| ✔Delle mie cicatrici ho fatto Poesia - di Silvia Laura Gussoni (Aletti Editore)
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La raccolta di Silvia Laura Gussoni, dall'eloquente titolo "Delle mie cicatrici ho fatto Poesia", ci mostra il potere catartico dell'arte, questa meravigliosa invenzione umana in grado di purificare il dolore e di trasformarlo in altro, in bellezza, anche quando i versi affrontano tematiche di intenso e profondo patimento.
L'autrice riesce a catturarci con l'energia delle sue parole, grazie ad uno stile personale, alla sua impronta di scrittura che la rende unica e riconoscibile, unendo la ricerca di musicalità (con la costruzione cadenzata del verso che, a volte, si avvicina alla forma canzone) alle tematiche prevalentemente incentrate sul sentimento amoroso. Un esempio lo abbiamo già in apertura del libro, con la poesia Abbracciami!, di cui riportiamo i seguenti versi: "Gli Arcani lo dissero che non era tempo. / Ma un cuore assetato abbandona ragioni e prudenze, / torna infantile, confonde miraggi per risorgive".
In questo estratto, oltre che un assaggio dal punto di vista stilistico in cui apprezziamo la melodia del verso, abbiamo un'anticipazione della tematica affrontata nel libro, ovvero uno sconfinato bisogno d'amore, che è potente e necessario, anche quando siamo consapevoli della sua vacuità.
Vi è in queste pagine anche l'amore salvifico, quello che ricuce gli strappi di esperienze negative, descritto con immagini cariche di trasporto: [...] "Ho ascoltato la tua voce sovrapporsi all’eco di lontane promesse / di oratori dimenticati /o esiliati /per poter continuare a respirare.
[...] Mi hai preso in braccio /e sollevato dalla fatica di giorni vuoti /e stremati dall’attesa"
O, ancora, l'amore vitale dell'età giovanile, così vestito di futuro e passione: "E tutto sapeva di sogni e di domani, / eravamo dentro la vita, / eravamo la vita. / Io ero Fuoco, /tu il mio vento di Scirocco".
O lo strappo doloroso enunciato in questi versi: "Io sola, / custode del nostro fuoco, / vestale del tempio di ogni nostro ricordo, sguardo, parola. / Vedova del tuo amore che cinge il mio cuore / più di un cerchio d’oro al dito".
Sono molteplici, infatti, le sfumature dei moti del cuore presenti nell'antologia. Il sentimento d'amore viene presentato attraverso più sfaccettature, come amore filiale, sensuale, non risparmiando nulla, in gioie e dolori. Come scrisse Carl Gustav Jung: «L’amore è un concetto estensibile che va dal cielo all’inferno, riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l’infinito», e la Gussoni ce ne racconta la sua esperienza, con parole nuove e chiare, che la rendono una voce distinguibile nel panorama poetico dei nostri anni.
(Prefazione di Giuseppe Aletti)
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