi dall’Editrice. Io concorrevo, ma non avevo interesse a vincere un premio: scrivevo per dire di me… del profondo umano che è dentro ciascuno di noi… seguivo una rotta e desideravo migliorare.
Ho attraversato un periodo fecondo di opere poetiche, stupendomi di capacità che emergevano dal mio profondo mai scandagliato prima d’ora o conosciuto solo in superficie.
Vorrei continuare, ma ho bisogno di un momento di sedimentazione dei pensieri, per non cadere nel ripetitivo e nella banalità.


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