| ✅Intervista a Mary Grace Anmut, che presenta ai lettori il libro "Ostaggi del tempo" (Aletti Editore)
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “OSTAGGI DEL TEMPO”?
Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
☑Mary Grace Anmut - L’argomento trattato è quello delle pagine di un diario, dove anche in uno spazio temporale interrotto, sospeso, col mondo ovattato e frastornato all’interno di una bolla statica, ho proiettato l’inverosimile situazione pandemica che ci siamo trovati ad affrontare, nel consueto modo che ho di elaborare le emozioni, ovvero: scrivendo.
Ho scelto questo titolo perché con molta semplicità rispecchia in pieno la surreale situazione in cui tutti accusavamo una reclusione con lo scandire del tempo che passava a fatica e rendeva tutti i giorni uguali.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
☑Mary Grace Anmut - La realtà è alla base di questo libro.
Una realtà filtrata attraverso la mia parte emozionale, con la quale ho cercato di descrivere la staticità di un periodo destinato a divenire storico.
È un ripercorrere i momenti del nostro lockdown attraverso frasi, poesie, pensieri, annotati in un vero diario.
Non è la scrittura classica di un libro sulla pandemia, ma un descrivere attraverso le sensazioni che rimanevano a fine giornata, mentre il trascorrere della vita si fermava come in uno scatto fotografico che ferma il momento. Dove noi intanto in quel lungo momento però abbiamo perso attimi preziosi, abbiamo perso abbracci, col passare del tempo abbiamo perso purtroppo anche molte delle nostre speranze.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
☑Mary Grace Anmut- Questa è una bella domanda, perché la scrittura, proprio in un libro come questo, diventa una “memoria” da custodire per lasciarci tutto alle spalle, perché troppa è già stata l’attesa dilatata in un intero difficile anno, senza aver visto ancora concretamente la fine.
Lasciarci tutto alle spalle chiudendo in un diario, che tutti un po’ ci accomuna, le memorie di un periodo difficile da dimenticare.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “OSTAGGI DEL TEMPO Diario di una Quarantena”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
☑Mary Grace Anmut - Beh con favore sarei portata a ricordare l’illusione di un mondo migliore.
La tranquillità e il silenzio difficili da ritrovare in una quotidianità cittadina.
E di certo la nota più importante che invece ci siamo fatti sfuggire, è stata quella della possibilità di imparare almeno una lezione di umanità.
Ma ora, col senno di poi, abbiamo visto sfumare e andar perduta anche questa grande occasione.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
☑Mary Grace Anmut- Le mie fonti di ispirazione primarie sono proprio le mie emozioni.
Sono una fervida lettrice, la scrittura mi ha sempre affascinato, non ho uno scrittore preferito né un genere preferito di lettura. Mi piace spaziare in argomenti vari, con letture più o meno impegnative, la cosa per me importante è che sia una scrittura fluida e che abbia uno stile scorrevole.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
☑Mary Grace Anmut - Io arrivo da una formazione artistica, dunque amo tutta l’arte in genere.
Ho una mia ottica poco schematica che mi porta ad apprezzare il bello, ma nelle forme anche poco convenzionali.
Sono incuriosita da ciò che è nuovo e anche diverso da me, per cercare di comprendere e arricchirmi pur arrivando poi magari a non condividerne tutti gli aspetti. L’originalità mi ha sempre attratto, sicuramente a discapito della banalità.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
☑Mary Grace Anmut- Non ci sono generi letterari standard da prediligere per me.
Quello che dico sempre è: “C’è un libro per ogni momento e un momento per ogni libro”, proprio perché un libro, a mio parere, va scelto a seconda dell’umore e del periodo che si sta attraversando.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
☑Mary Grace Anmut - Decisamente prediligo il libro cartaceo.
Trovo che quello digitale sia molto comodo, non si sgualcisce ed è meno ingombrante.
Ma il fascino del libro tradizionale, il profumo della carta tipico dei libri nuovi, il fruscio sottile nel girare le pagine, il sottolineare rigorosamente a matita i passaggi da ricordare, fanno parte di quel fascino per me insostituibile.
Ho sempre creduto che il libro avesse un’anima che si rivela poco alla volta a chi lo sceglie. Mi è capitato spesso che quando finisco di leggere un libro, nel chiuderlo lo ringrazio e lo saluto come un prezioso amico e mentre lo tengo tra le mani so di stringere un piccolo tesoro.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
☑Mary Grace Anmut - Mi piace scrivere, ho un rapporto molto naturale con la scrittura.
Scrivere per me significa leggere le emozioni, cercarle nel profondo e portarle alla luce. Si scrive per guardarle e capire meglio se stessi, per ridimensionare i vecchi fantasmi e far pace con i propri dolori.
Non solo per questo libro quindi, la scrittura è quella forma espressiva che mi ha aiutato in tanti momenti difficili, è un’alleata amica, una compagna di viaggio nei miei viaggi interiori. E’ quell’amica che mi ha salvato tante volte, insieme ai miei insostituibili angeli con la coda.
Mi ha permesso di proteggere la sensibilità ma di sfogare con lei la mia emotività e soprattutto di non perdere la bellezza delle sfumature.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “OSTAGGI DEL TEMPO Diario di una Quarantena”, se non lo avesse scritto.
☑Mary Grace Anmut - Se non lo avessi scritto io sarei invogliata ad acquistarlo anche un po’ per curiosità, per poter leggere il diario scritto da una persona comune, il diario di una Quarantena tra tante. Poter leggere le sensazioni che questa persona ha provato e se nelle sue descrizioni mi ci possa riconoscere un po’ anch’io in qualche aspetto.
Perché è una visione personale della Quarantena che però abbiamo vissuto tutti noi.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro?
In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
☑Mary Grace Anmut - In un prossimo futuro, so solo che non abbandonerò la scrittura, lo faccio da anni e continuerò con questa forma espressiva liberatoria.
Per quanto riguarda prossimi progetti, direi che la pubblicazione di questo libro è per me un piccolo-grande traguardo e spero non sia l’ultimo…
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