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Info sull'Opera
Autore:
Rassegna Stampa
Tipo:
Poesia
 
Notizie Presenti:
 -

Intervista a Mina D'Agostino, che presenta ai lettori il libro "Portami con te" - Aletti Editore

di Rassegna Stampa

Domanda - Partiamo proprio dal titolo, come mai “PORTAMI CON TE”? Quali sono gli argomenti ricorrenti, o per lei fondamentali, che tratta in questo volume?

Mina D'Agostino - Quando ho scelto questo titolo non ho pensato ad una storia d’amore o di lontananza o di separazione; ho pensato alla poesia, a questa forma di comunicazione della nostra interiorità, dei sentimenti, che sembra allontanarsi sempre più da noi o meglio sembra relegata alle forme letterarie del passato. Nel grande salto del mondo (è indubbio che stiamo passando ad una nuova era) la poesia chiede di sopravvivere, di essere portata nel mondo futuro per poter sopravvivere. Le ultime rime di questa raccolta spiegano bene questo passaggio: il salto verso l’ignoto, un baratro verso il quale siamo spinti, il coraggio e la speranza di sopravvivere, … troveremo una balena amico mio…, come accadde a Pinocchio.


Domanda - Quanto la realtà ha inciso nella scrittura?

Mina D'Agostino - Ovviamente molto. Non si può prescindere dalla realtà che è sempre più minacciosa ed incombente. Non mi riferisco al covid perché queste poesie sono state scritte prima e raccolte nel dicembre 2019. Il cambiamento nella nostra società esisteva già e non è un virus che lo ha determinato, ma altri elementi, come i nuovi sistemi di comunicazione, internet, i social network, la globalizzazione che ha modificato gli orizzonti, tutto il mondo virtuale che è basilare per i nuovi sistemi di conoscenze. Si sono modificati anche i nostri valori, il nostro modo di vivere. È bello allontanarsi dal consueto ed osservare questo importante passaggio dell’umanità.


Domanda - La scrittura come valore testimoniale, cosa ha voluto salvare e custodire dall’oblio del tempo con questo suo libro?

Mina D'Agostino - Innanzitutto la parola, quella che con l’avanzamento di una comunicazione sempre più criptica rischia di essere dimenticata. I grandi poeti del 900 hanno dato alla poesia, sfrondandola dagli accademici orpelli, la funzione di entrare dentro le cose immateriali e definirle. È il ruolo della parola che la poesia ha il dovere di mantenere e incentivare per poter giungere a definire la verità del nostro tempo. La parola, la comunicazione, inventare le storie e saperle narrare è quello che caratterizza la nostra specie, è quello che ci ha condotto a questo complesso stadio del progresso. Ma con la parola va salvata anche l’espressività dei sentimenti. Esprimere i nostri sentimenti è qualcosa che le giovani generazioni non sanno più fare, spetta ai poeti, ai narratori, ai letterati tenere viva questa capacità.


Domanda - A conclusione di questa esperienza formativa che ha partorito “PORTAMI CON TE” se dovesse isolare degli episodi che ricorda con particolare favore come li descriverebbe?

Mina D'Agostino - Le rime raccolte in questo libro appartengono, come dicevo ad un periodo pre-covid. La costruzione del libro, la rilettura e la correzione delle bozze è avvenuta nel periodo Covid.
All’inizio, la concentrazione sul libro è stata difficile a causa dell’incertezza, della consapevolezza di trovarmi in una fase di passaggio, di transizione e, perché no?, anche in un tunnel di cui non sempre era certa l’uscita. Una sensazione comune un po’ a tutti: si viveva sganciati dal passato che sembrava non appartenerci più ed il futuro era molto incerto e nebuloso. Si viveva in un non definito presente. Lavorare ad un libro, frutto del passato per la sua pubblicazione futura ha ristabilito l’esistenza di queste fasi temporali e mi ha dato coraggio.


Domanda - Quali sono le sue fonti di ispirazione: altri autori che ritiene fondamentali nella sua formazione culturale e sentimentale?

