| Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Le rime della vita”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Rosa Lucchese - Gli argomenti ricorrenti sono ricordi, rimpianti, ma anche serenità e dolcezza. Il titolo nasce dal fatto che i testi sono scritti in rima. Tuttavia, li considero brani non poesie, visti i contenuti.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Rosa Lucchese - La realtà ha inciso ma nella misura individuale più che generale.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Rosa Lucchese - Salvare poco, è un libro che perlopiù parla del passato. Custodire molto: ovvero, quello che mi è più caro.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Le rime della vita”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Rosa Lucchese - Gli episodi li descriverei con tristezza e serenità. Perché senza l'una non si può apprezzare l'altra.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale? Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Rosa Lucchese - Mi sono ispirata per 2 brani alla poesia "A Livella" del grande Totò per la forma del colloquio tra 2 soggetti: "Processo all'ironia" e "Il male peggiore".
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Rosa Lucchese - Prediligo gli scrittori dell'800 che hanno scritto storie che si snodano fra realtà e fantasia, come Oscar Wilde, Emily Bronte per evadere da una realtà un po' troppo radicata.
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Rosa Lucchese - Per il momento libro cartaceo.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Rosa Lucchese - Direi alterno. Da una parte c'era l'esitazione di apparire banale o scontata. Dall'altra l'entusiasmo.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Le rime della vita”, se non lo avesse scritto.
Rosa Lucchese - Lo comprerei principalmente per le dimensioni. Oggi si legge poco e 70 pagine si sfogliano in fretta.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Rosa Lucchese - Ho un sogno nel cassetto, tratta di una storia vera, ambientata ai tempi in cui i signorotti sfruttavano l'ignoranza dei contadini per defraudarli. Tema già trattato da Ignazio Silone in Fontamara. Ci fu un contadino armato solo del suo coraggio che osò sfidare uno di questi malfattori in tribunale per 7 anni. Non ci fu lieto fine perché i soldi corrompevano tutto l'apparato forse ancor prima delle sentenze. Non so quanto questo Signore ne sia uscito vincitore con quello che ha dovuto pagare.
Rifacendosi ad una frase famosa, penso che "L'importante non è vincere ma convincere".
Collana "Poeti in Transito"
pp.76 €12.00
ISBN 978-88-591-6496-8
Il libro è disponibile anche in versione e-book
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