| Intervista ad Antonietta Micali, che presenta ai lettori il libro “Mentre eravamo altrove…”, editato dalla Aletti Editore. Il libro si fregia della prefazione del Maestro Alessandro Quasimodo.
Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “Mentre eravamo altrove…”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?
Antonietta Micali - Il bisogno di tenerezza che proviene da un’infanzia “complicata” in cui molto presto ho subito il trauma del distacco per la perdita di mio fratello, morto a soli 18 anni. L’essere "altrove” è un modo di rifugiarsi in un proprio mondo, per dare sfogo attraverso la poesia a un dolore sopito e mai superato, ai miei desideri, ai miei sogni.
Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?
Antonietta Micali - Credo che ogni autore abbia una sensibilità maggiore rispetto ad altri, nei confronti del mondo e della realtà che lo circonda e nelle sue parole traspare il proprio vissuto anche quando inventa tutto, ma la poesia, a mio avviso, è un tipo di scrittura dell’anima e per certi versi mette a nudo le nostre emozioni.
Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?
Antonietta Micali - Certamente i sentimenti, l’amore, la bellezza del creato, l’amore per la vita e per la mia Sicilia, l’accettazione del dolore.
Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “Mentre eravamo altrove…”, se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?
Antonietta Micali - Ricordo che un giorno tornata da un posto bellissimo, dopo aver fatto una passeggiata con mio marito, che si trova al Capo Milazzo, nella parte alta della città in cui vivo, ho sentito il bisogno pressante di fissare le mie emozioni e le parole scorrevano senza fatica ed è nata la poesia “La Baia”. Mentre, ad esempio, “Sono nata di Marzo” è frutto di emozioni e sensazioni che sono arrivate andando nella mia casa natìa, tutte le volte che entro in quella casa ritorno indietro e mi immergo in un tempo e in uno spazio pieno di attimi di pura poesia. Molte poesie d’amore sono nate da immagini o da momenti vissuti nel tempo.
Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?
Antonietta Micali - Ho tratto ispirazione poetica da vari autori che amo e continuo ad amare, Pascoli, Saba, Leopardi, Quasimodo, Bukowski e la Merini, poi ho scoperto una figura di donna che non conoscevo bene e che mi ha colpita notevolmente per la sua personalità e la sua scrittura: Maria Cumani, la moglie di Salvatore Quasimodo, che, anche se vissuta in un tempo lontano dal nostro, è una donna contemporanea, forte, sensibile, un’artista completa, una danzatrice e poetessa di grande levatura. Dedico a lei i miei versi, perché trovo che ci siano molte cose nelle mie poesie che mi conducono a lei come se fosse nato tra me e lei una speciale affinità elettiva. Riconosco in lei una parte della mia essenza e nelle mie poesie ricorre spesso la parola ballo e amore per la vita. Leggendo il libro “Lontana da gesti inutili", ho trovato in lei molte cose che appartengono al mio modo di esprimere le mie emozioni, trovo questa donna straordinaria e moderna e mi sarebbe piaciuto conoscerla. La poesia ci permette di guardare oltre il visibile e di conoscere l’anima di una persona e quella della Cumani era bellissima.
Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?
Antonietta Micali - Certamente, l’Arte, la Musica, i Film. Anche artisti come Frida Kahlo, Paul Gauguin. Cantautori come Fabrizio De Andrè, o Autori come Mogol.
Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?
Antonietta Micali - Domanda difficile per una come me che ama tutti i generi e adora i libri, comunque cercherò di rispondere. Mi piace la narrativa in genere, il fantasy, romanzi d’amore e di avventura…
Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?
Antonietta Micali - Il cartaceo senza ombra di dubbio.
Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.
Antonietta Micali - Entusiasmante! Mettere insieme tutte le mie emozioni e pensare di poterle donare agli altri è un’avventura straordinaria. Non pensavo di riuscire a scrivere così tanto e soprattutto non pensavo di pubblicare i miei scritti, ma devo ad alcuni amici il fatto di essere stata incoraggiata e di esserci riuscita.
Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “Mentre eravamo altrove…”, se non lo avesse scritto.
Antonietta Micali - Dovrebbero comprarlo per lasciarsi avvolgere dalle emozioni che scaturiscono dalle mie parole e farle rivivere come proprie.
Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?
Antonietta Micali - Sì! Ho in mente di scrivere un romanzo, in parte autobiografico.
Collana "Poeti in Transito"
pp.88 €12.00
ISBN 978-88-591-6699-3
Il #libro è disponibile anche in versione #ebook
Link del libro dal sito della Aletti
http://www.alettieditore.it/poeti_transito/2020/Micali.html
Il libro è acquistabile presso qualsiasi libreria, previa ordinazione, o direttamente dalla casa editrice.
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