Mina D'Agostino - Ho studiato (e credo di conoscere bene) la poesia del ‘900. Ho deciso che avrei scritto versi leggendo D’Annunzio, ma ho deciso che avrei scritto versi più espressivi del mondo interiore leggendo Montale. Amo il continuo approssimarsi alla poesia classica che fece Quasimodo. Resto senza parole di fronte al rigore di Luzi e al fascino della Merini preferisco la volitività e la sicurezza della Spaziani. Ma c’è un poeta che mi ha molto commosso e ispirato per la sua consapevolezza e la sua rigorosa tristezza, Ermanno Krumm, da cui ho ripreso il concetto del “Grande salto del mondo” che egli concepiva come la morte dell’uomo o la fine del tutto, ma che per me è il passaggio da un’era all’altra. Ed è quello che stiamo vivendo perché l’universo si trasformerà ma non morirà mai e la storia dell’Umanità è solo agli inizi.


Domanda - Ci sono altre discipline artistiche, o artisti, che hanno in qualche modo influenzato la sua scrittura?

Mina D'Agostino - Sicuramente la pittura. Resto estasiata dalle opere di Klimt e di come si rifacesse lui stesso alla letteratura e alla musica. Ma tutta l’arte del 900 è una contaminazione di arti diverse e tutte esprimono il malessere o l’essere di questo secolo. Il Surrealismo che è l’avanguardia che mi affascina di più ha coinvolto tutti i generi artistici, compresi il teatro e il cinema. Studiare Picasso mi è servito a costruire le mie poesie. Passava dal figurativo all’astratto o alla sintesi eliminando dalla rappresentazione gli elementi devianti per giungere alla sua poetica. È quello che vorrei imparare a fare scrivendo poesie. Il titolo di questo libro l’ho scelto pensando a Carrà e alle sue marine.


Domanda - Oltre a quello trattato nel suo libro, quali altri generi letterari predilige?

Mina D'Agostino - “Portami con te” contiene una sequenza narrativa. È la storia di un uomo destinato a continui viaggi per scoprire cosa c’è oltre (oltre l’orizzonte, oltre la vita, oltre la materia) e di una donna che dopo secoli di attesa chiede di essere portata in questa esperienza, di essere partecipe di questo viaggio. È anche la storia di una doppia solitudine, di chi parte e di chi resta e narra anche il coraggio di affrontare l’ignoto.
Quindi, tutto ciò che è narrazione mi interessa, dal romanzo al cinema, dal teatro alla fotografia. Cinema e fotografia narrano per immagini e sono per questo più impegnativi nella lettura.


Domanda - Preferisce il libro tradizionale cartaceo o quello digitale?

Mina D'Agostino - Mi dico che dovrei rivolgermi al digitale e non solo per risolvere i problemi di spazio, ma perché il futuro della scrittura è lì, nel digitale come la conoscenza andrà nel virtuale. Ma non sono ancora pronta. Preferisco la carta. Il libro cartaceo non conserva solo la storia scritta o di chi l’ha scritto, ma anche le storia di chi lo ha letto e dei cambiamenti che ha generato nel lettore. I miei vecchi libri sono la storia mia e della mia famiglia.


Domanda - Per terminare, qual è stato il suo rapporto con la scrittura, durante la composizione del libro.

Mina D'Agostino - Un po’ ho già risposto. Ma devo aggiungere che quando scrivi una poesia per te è importante, liberatorio, dà soddisfazione. Raccogliere le poesie in un libro per eventuali lettori implica titubanze, angosce e il terrore di non essere capiti o di sembrare banali. Perché è come aprirsi a chi forse è più interessato alla piacevolezza del verso che alla complessità del suo significato.


Domanda - Un motivo per cui lei comprerebbe “PORTAMI CON TE”, se non lo avesse scritto.

Mina D'Agostino - Il titolo è accattivante e promette una piacevole lettura. La quarta di copertina annuncia qualcosa di più complesso ma anche di più intrigante che però mantiene la piacevolezza della narrazione. Per questo lo comprerei.


Domanda - Ha in progetto altre opere da scrivere nel prossimo futuro? In caso affermativo, può darcene una anticipazione?

Mina D'Agostino - Sto concludendo una nuova raccolta di rime brevi dove si parla ancora di un viaggio ma con l’approdo a qualcosa di certo. Quel qualcosa di certo è intorno a noi, è il mondo che ci siamo costruiti e che non va rinnegato perché è la nostra storia. Sto scrivendo anche un romanzo breve che parla dei sentimenti che legano persone che non hanno bisogno di parlarsi.
Collana "Gli Emersi - Poesia", pp.60, €12.00, ISBN 978-88-591-6642-9. Il libro è disponibile anche in eBook.


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