| ✅Intervista a Raffaele Basile, che presenta ai lettori il libro “Ciempions!” - Aletti Editore
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Ciempions!”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
☑Raffaele Basile - A mio parere le lingue straniere, se ben integrate con la propria madrelingua, sono un arricchimento lessicale. A volte, però, si esagera un po’ e si piazzano degli anglicismi anche quando se ne potrebbe fare tranquillamente a meno. Per questo ho voluto giocare scherzosamente con un vocabolo della lingua inglese ampiamente diffuso, soprattutto nel linguaggio sportivo, trasmutando la scrittura del sostantivo Champions in #Ciempions, che alla fine ha lo stesso suono della forma scritta correttamente. Poi Javier, il protagonista del libro, è uno spagnolo, mentre uno dei coprotagonisti è italiano, quindi una scherzosa storpiatura del sostantivo Champions ci sta tutta. O no? Quanto ai temi trattati in via diretta o mediata e sottintesa nella mia narrazione, individuerei in prima battuta le tematiche della cosiddetta decrescita o a-crescita felice, la capacità di scalare marcia, di decelerare. E poi ancora l’interazione tra la sfera onirica e quella della realtà quotidiana. Inoltre, i condizionamenti che possono provenirci in positivo dalla Natura e in negativo dai media.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura
☑Raffaele Basile - La realtà fornisce spunti rispolverati dai meandri della memoria. Un tramonto, una stradina impregnata di aromi della natura, colori, emozioni, ma anche ansie e angosce apparentemente sopite. Il resto è fantasia lasciata libera di galoppare. Poi, indubbiamente, non poco è derivato dalla realtà che stiamo vivendo da quasi un anno a questa parte. Vale a dire i condizionamenti, anche di natura psicologica e comportamentale, che la pandemia in corso hanno portato nella vita di tutti i giorni.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
☑Raffaele Basile - Eh, bella domanda! Credo , così “a naso”, soprattutto un patrimonio di sensazioni ed emozioni ingiustamente trascurate dai più, sia quelle percepite in concreto che quelle in qualche modo solo immaginate.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Ciempions!” se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
☑Raffaele Basile - Direi in primo luogo le due passeggiate verso il mare del protagonista Javier, poste all’inizio e alla fine del racconto. Così simili, eppure profondamente diverse quanto agli stati d’animo del protagonista. E poi gli episodi che vedono la figura marginale ma ricca di particolari del tassista un po’ energumeno. Alla fine, nonostante il suo ruolo del tutto secondario, quest’ultimo riesce a condizionare in maniera non trascurabile l’evoluzione del racconto. E poi ancora, gli episodi intuibili, sottintesi, ma non esplicitamente narrati di alcuni dei coprotagonisti narrativi: l’evanescente ex fidanzata Consuelo, il beffardo amico italiano Michele, suore e medici del tutto atipici che fanno apparizione nei sogni movimentati di Javier.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
☑Raffaele Basile - Alcuni autori delle letture adolescenziali e giovanili, penso abbiano dato un certo imprimatur alla mia concezione dello scrivere e del narrare. Chissà perché, noto che tali autori sono un po’ caduti nel dimenticatoio, nonostante a mio avviso conservino una certa frizzante modernità narrativa, nonostante le ambientazioni dei loro racconti risalenti a diversi decenni fa. Penso in particolare ad Achille Campanile e Piero Chiara. E poi Dino Buzzati, un altro autore un po’ dimenticato, con le sue atmosfere colorate, giocosamente metaforiche proprio per ridimensionare e sublimare fisime e fantasmi. Tra gli autori più recenti, uno per il quale nutro ammirazione e al quale mi piacerebbe di più improntare la mia scrittura è Niccolò Ammaniti. In particolare, di lui mi piacciono i rapidi “crescendo” simil-rossiniani delle situazioni, che da apparentemente tranquille volgono velocemente ad essere concitate e finanche drammatiche, non perdendo però di vista una certa impostazione di illuminata ironia.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
☑Raffaele Basile - Nella narrazione di Ciempions! faccio riferimento alla pittura di Kandinsky, un pittore le cui opere sono anche un po’ delle composizioni musicali e delle poesie, Un artista “multitasking” non può che essere ispirante! E poi i dipinti di Magritte, con i suoi spaesamenti, la presenza costante della Natura, le inconsuete associazioni e accostamenti di immagini e scenari. Tutte cose il sentore delle quali avverto nella mia narrazione.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
☑Raffaele Basile - Le opere di narrativa fantastica di Valerio Evangelisti, i diversi piani temporali che vanno ad interagire mirabilmente tra di loro, mi intrigano particolarmente. Trovo ispirante anche la narrativa distopica, alla Huxley, per intenderci.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
☑Raffaele Basile - I testi digitali mi attraggono, ma alla fine non riescono a conquistarmi come quelli su carta.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
☑Raffaele Basile - Il testo di Ciempions! è venuto fuori quasi di getto, poi dopo un po’ ho aggiunto altri input e sfumature che mi sono passate per la mente dopo alcune settimane di sedimentazione della scrittura iniziale. Il tutto è avvenuto in un periodo particolare, durante il confinamento generalizzato della scorsa primavera dovuto all’emergenza del Covid-19. Ho avuto la fortuna di poter affiancare la scrittura a un ancor più intenso contatto con la Natura circostante. Vivere l’ampio giardino e le rigogliose e deserte stradine vicino casa ha fatto sì che non avvertissi per niente il senso di costrizione di quei giorni e ha anzi generato in me una sorta di vivace vis creativa.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Ciempions!”, se non lo avesse scritto
☑Raffaele Basile - Se non altro per la curiosità di capire come mai un termine inglese conosciuto da tutti nella sua forma corretta sia stato storpiato in maniera così plateale. Scoprire cosa si cela dietro tale titolo un po’ strampalato e poi anche sotto l’abbagliante tramonto della vivace copertina. Eh, sì, a ben pensarci forse l’arcano del titolo non andava svelato a cuor leggero, come avviene nella sintesi in quarta di copertina.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
☑Raffaele Basile - Ho nel cassetto da un paio d’anni un racconto un po’ particolare, che al contrario di Ciempions! è oggetto di continue rivisitazioni, anche perché si tratta in questo caso non di un romanzo breve, ma di una narrazione piuttosto articolata. La storia si sviluppa attraverso un doppio Io narrante. Un rozzo palazzinaro fa la parte della “bestia”, mentre invece a un apparentemente insignificante invertebrato, una chioccioletta, viene riservato il ruolo di depositaria di una filosofia di vita saggia ed equilibrata. Il tutto si sviluppa in uno scenario a me ben caro, la Costa Rica, il Paese della Pura Vida, dell’ottimismo fatalista come antidoto alla forsennata dissennatezza dei nostri giorni.
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Collana "Gli Emersi - #Narrativa"
pp.64 €12.00
ISBN 978-88-591-6874-4
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