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✅"Il giardino del sognatore" di Domenica Milena Arcuri Rossi - Aletti Editore.
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Di seguito la prefazione al volume di poesie a cura di Giuseppe Aletti
Poesia come ringraziamento alla vita - di Giuseppe Aletti
Suggestivo già dal titolo, il libro "Il giardino del sognatore" di Domenica Milena Arcuri Rossi, pubblicato nella nuova collana della Aletti Editore "Poeti in Transito", ci inoltra in un luogo protetto, che l'autrice ha creato per sé e per il lettore in sintonia col medesimo sentire, in cui immergersi nell'incanto del creato, celebrare la forza di emozioni e sentimenti, tracciare i contorni di un'umanità che sogna e prova ad afferrare il vero senso dell'esistere. È una finalità cui ognuno dovrebbe tendere, specialmente il poeta che, così incline alla riflessione e alla profondità, non può sottrarsi dall'intraprendere un viaggio dentro di sé per ascoltare ciò che il cuore detta. Investito di un compito eccezionale come quello di ricercare la verità, cogliendo ciò che gli altri non vedono, il poeta percepisce la complicità del cosmo durante il suo viaggio, come emerge da questa eloquente immagine descritta nella poesia "In piccioletta barca": "La notte, / ammirando il cielo, / s’accorge / che una stella tremula / gli fa l’occhiolino, / sorridendo / pel suo singolare cammino".
C'è nei versi la vita, che si presenta agli occhi di chi vuole accoglierla, in tutta la sua maestosità e con tutto il carico di significati. Per compiere la missione di vivere non invano, è necessario mettersi in sintonia con il proprio sentire più autentico e vero. A dispetto della società attuale, che si nutre dell'apparire, di una quantità esorbitante di immagini svuotate di senso, la Arcuri Rossi invita a riscoprire l'essenza profonda del vivere nella naturalezza e spontaneità: "Nel giardino dei miei versi, / vado, spesso a passeggiare / e le immagini che, ivi, / posso rimirare / sono solo frutto di ciò che ho dentro il cuore". Un concetto ribadito anche negli ultimi versi della poesia "Scrivi...": "Verseggia poeta, / scrivi scrittore, / solo se te lo sussurra il core".
La poesia della Arcuri è, infatti, tesa alla sincerità, senza filtri tra pensieri e parole, tra sé e lettore. Non solo. Alla poesia in generale è affidato il compito di operare un'armonia dell'universo, come è indicato in "Arcobaleno": "È un arcobaleno / la rima / che sa unire terra e cielo [...] può armonizzare l’universo / un semplice verso".
Linguaggio chiaro, verso asciutto, musicalità ottenuta con l'uso di rime, sono tutti elementi favorevoli alla memorizzazione delle poesie e dei loro contenuti, che affrontano la magia della vita. Essa si manifesta sia nella maestosità dell'universo e sia in piccoli dettagli della natura, ammirata al mattino, in primavera, in autunno; nella figura dell'albero delle nespole, non più rigoglioso, ma che ancora protegge i segreti di bambina, attraverso il mare, attraverso i luoghi amati, come il paese natio, che nel tempo hanno perso un po' della loro anima ma sono custoditi intatti nel ricordo. A questo proposito, ricorrente è anche l'immagine del tempo che avanza, recando con sé la nostalgia di stagioni che non potranno più ritornare, ma che non saranno mai cancellate; perché ogni vita, infine, intona un canto unico, "una canzone / la cui nota si ferma nel tempo / perché una vita quando passa non è finita". Ogni vita è "il frutto di un amore infinito"; quell'amore a cui, in estrema sintesi, si ispira l'intera opera, che si conclude con una poesia piena di gratitudine, intitolata appunto "Grazie".
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