| ✔Intervista a Graziella Pasini, che presenta ai lettori il libro di poesie “I desideri sono uova” (Aletti Editore)
• Partiamo proprio dal titolo, come mai “I desideri sono uova”? quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
R.: Facciamo spesso uso di fantasie di desiderio, direi quotidianamente, o per realizzare qualcosa di concreto che ci interessa o perché negli anni abbiamo accumulato desideri, dai più piccoli ai più ambiziosi. Quest’attività legata al desiderare mi ha ricordato le uova: piccole, medie, grandi, di cioccolato, d’oro. Ho giocato con questo parallelismo tra uova e desideri. Mi nutro di desideri, perché in questo modo mi sento viva e nel concretizzarli mi realizzo. Ho trasferito in poesia questa “debolezza”, una debolezza positiva, che mi consente di sperimentare, di non darmi mai per vinta nel perseguire nuovi obiettivi.
• Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
R.: La realtà ha sempre grande importanza nella mia scrittura. Mi arrivano stimoli dall’esterno anche di minima entità che non producono effetti immediati, ma che a distanza di tempo possono portare alla stesura di una poesia o di una “traccia” utile per un libro.
• La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
R.: Dopo aver scritto di sentimenti, di umiltà e rispetto (ricordo il mio libro di poesie “Ora e nell’ora del rispetto”), scrivere dell’operazione del desiderare è stato un percorso conseguente. Mi auguro che rimangano i messaggi poetici sia dei testi di poesia civile che di poesia d’amore. Ho dato valore ai valori, a ciò che possediamo, alle persone che incontriamo, a come impiegare il nostro tempo affinché tutto torni nei termini che ci aspettiamo. Il libro offre spunti di riflessione, è arricchito dalla Prefazione del Maestro Alessandro Quasimodo e contiene più di una sorpresa.
• A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “I desideri sono uova”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
R.: Quando ho iniziato a scrivere di questo argomento mi sono misurata con i fatti quotidiani, c’è pertanto un riferimento molto forte con i pensieri che facciamo più o meno consapevolmente ogni giorno e quanto riportato nelle poesie. Alcuni desideri sono molto specifici, altri sono generici, altri riguardano il contesto in cui viviamo, l’ambiente, la natura, perché tutto è connesso. Noi esseri umani siamo in stretta connessione con ciò che ci circonda e ciò che ci circonda subisce cambiamenti in relazione al nostro agire.
• Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
R.: Mi piace mantenere la mente aperta nei confronti della lettura. Una mia insegnante di lettere diceva:” Se non vuoi portare l’autore come da programma, mi devi portare qualcos’altro. Scegli tu, ma qui non si viene a mani vuote”. Mi è rimasto questo concetto, l’importante è che la lettura mi faccia star bene, l’importante è non restare a mani vuote. Leggo poesie dei Grandi, leggo le raccolte Aletti Editore, i libri dei Maestri: Aletti, Quasimodo, Haidar, Cosimo D. Damato e altri: è doveroso conoscerli attraverso la loro scrittura, leggere le loro prefazioni o i loro libri, ciò mi consente di crescere, in pratica imparo come impostano un libro, come costruiscono il loro capolavoro, li studio. Come autrice non posso non andare amorevolmente a caccia dei loro segreti.
• Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
R.: Amo l’arte in molte sue manifestazioni, adoro tutto ciò che è manifestazione di bellezza e capacità di eccellere dell’essere umano. Trattengo dalla visione di qualcosa di artistico a qualsiasi livello espressivo venga presentato, la particolare forza che emana, che poi riverso nella scrittura. Mi sorprende sempre la capacità dell’uomo di partire da zero e di arrivare ad un grande risultato. Mi piacciono la pittura e la fotografia, perché sono un modo unico di fissare un momento, un’emozione, diventano “documenti” eterni.
• Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
R.: Mi piace il genere giudiziario, dove si discute dell’innocenza o colpevolezza di un protagonista (i libri di John Grisham, ad esempio), anche se leggevo di più di questo genere in passato, ma ancora mi prende. Sto scrivendo racconti brevi che nascondono in sé una morale, un finale a sorpresa, penso che un po’ questa forma mi abbia influenzata.
Leggo poesie, soprattutto prima di addormentarmi, mi piace disegnare un cuoricino vicino alle poesie che mi sono piaciute e lasciare il libro aperto sul comodino, in attesa della prossima lettura.
• Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
R.: Preferisco il libro cartaceo, mi piace l’odore dei libri, dei luoghi dove ci sono tanti libri. Lo voglio cartaceo per poterlo toccare, per spostarlo da una stanza all’altra, vederlo per casa, trovargli un posto.
• Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
R.: Ho pensato che mi sarei divertita a scrivere di desideri, e così è stato, ma solo in parte. Il lavoro si è rivelato più complesso del previsto, all’inizio sembrava facile seguire la traccia che avevo in mente, poi però ci ho dovuto lavorare parecchio. Ho scritto di desideri fattibili e di altri molto complessi, alcuni di pura fantasia; ho scritto di quanto ci sia bisogno di amore, di come l’amore non abbia età e sia in grado di riconciliarci con il mondo, di quanto sia importante trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Determinante è stato eliminare il “senso di colpa” che mi veniva dal desiderare e la raccolta ha preso vita.
• Un motivo per cui lei comprerebbe “I desideri sono uova” se non lo avesse scritto.
R.: Lo comprerei perché sarei incuriosita dal concetto di desiderio e vorrei sapere di cosa tratta questo libro, cosa ha da dirmi, cosa posso far mio e cos’hanno a che fare le uova con i desideri.
Trovo di per sé originale porsi nell’ottica di scrivere di un simile argomento, pertanto vorrei saperne di più.
• Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
• R.: Tra i miei desideri futuri ci sono: racconti brevi; un’altra raccolta poetica; un romanzo? Come vede non smetto di desiderare, e desidero scrivere ancora tanto ma, a parte tutto, mi renderebbe felice e mi accontenterei di concretizzare almeno un desiderio tra quelli citati.
La ringrazio della sua attenzione e del suo tempo.
Un ringraziamento speciale alla Casa Editrice Aletti e al Maestro Alessandro Quasimodo per la sua prefazione, le letture ed interpretazioni delle mie poesie.
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