| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Il viaggio”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Piero Bonora - Il titolo per la raccolta “Il viaggio” è nato dopo la stesura della poesia “Il viaggio”, per la consapevolezza che i testi successivi (e anche quelli precedenti) ne erano una continuazione ideale, in quanto esprimono vari aspetti del cammino umano nell’esistenza.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Piero Bonora - Certamente ogni testo prende ispirazione dalla realtà, sia essa una emozione profonda sia essa una immagine o un fatto esterno che colpisce l’attenzione e rinvia a problemi esistenziali universali, come la solidarietà o la precarietà della vita.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Piero Bonora - La spinta a scrivere mi viene anche dal desiderio di dare forma con parole a situazioni o persone di cui non si vuol perdere la memoria e che sono degne di essere poste all’attenzione di che cerca messaggi belli e buoni per la propria esistenza.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Il viaggio”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Piero Bonora - Mi vengono in mente in particolare il colloquio con una persona a cui raccomandavo di non farsi rubare l’esistenza e la chiusura per il coronavirus, che mi ha ispirato la poesia “Formiche”.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Piero Bonora - Certamente filosofi e poeti, come Kierkegaard, Leopardi e Quasimodo, ma anche saggisti, come Marcuse e M. Benoit, o narratori, come Pirandello e Silone. Di tutti questi si possono notare riferimenti sempre presenti, anche se non sempre evidenti.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Piero Bonora - Le arti plastiche e figurative, come le opere di Michelangelo e Giorgione; la musica, sia classica come le sinfonie di Beethoven, sia leggera, come le canzoni dei cantautori, (Gaber, Battisti, De André, Cristicchi…).
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Piero Bonora - I libri che acquisto più spesso e volentieri sono di saggistica, narrativa e poesia.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Piero Bonora - Preferisco il cartaceo (qui sono nato e cresciuto).
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Piero Bonora - Mi piace molto scrivere, soprattutto quando riesco a dare forma poetica ad argomenti in sé poco poetici; a volte è anche una forma di liberazione da stati d’animo oppressivi; altre volte sono felice per aver creato un messaggio di speranza.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Il viaggio” se non lo avesse scritto.
Piero Bonora - Comprerei questo libro, perché promette, al di là delle analisi della sofferenza di vivere, prospettive positive di liberazione.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Piero Bonora - Ancora no.
Collana "I Diamanti - Poesia"
pp.80 €12.00
ISBN 978-88-591-6761-7
Il libro è disponibile anche in versione e-book
Il libro è acquistabile, previa ordinazione, presso qualsiasi libreria.
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