| Intervista a Gianluca Alberti, che presenta ai lettori il libro “In limine” (Aletti Editore)
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “In limine”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Gianluca Alberti - Questo è il mio terzo libro di poesie e, come i primi due, è un condensato di esperienze, emozioni, percezioni e incontri avvenuti nel mio passato fino al momento attuale della mia vita, che mi hanno portato ad essere quello che sono. Infatti, “In limine”, sta per “all’entrata”, “sulla soglia” di ciò che ancora mi aspetta, come se tutto il mio passato fosse una preparazione al mio futuro. Ho iniziato a pensare questa pubblicazione al compimento dei miei 40 anni, proprio perché sento che questi sono la vera svolta tra ciò che ho vissuto finora e ciò che la vita mi riserverà d’ora in poi. In qualche modo, è anche un modo per lasciarmi alle spalle il mio passato e guardare avanti, proprio come i quattro versi “in limine” di questo libro suggeriscono.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Gianluca Alberti - Direi tanto perché posso ricollegare quasi ogni singola poesia a precisi momenti in cui il mio sguardo si soffermava a osservare qualche dettaglio del reale che risuonava in me come qualcosa che mi parlasse e mi desse la possibilità di parlare di me, della mia esperienza interiore e del mio modo di vedere e rapportarmi con me stesso, gli altri e la vita in generale.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Gianluca Alberti - Ho voluto salvare, come ho spiegato sopra, sprazzi del mio percorso esistenziale, fatto di luci, riflessi ma anche di molte ombre e momenti davvero oscuri, che hanno contribuito alla costruzione della mia persona attuale, e la testimonianza che forse maggiormente penso che possa offrire questo libro è la consapevolezza che: “tutto serve!”
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “In limine”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Gianluca Alberti - Non mi vergogno a dire che per la stesura di questo libro mi sono avvalso anche della consulenza poetica di un maestro come Giuseppe Aletti, dalla quale ho potuto apprendere finalmente come davvero poter andare a limare i miei componimenti, anche quelli che magari avevo già pubblicato, in modo da alleggerirli di tanti giri di parole superflui, tante riflessioni morali e filosofiche che non c’entrano niente con l’arte del poetare, per far permettere alla vera essenza poetica che contenevano di emergere in tutta la sua forza evocativa. Forse, tra i vari incontri fatti con il maestro, proprio il primo è stato quello più entusiasmante e che mi ha dato lo slancio e la ferma decisione di partorire questa ulteriore raccolta di poesie, di cui avevo già il desiderio.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Gianluca Alberti - Ho iniziato a scrivere poesie a dieci anni e ricordo che un forte influsso sulla mia scrittura poetica lo ha avuto l’insegnamento di italiano durante le medie tutto basato sui testi di Giuseppe Ungaretti. Alle superiori ho frequentato Gioventù Studentesca che, attraverso la sensibilità di don Giussani, mi ha fatto scoprire una sensibilità religiosa, affine alla mia, anche in autori considerati del tutto atei come Giacomo Leopardi. Un altro autore a me caro è anche Eugenio Montale, che ha la capacità di trasmettermi tenerezza, piuttosto che disincanto come si insegna a scuola, verso la nostra condizione umana. Però, voglio concludere citando anche quello che per me non è solo il sommo cantautore italiano del secolo scorso, ma anche un grande poeta, seppur a lui non piaceva definirsi tale: mi riferisco a Fabrizio De André.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Gianluca Alberti - Non sono consapevole fino in fondo di quanto la mia passione per la danza spontanea, il mio istinto di interpretare liberamente il ritmo della musica dandole una forma con il mio corpo da una parte, e il mio desiderare di arredare casa mia in maniera un po’ surrealista e dadaista dall’altra, abbiano influenzato la mia scrittura poetica, ma sicuramente fanno parte di me e del mio modo di essere e creare, quindi è a queste due mie altre forme artistiche che questa domanda mi fa pensare.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Gianluca Alberti - Le letture che prediligo sono la saggistica di formazione umana, in particolare spirituale ma anche psicologica. Mi piacciono molto anche i saggi storici, un po’ meno quelli filosofici, sebbene io sia proprio laureato in filosofia. Quando ero più giovane leggevo molti più romanzi e devo dire che mi piacevano anche quelli molto descrittivi.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Gianluca Alberti - Mi verrebbe da dire che preferisco quello tradizionale cartaceo, ma in fin dei conti ultimamente faccio uso molto anche di quello digitale, sfruttando le potenzialità che tale forma offre.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Gianluca Alberti - Durante la stesura di questo libro, grazie anche come detto all’apporto degli insegnamenti del maestro Aletti, il mio rapporto con la scrittura poetica ha avuto un salto di qualità che potrei definire una continua e feconda scoperta di come scrivere in versi, andando a recuperare quella essenzialità un po’ ermetica che tanto inizialmente mi aveva affascinato in autori come Ungaretti.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “In limine”, se non lo avesse scritto.
Gianluca Alberti - Vorrei citare il breve rimando che mi ha dato il mio primo amico che lo ha letto: “la forza evocativa delle parole [di questo libro] ha la capacità di fare uscire dal seminato. Sono utili”.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Gianluca Alberti - Ho intrapreso la scrittura di un manuale semiserio sul “come gestire efficacemente la propria vita a casaccio”, al quale vorrei dare il titolo di “Il Metodo Random”.
Autore:Gianluca Alberti
Editore: Aletti
Collana: I diamanti
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 22 ottobre 2021
Pagine: 72 p., Brossura
EAN: 9788859174172
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