| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Cronache di un single in quarantena”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
☑️ Alessandro Paschero - Nelle cronache della #quarantena ho tentato di affrontare temi complessi, come quelli della solitudine e delle conseguenze economiche e sociali della #pandemia in modo ironico e leggero, mescolando pensieri, ricordi, considerazioni e accadimenti, in una sorta di moderno zibaldone. L’idea di questo libro nasce fondamentalmente dal forte desiderio di raccontare un’esperienza indimenticabile, quale è stata per tutti gli italiani quella della clausura forzata a causa del #coronavirus. E di farlo dal punto di vista di un single romano che deve affrontare da solo le difficoltà della vita quotidiana. Una brutta situazione che speravamo tutti fosse ormai definitivamente archiviata e che, invece, è tornata di nuovo ad aleggiare minacciosamente sulle nostre teste.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
☑️ Alessandro Paschero - Direi che la brutale crudezza della realtà è stata a dir poco determinante nella gestazione di questo libro, ne è stata in qualche modo la struttura portante, l’architrave. Del resto, la mia narrativa si è sempre ispirata alla vita reale.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
☑️ Alessandro Paschero - Con questo libro, in effetti, è come se avessi voluto lasciare una sorta di testimonianza, di segno, proprio per non dimenticare un evento epocale che ha cambiato profondamente le nostre vite e il nostro modo di stare insieme. Questo 2020 rimarrà certamente negli annali e in qualche modo, magari inconsapevolmente, ho pensato che anch’io facessi parte di questa storia.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Cronache di un single in quarantena”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
☑️ Alessandro Paschero - Innanzitutto, devo dire che è stata veramente un’esperienza formativa sotto molti punti di vista. Un’esperienza che ti fa riflettere e ti cambia dentro. Ti costringe a trovare un equilibrio interiore. Tuttavia, se dovessi indicare degli episodi specifici, citerei senza dubbio le nuove forme di socialità che si sono manifestate in quei giorni tristi, dalle cantate liberatorie affacciati alle finestre, ai nuovi incontri sulle terrazze e sui balconi dei palazzi d’Italia.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
☑️ Alessandro Paschero - Nella mia vita ho letto moltissimo, spaziando tra vari generi ed epoche diverse, in modo piuttosto disordinato. Difficile stabilire con precisione le principali fonti di ispirazione. Sicuramente i grandi romanzi dell’ottocento europeo e i maestri del neorealismo italiano.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
☑️ Alessandro Paschero - Direi proprio di sì. Se devo essere sincero, sono un po' come una spugna, prendo ispirazione da ogni forma d’arte. Un quadro, una canzone, un film, un fumetto, un’opera teatrale. Tutto si mescola e contribuisce a generare il flusso narrativo.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
☑️ Alessandro Paschero - Adoro i romanzi d’avventura, la fantascienza, il fantasy e tutto il genere poliziesco, con una passione particolare per Agatha Christie. Poi mi interessa molto anche la saggistica sulle grandi tematiche del nostro tempo, dalla politica, all’economia, dalla sociologia alla comunicazione.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
☑️ Alessandro Paschero - Per il piacere e lo svago decisamente il tradizionale, polveroso libro di carta, anche per l’inconfondibile odore di inchiostro. Per il lavoro, invece, preferisco usare il formato digitale.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
☑️ Alessandro Paschero - Per scrivere un libro c’è bisogno di un’ispirazione, di un’emozione forte e di una storia degna di essere raccontata. Questa rarissima congiunzione astrale si è verificata di nuovo con il #lockdown e così sono nate le cronache. Certamente ci è voluta una forte disciplina interiore, ma devo dire che i vari capitoli si sedimentavano durante il giorno, magari sotto la doccia, poi come per magia prendevano forma e venivano scritti nel cuore della notte.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Cronache di un single in quarantena”, se non lo avesse scritto.
☑️ Alessandro Paschero - Credo che comprerei le “Cronache” per ricordare quei giorni della quarantena nazionale con uno spirito ironico e un po' goliardico. In qualche modo, lo considero come una medicina, una specie di antidepressivo per prendere con leggerezza le difficoltà della vita.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
☑️ Alessandro Paschero - Sto lavorando a tempo perso ad alcuni racconti sul tema del viaggio, ma per il momento non voglio rivelare troppo.
Collana "Gli Emersi - #Narrativa"
pp.48 €12.00
ISBN 978-88-591-6834-8
Il #libro è disponibile anche in versione #ebook
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