| ✅Intervista a Gaetana Pollara che presenta ai lettori il libro "Il richiamo delle sirene" - Aletti Editore
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Il richiamo delle sirene” Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
☑ Gaetana Pollara - La relazione tra genitori e figli non è affatto semplice in una società attraversata dal caos. Un genitore sa perfettamente che basta poco perché false sirene distraggano i figli da una vita sensata, lasciandosi attrarre, per esempio, dai sollazzi della dolce vita.
Nel libro “Il richiamo delle sirene” di Gaetana Pollara, il padre si prodiga per riportare il figlio Adriano a ritrovare il cammino intrapreso e i valori guida per non perdersi.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
☑ Gaetana Pollara - Come riflessa in uno specchio, la realtà è stata il fil rouge del racconto, rimarcando diverse condizioni sociali, senza tralasciare la “realtà del ricordo” quando racconto di un bambino ebreo, scampato ad una strage nazista, riflettendo sull’insensatezza delle guerre , che lasciano i popoli vinti e vincitori nella fame, offesi nella propria cultura quando i nazisti bruciano financo i libri portatori di testimonianze per i posteri.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
☑ Gaetana Pollara - La memoria non può avere segreti e a ciò ci pensa la storia, luce per il presente e per il futuro perché ognuno possa scegliere di non cadere vittima dei richiami di false sirene.
Il valore testimoniale della storia salva e custodisce le origini delle società e delle culture per non disperdere le nostre radici, la nostra eredità.
La storia è “magistra” per comprendere il passato e serve da monito per il presente e per il futuro al fine di superare la rassegnazione e creare la rinascita di tempi offuscati dal caos.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Il richiamo delle sirene”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
☑ Gaetana Pollara - Nel copione del regista Esposito sulla battaglia di Lepanto, nel porto di Petala, il protagonista del libro viene mosso a compassione dalle precarie condizioni di una famiglia: la madre, magra e con i seni vizzi, porta in grembo un lattante sporco e denutrito e vicino a lui un altro figlio ischeletrito con il tracoma, il marito ridotto pelle ed ossa dalla dissenteria.
Adriano, riflettendo sulle sue passate dissolutezze, prova vergogna e stringe i denti, ma si ripromette di adoperarsi per aiutare persone in difficoltà.
Nella percezione di Adriano, il dolore e la violenza della storia e di una natura non sempre generosa e benigna, a volte apportatrice di rovina e di morte, si fa avanti con la pietà per la sorte dei vinti e degli sventurati.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
☑ Gaetana Pollara - Ogni luogo del nostro vissuto ci lascia tracce che si ripresentano nella memoria e persino nel modo di fare, rendendoci unici nell’atto creativo, pur avendo abbracciato con riconoscenza e trasporto autori come Verga, Pirandello, Sciascia, il Premio Nobel, mio conterraneo, Salvatore Quasimodo, Goethe, Grazia Deledda anche lei Premio Nobel, Elsa Morante, Svevo, Silone, Dacia Maraini, Federico De Roberto, Vittorini, Dostoevskij, Baudelaire, Leopardi e tanti altri, che ancora oggi ci illuminano di verità e valori intramontabili.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
☑ Gaetana Pollara - L’incrocio di musica, teatro, cinema, pittura ed architettura creano una realtà scenica che ha inciso nella mia formazione culturale con i riflessi dei momenti di maggiore fermento culturale.
Tra questi c’è un maggiore trasporto di “motivi lirici” affini e di forte contrasto.
Il melodramma mi ha influenzato in maggior misura già per il fatto che agisce nello spettatore su sfere sensoriali diverse con una serie di sinestesie che permettono di “percepire assieme” vari fenomeni con la voce, il gesto, la scenografia.
Lo spettatore è condotto dall’esterno all’interno, dal gesto all’emozione e alla sua psiche, dalla realtà al mistero dell’imprevedibile, alla sacralità della vita, lasciando tracce che “allungano il tempo” per diventare memoria e storia.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
☑ Gaetana Pollara - I generi letterari sono tutti interessanti, ma il genere letterario d’avventura ed azione mi attrae particolarmente per la trama che si sviluppa intorno ad una missione da compiere, che mette alla prova le capacità di sopravvivenza del protagonista.
In momenti di maggiore ispirazione, mi lascio trasportare nella scrittura di poesie per trasmettere, in versi e con musicalità, concetti e stati d’animo in maniera quasi evocativa e abbracciando la dimensione teatrale della recitazione.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
☑ Gaetana Pollara - Premesso che leggere fa sempre bene alla mente, il libro cartaceo permette di approfondire meglio un testo, amplificato anche dal poter toccare le pagine e sentirne il profumo ed è adatto per letture lunghe e complesse.
Con l’e-book la lettura è più veloce per tanti lettori che possono leggere, per esempio, solo mentre si recano a lavoro o a scuola in treno o in tram. E in ciò bisogna riconoscere alla tecnologia la possibilità di portare alla lettura moltissime persone che sarebbero escluse dalla trasmissione di valori importantissimi per lo sviluppo della persona.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
☑ Gaetana Pollara - Penso sia la stessa cosa come per musicisti, attori, pittori. La scintilla scocca dalla voglia di costruire qualcosa da trasmettere.
Nel libro “Il richiamo delle sirene” di Gaetana Pollara è stata la volontà di porsi come monito dei nostri tempi: occorre condurre il cavallo e mai lasciarlo senza briglie.
Il rapporto con i personaggi è stato simbiotico perché nel tessere la tela di ogni loro atto ho percepito vite di altri o le tracce valoriali di miei vissuti formativi o di spazi ritrovati nelle mie origini mediterranee e in tanti viaggi e dimore.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Il richiamo delle sirene” di Gaetana Pollara, se non lo avesse scritto.
☑ Gaetana Pollara - Le sirene hanno, indubbiamente, un carattere seducente e con la loro voce ammaliavano i marinai. Già questo mi farebbe pensare che il libro è coinvolgente ed avvincente.
Inoltre, per la curiosità di conoscere quali barriere frapporre ai richiami ingannevoli di false sirene e come poter uscire dal caos generato dall’insufficienza del pensiero e dalla rassegnazione che nulla possa migliorare.
Ridare voce ad un pensiero di rinascita può diventare l’imperativo categorico che ognuno può porsi civilmente per riappropriarsi del destino personale e poter partecipare alla crescita della società.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
☑ Gaetana Pollara - Nel prossimo futuro, sarò assorbita nella scrittura di poesie e di un’opera d’avventura ed azione nell’intrapresa di un viaggio verso nuovi orizzonti sulle altalenanti onde dell’essere.
Nel frattempo, i lettori potranno sentirsi in buona compagnia con il coinvolgente libro “Il richiamo delle sirene” di Gaetana Pollara ed io li immaginerò immersi in questa lettura valoriale con la speranza di condividere sentimenti e memorie da raccontare e tramandare a lungo.
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Il libro è acquistabile, previa ordinazione, presso qualsiasi libreria
Collana "I Diamanti - Narrativa"
pp.72 €14.00
ISBN 978-88-591-6878-2
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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