| Intervista a Maria Antonietta Oppo, che presenta il libro “Allucinazioni”
1. Partiamo proprio dal titolo, come mai “Allucinazioni”?
Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Maria Antonietta Oppo - Quando compongo la linea di un libro, seguo spesso una specie di "velata intuizione" che mi guida nella scelta dei testi da assemblare nella silloge.
In qualche caso il criterio è stato cronologico, riunendo quanto scritto in un determinato periodo; anche se poi nel libro le poesie non si sono mai succedute per cronologia, ma secondo un ordine intuitivo "di pensiero".
In questo libro però la linea seguita per ordinare le poesie all'interno dell'opera è stata invece totalmente intuitiva.
Tali intuizioni non sono né definite, né chiare al momento del loro utilizzo in fase di assemblamento di un testo, ma trovano poi la loro ragione d'essere e la loro chiave di lettura solo in un tempo successivo: quando il libro viene pubblicato (generalmente almeno un anno dopo la sua predisposizione) o anche successivamente, grazie a qualche commento, recensione o evento particolare.
Nel caso di "Allucinazioni", le poesie sono state scelte nell'ambito di tutta la mia vasta produzione, dal suo inizio fino alle ultime composizioni, seguendo una ricerca di "argomento comune, ma indefinito" che si è andato materializzando via via dentro di me.
Solo una volta predisposto il "corpus", analizzando nel dettaglio quanto scelto e il sentimento dominante che vi ho riscontrato, è nato il titolo:"ALLUCINAZIONI".
E mediante lo stesso criterio, a seguire, sono nati i titoli e i sottotitoli dei vari capitoli.
La cosa che oggi mi stupisce, in fase di pubblicazione di questo mio ultimo libro, è che questo titolo - "Allucinazioni" - ben si attaglia al momento storico che stiamo vivendo: un'epoca, questa della #pandemia, che ci vede ogni giorno più "allucinati".
E questo, al momento della predisposizione dell'opera, io non potevo saperlo e nemmeno immaginarlo...
Per questo motivo ho inserito, come dedica iniziale, la poesia "La bella addormentata" che racconta come ho vissuto l'inizio di questo brutto periodo.
Quanto agli argomenti fondamentali di questa silloge ritengo, come già accennato in precedenza, che vadano ricercati nel mio sentire e percepire il mondo e ciò che mi circonda; associando poi, di volta in volta, concetti, immagini, simboli, realtà che li leghino alla mia esperienza e alla Natura, mia maestra di Vita.
2. Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Maria Antonietta Oppo - La realtà è sempre il punto di partenza del mio scrivere.
C'è sempre un evento, un'emozione, un sentimento, un desiderio, un dolore che risuona in me, generando un'onda di ritorno che vuole uscire e che si espande e libera attraverso le parole.
Quanto poi resta tracciato sulla carta, però, è altro da ciò che lo ha generato; e spesso stupisce anche me, che non sempre lo riconosco come frutto "percepito" della mia anima.
3. La scrittura come valore testimoniale: cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Maria Antonietta Oppo - Tutti i miei libri, non solo questo, sono da me percepiti e vissuti come "figli" spirituali.
Sono stati concepiti, generati e partoriti come veri figli: con dedizione, cura, sofferenza e tanto amore.
E, come i figli naturali, sono maturati, si sono sviluppati e mi hanno insegnato tanto.
Il testimone dell'esistenza, che passa ai propri figli e nipoti, nel mio caso passa anche attraverso le parti di me che lascio scritte e che sopravviveranno oltre il mio limite temporale.
4. A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Allucinazioni”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Maria Antonietta Oppo - Per il percorso creativo che ho descritto al primo punto, credo di non poter isolare episodi particolari: la creazione di ogni mia raccolta è un "unicum" creativo che si svolge in tempi abbastanza stretti, ricavati con difficoltà nell'ambito della pervasiva routine quotidiana.
Seguo un "file rouge" che mi nasce dentro in modo spontaneo ed è questo filo che mi guida, molto velocemente, nel predisporre l'orditura di un libro.
La trama precisa e definita nasce poi da un lavoro successivo (e più lungo) di cesellatura, rifinitura, coloritura e visione d'insieme.
5. Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Maria Antonietta Oppo - Come ho già detto in altre occasioni, il mio concetto di poesia è "sintesi": quindi amo la poesia ermetica di Ungaretti.
Tuttavia nella mia visione poetica sono entrati a pieno titolo anche Leopardi, D'Annunzio, Quasimodo e Montale.
"Last, but not least" hanno contato molto gli insegnamenti di mio padre, Gabriele Tristano Oppo, scrittore e poeta, che ha voluto pubblicare il mio primo libro e mi ha seguito nel mio lavoro fino a quando è rimasto accanto a me.
6. Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Maria Antonietta Oppo - Sì, la mia poesia nasce spesso in simbiosi con la fotografia, che amo da sempre; e non di rado alla singola poesia è associata una mia foto, scattata contestualmente all'emozione che l'ha generata.
Amo anche l'arte pittorica e scultorea.
Nel corso della mia esistenza, mi sono circondata via via di opere d'arte (dipinti e sculture) che hanno ciascuna una storia importante per me; e che quindi hanno spesso generato anch'esse la nascita di una poesia.
7. Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Maria Antonietta Oppo - Mi piacciono soprattutto i romanzi storici, relativi alla storia dell'arte; ma anche letture formative di filosofia, psicologia e scienza.
8. Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Maria Antonietta Oppo - Ho sempre preferito il libro cartaceo, essendo cresciuta in un'epoca in cui il digitale non esisteva ancora.
Tuttavia, dopo una prima fase di rifiuto, mi sono ricreduta, convertendomi alla lettura degli e-books che hanno senz'altro alcuni pregi: non occupano spazio, si possono portare dietro senza sforzo, possono essere letti in ogni occasione e anche al buio; possono essere annotati, commentati e condivisi in modo semplice e veloce.
Come per tutte le cose nuove, ci vuole un po' di tempo e di esercizio per abituarsi e utilizzarli al meglio.
9. Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro?
Maria Antonietta Oppo - Credo di non poter rispondere a questa domanda perché, come ho già spiegato, i due momenti della scrittura e della composizione della silloge sono totalmente separati ed indipendenti.
La scrittura avviene sull'onda dell'"attimo fuggente"; la composizione dell'opera avviene invece in tempi successivi, riassemblando testi scritti in tempi anche molto diversi.
Il punto di contatto, se posso definirlo così, è però la medesima spinta intuitiva: entrambi i momenti di lavoro sono infatti sostenuti, motivati e sviluppati dall'intuizione; e questo mi pare il punto fondamentale e la cerniera che lega il tutto.
10. Un motivo per cui lei comprerebbe “Allucinazioni”, se non lo avesse scritto.
Maria Antonietta Oppo - Quello che spesso mi dicono le persone che leggono le mie poesie è che rivivono insieme a me, e grazie a me, le emozioni più significative della loro vita, commuovendosi.
Quindi consiglierei il mio libro anche a me stessa, se non lo avessi scritto, per ripercorrere gli attimi più intensi della mia vita, tenuta per mano da una cara amica che mi accompagna, mi sostiene e condivide con me ogni singolo attimo.
11. Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro?
In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Maria Antonietta Oppo - Al momento sono in una fase di pausa, non so se temporanea o definitiva.
Questo libro è l'ultimo dopo venti opere già pubblicate: lavoro alle spalle quindi ne ho tanto e credo di aver espresso già molto di me.
Ma mai dire mai...
Il futuro può sempre portare novità e nuove sfide; del resto, ogni volta che ho scritto una poesia, per me è sempre stata l'ultima, nel senso che non c'è mai stata continuità tra un'emozione e quella successiva.
È come se ogni poesia fosse stata un'onda: una volta riversatasi sulla spiaggia, c'è sempre un breve o più lungo momento di calma.
Oggi forse la mia sensazione interiore è di essere arrivata a godermi la serenità di un mare tranquillo; così tranquillo, luminoso e dolce da essere facilmente confuso con un lago.
Con la prefazione di Alessandro Quasimodo
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Collana "I Diamanti - #Poesia"
pp.112 €12.00
ISBN 978-88-591-7091-4
Il libro è disponibile anche in versione e-book
Link diretto del libro "Allucinazioni" di Maria Antonietta Oppo dal sito della Aletti Editore:
http://www.alettieditore.it/Diamanti/2021/oppo.html
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